Futuri distanti e benessere umano, come comprenderli?

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Il 20 febbraio si è tenuto presso il Politecnico di Milano il workshop di approfondimento “Imagining Distant Futures: Human Wellbeing in the Era of Intelligent Technologies (2035)”, parte dell’undicesima edizione dell’Osservatorio Startup Thinking degli Osservatori Digital Innovation. 

Guidato da Claudio Dell’Era, Direttore dell’Osservatorio FUTURES | Sense Making by System Thinking, e Chiara Esposito, Ricercatrice Senior dell’Osservatorio, il workshop ha voluto sviluppare un momento di confronto e approfondimento rispetto alle metodologie per immaginare i futuri distanti.

Immaginare i futuri distanti, come fare?

La sfida riguarda la capacità di comprendere come allontanarsi dalle tradizionali metodologie di previsione dei trend a partire da fenomeni attualmente visibili, che sono applicabili ai futuri vicini, sviluppando invece la capacità di riconoscere segnali deboli e sorprendenti e sfruttare l’immaginazione morale.

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La differenza fra near future e distant future

l punto di partenza è stata quindi la comprensione delle differenze tra i near future e i distant future. Il futuro prossimo è generalmente trattato con metodologie predittive, basate sull’estrapolazione di tendenze attuali e sull’analisi di dati concreti.

Al contrario, il futuro distante implica un esercizio di immaginazione più radicale: non si tratta solo di prevedere, ma di costruire scenari alternativi e di esplorare possibilità inedite.

“Questo percorso richiede la capacità di progettare il futuro in modo proattivo anziché adattarsi passivamente alle tendenze emergenti. Questo approccio è cruciale per affrontare sfide complesse, come quelle dell’innovazione e della sostenibilità, poiché consente di concepire trasformazioni profonde, anziché limitarsi a miglioramenti incrementali”, ha sottolineato Claudio Dell’Era.

Futuri possibili e benessere umano

Tali concetti sono stati sviluppati, in occasione del workshop, come base per generare riflessioni sul futuro del benessere umano nell’era delle tecnologie intelligenti, con una prospettiva ipotetica al 2035.

Il benessere umano non si riduce a un insieme di parametri misurabili, ma comprende dimensioni complesse legate alla qualità della vita, alla sicurezza, alle relazioni sociali e alla capacità di autodeterminazione.

Queste caratteristiche rendono particolarmente complesso comprenderne l’evoluzione in prospettive di lungo periodo.

Come raccontato da Chiara Esposito, “l’adozione e la rapida diffusione di tecnologie intelligenti introduce opportunità e rischi per le persone: da un lato, può migliorare il benessere grazie a sistemi più personalizzati ed efficienti; dall’altro, solleva interrogativi su privacy, dipendenza e disuguaglianze digitali. Per questo, immaginare futuri realistici richiede un approccio che bilanci innovazione, tecnologia e impatti sociali”.

Meaningful Production, ripensare la cultura del lavoro

Tra le diverse dimensioni e sfaccettature dello Human Wellbeing si è esplorato in particolare il concetto di Meaningful Production, ovvero la necessità di ripensare la cultura del lavoro in funzione del benessere delle persone.

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La tradizionale dicotomia tra vita professionale e personale sta rapidamente mutando, e in alcuni casi si sta dissolvendo, rendendo essenziale un nuovo equilibrio che valorizzi sia la produttività sia il benessere individuale.

Sono diversi i fenomeni in atto:dalla creazione di ambienti lavorativi più flessibili e il dissolversi dei tradizionali orari lavorativi all’introduzione di modelli di leadership empatici e lo sviluppo di strumenti che favoriscano la crescita personale accanto a quella professionale.

Future Forces, le tendenze che avranno un impatto

Questi fenomeni attualmente visibili, che sono denominati Future Forces, rappresentano tendenze a lungo termine che potrebbero avere un impatto significativo sul futuro. Queste forze possono però essere influenzate da segnali di cambiamento, che non sempre è facile identificare e interpretare, che portano alla generazione di futuri distanti rispetto a quelli inizialmente previsti.

I partecipanti hanno lavorato in gruppi seguendo un processo che ha voluto riprendere proprio questo percorso concettuale, al fine di concepire scenari di futuri distanti in aree di applicazioni ritenute rilevanti.

Ciascun gruppo ha sviluppato ragionamenti su diversi temi, quali la sostenibilità sul luogo di lavoro, l’evoluzione dei compensi, la diffusione della settimana corta, o la diffusione dello slow living.

Le copertine del 2035

A partire dall’analisi dei segnali di cambiamento è stata generata una visione inedita e distante del futuro, concretizzandola attraverso la realizzazione di ipotetiche copertine di periodici pubblicate nel 2035, come strumento in grado di rappresentare l’evoluzione dei concetti su cui ciascun gruppo ha lavorato.

Questo esercizio ha permesso di esplorare non solo le possibili evoluzioni del benessere umano e del lavoro, ma anche le implicazioni più profonde di una società trasformata dall’intelligenza tecnologica.

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