Proteste e richieste di mitigazione per il nuovo parco fotovoltaico a Udine
Un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni sta sorgendo a Udine nord, suscitando forti preoccupazioni e proteste tra i residenti che ieri hanno avanzato le loro richieste nel corso della riunione del Consiglio di Quartiere di Godia Beivars.
“Abbiamo appreso solo due mesi fa che sui campi agricoli prospicienti le nostre abitazioni, poco lontano dal luogo sacro del Cimitero in località Via Emilia, sarebbe sorto un così detto Parco Fotovoltaico di ragguardevoli dimensioni: 81.000 mq, equivalenti a circa 25 campi agricoli friulani”.
“Lo abbiamo appreso autonomamente vedendo scaricare il materiale e lo stupore è stato grande perché questo stava accadendo in totale assenza di qualsivoglia informativa che, pur nel rispetto della libera iniziativa privata su suolo privato, riteniamo comunque fosse necessaria e dovuta per le dimensioni dell’opera e la sua natura” dicono i residenti che stanno dando vita ad un Comitato spontaneo.
I cittadini coinvolti specificano di non aver alcuna pregiudiziale nei confronti di installazioni per la produzione di energia da fonti pulite e rinnovabili, ma la scelta della collocazione del sito solleva numerose perplessità. “Graverà – continua il comitato -, su un’area agricola compresa tra la città e la sua frazione di Beivars, un quartiere cittadino che vive una fase di significativa crescita abitativa proprio per le sue caratteristiche tipicamente residenziali e di apprezzata valenza paesaggistica. Il sito fotovoltaico, con le sue considerevoli dimensioni, posto a ridosso delle abitazioni, rappresenta un unicum ancora mai visto sul nostro territorio regionale, e la sua prossima presenza è vissuta come una imposizione subita dai residenti e dalla città stessa, nel silenzio più assordante di chi avrebbe potuto e dovuto informare”.
Ecco perché i residenti hanno avanzato le loro richieste, proponendo opere sia di mitigazione sia di compensazione: “Certi che l’Azienda proprietaria dell’impianto e l’Amministrazione comunale riserveranno la massima attenzione e disponibilità riguardo alle richieste su esposte, ci attendiamo che entrambe operino in sinergia affinché quanto richiesto venga realizzato “in toto”, al fine di rendere accettabile un’opera che avrà un impatto ambientale e paesaggistico dirompente per il quartiere e le persone che vi risiedono, ma anche per la città e per la qualità di vita di tutti i suoi cittadini”.
Le opere di mitigazione.
1) una barriera viva e sempre-verde di altezza minima pari 2,5 metri che dovrà essere posta esternamente alla prevista recinzione, affinché copra completamente la vista dell’interno;
2) la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale, con pavimentazione ecologica e drenante, che percorra esternamente l’intero perimetro del sito a ridosso della barriera verde;
3) l’installazione, in alcuni punti del succitato percorso ciclo-pedonale, di arredi per giardini , quali panchine e piccoli giochi in legno per bambini, che rendano piacevole, sicuro e fruibile il percorso, in particolare alle numerose mamme con bimbi che abitano in zona, nonché consenta ai numerosi podisti che praticano la corsa di poterlo fare in condizioni di sicurezza.
“Quanto richiesto a mitigazione avrà anche la funzione di riqualificare il quartiere e fungere da modello virtuoso per altri siti. Ne trarranno beneficio i residenti, e i cittadini udinesi tutti, ai quali verrà resa disponibile un’ulteriore area verde ad uso pubblico per tutta la durata in funzione del sito”.
Le opere di compensazione richieste.
1) la realizzazione di una rotatoria per mettere in sicurezza l’incrocio tra via Emilia con le vie Pradattimis e Don Bosco; un incrocio estremamente pericoloso e teatro di continui incidenti anche molto gravi.
2) la realizzazione di un marciapiede lungo la Via Emilia, dall’incrocio semaforico con la Via Bariglaria sino all’incrocio con la Via Pradattimis;
3) la realizzazione di una pista ciclabile che, percorrendo la via Emilia, colleghi le due già esistenti di via Bariglaria e via Pra di Sac e prosegua poi verso il Parco del Torre
4) l’installazione di illuminazione stradale sul tratto Via Don Bosco – Via Pra di Sac attualmente ancora al buio.
“Quanto richiesto a titolo compensativo – conclude il comitato -, ha la finalità di mettere finalmente in sicurezza chi percorre quotidianamente via Emilia, in particolare pedoni e ciclisti, con un’attenzione particolare ai ragazzi che si recano a scuola all’Istituto Bearzi. Queste persone hanno fatto proprio l’uso virtuoso della cosiddetta mobilità sostenibile, fortemente voluta e sollecitata anche dalla nostra Amministrazione comunale, a loro va data sicurezza”.
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