Treviso, chiuso il locale «anti maranza»: «Troppe risse e pregiudicati»

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di
Nicola Rotari

Susegana, la questura decreta sette giorni di stop. I titolari: «Noi sempre corretti»

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Dopo la rissa avvenuta nelle notte di Capodanno nel parcheggio esterno del locale, con un 18enne sfregiato con il coccio di una bottiglia da un 22enne, non è bastato neppure il cartello «anti-maranza» a mettere la parola fine alle intemperanze di alcuni clienti. Per sette giorni il «Casanegra lounge» di via tempio Votivo, a Ponte della Priula (Treviso), dovrà restare chiuso al pubblico. Così prevede un’ordinanza firmata dal questore di Treviso Alessandra Simone, che ha disposto la sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande del locale.

«Abituale ritrovo di soggetti con precedenti»

In base a quanto accertato dalla Divisione Polizia Amministrativa della questura il Casanegra lounge sarebbe diventato, spiega una nota diramata giovedì, «abituale ritrovo di soggetti gravati da numerosi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio, e in materia di armi e di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che teatro di episodi di violenza, nel corso dei quali alcuni avventori hanno riportato lesioni. Il provvedimento è stato adottato su proposta dell’Arma dei carabinieri, intervenuta diverse volte negli ultimi tre mesi presso il locale per sedare risse o liti tra gli avventori».
Nei giorni scorsi anche il Comune di Susegana era corso ai ripari con un’ordinanza che obbligava il locale a spegnere la musica entro le 22 e a chiudere non oltre le 23 e almeno fino alle 6 del mattino. In pratica una sorta di coprifuoco. Il documento firmato dal sindaco Gianni Montesel prevede anche che siano gli stessi gestori del locale ad occuparsi della sicurezza esterna allo stesso. Previste multe anche per i clienti sorpresi all’esterno a bere o consumare cibo. «Il provvedimento non costituisce una sanzione per l’esercizio commerciale, ma è volto a tutelare la cittadinanza, evitando il consolidarsi nel tempo di una situazione di potenziale pericolo per la sicurezza della collettività» spiega la questura.




















































Il locale: «Se c’è una rissa in strada non possiamo fare nulla»

Il Casanegra lounge era balzato agli onori della cronaca qualche settimana fa per la decisione di affiggere all’esterno del locale un cartello «anti-maranza» in cui si invitava i clienti ad evitare tute o cappellini, solitamente abbigliamento utilizzato dalle baby gang che anche a Ponte della Priula non mancano. La proprietà aveva riferito che la selezione degli avventori era stata studiata proprio per evitare le cattive frequentazioni» ma questo sforzo non è evidentemente bastato.
Il locale si è nel frattempo rivolto ad un legale. «Se due persone si picchiano dall’altro lato della strada io non posso fare nulla se non chiamare le forze dell’ordine, come è stato sempre fatto», commenta uno dei gestori.
Giovedì si è intanto svolto l’incontro tra la questura e i vertici della Fipe Confcommercio che lo avevano richiesto dopo la chiusura della «Tava» di Vittorio Veneto per 15 giorni, dopo una rissa scoppiata all’esterno due settimane or sono. «Il caso di Vittorio Veneto – spiega la presidente Dania Sartorato – è un “caso limite” complesso, che ha comunque generato un dibattito. Come Fipe abbiamo espresso alla questura la massima disponibilità a collaborare ed a formare i nostri soci rispetto ai comportamenti virtuosi e corretti da adottare in circostanze di emergenza».

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