ASviS Live, riforma costituzionale va attuata con volontà politica e strumenti giuridici

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In un contesto politico reso più difficile da egoismi nazionali e preoccupazioni immediate, è davvero possibile tutelare l’ambiente e il principio di giustizia intergenerazionale, come vuole la riforma costituzionale introdotta tre anni fa?

Una risposta positiva è arrivata dall’ASviS Live “La Costituzione è cambiata: come cambiare l’Italia?”, caratterizzato da un forte invito a una mobilitazione collettiva per un futuro sostenibile con un largo e costruttivo apporto delle giovani e dei giovani.

Nel corso dell’iniziativa, che si è svolta il 21 febbraio a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, l’ASviS ha presentato anche la campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla riforma costituzionale, realizzata con la Fondazione Pubblicità Progresso, il Quaderno “Il clima in Costituzione” sulle implicazioni della riforma costituzionale per la definizione delle politiche pubbliche, con Fondazione Ecco – Il think tank italiano per il clima, mentre Eikon Strategic Consulting Italia ha illustrato i risultati della ricerca su giovani italiani e sostenibilità sociale.

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L’evento è stato aperto da Raffaele Ranucci, amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, che ha evidenziato come la riforma costituzionale stia orientando anche le attività dell’ente culturale: “Questi saranno i nostri punti di riferimento. La Fondazione non si occupa solo di musica, ma anche di eventi, danza e tre festival: la Festa del Libro, che quest’anno affronterà il tema della pace, il Festival delle Scienze e il Festival ‘Abbiamo un solo mare’”. Pochi mesi fa la Fondazione Musica per Roma ha firmato con l’ASviS un protocollo sulla sostenibilità.

Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, ha ricordato il momento storico della modifica costituzionale, fortemente sostenuta dall’Alleanza, sottolineando l’emozione provata durante il voto parlamentare unanime, ma anche qualche perplessità: “Ascoltando le dichiarazioni di voto, mi chiedevo però se tutti avessero davvero compreso la portata di questo cambiamento. Per chi non l’avesse capito, credo sia stata fondamentale la sentenza della Corte costituzionale dello scorso giugno in cui la Corte ha proprio usato i nuovi articoli 9 e 41 per prendere una posizione dichiarando incostituzionale un articolo di un Decreto legge del governo [il Decreto Priolo, ndr], perché la protezione dell’ambiente e della salute ha ‘scalato’ tante posizioni nella ‘graduatoria’ dei principi della nostra Costituzione, si tratta proprio di un cambiamento profondo”.

Giovannini ha chiarito che la modifica costituzionale è solo il primo passo: è essenziale che questi principi influenzino concretamente le scelte delle aziende e dei cittadini. “Non basta cambiare la Costituzione: dobbiamo cambiare l’Italia, modificando il modo in cui produciamo le leggi”.

Giuliano Amato, ex premier e presidente emerito della Corte costituzionale, ha dialogato con studenti e studentesse di una scuola superiore e di due atenei. A salire sul palco Elisa Brivio dell’Università La Statale di Milano e Brahim Baalla dell’Università Carlo Bo di Urbino, entrambi atenei aderenti alla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus); Martina Boezi, Leonardo Lucchetta, Matteo Martello, Denis Sebastianelli, Nicole Titoiu dell’Istituto di istruzione superiore Leonardo da Vinci di Roma, che è stato protagonista del progetto “GIFT. Giovani, Impegno, Futuro, Territorio. Percorsi di empowerment, mobilitazione e protagonismo giovanile per uno sviluppo sostenibile basato sui diritti dei minori e sull’Agenda 2030”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso da Save the Children in partenariato con ASviS, Edi e Fondazione Mondo Digitale.

Nel corso del panel, moderato da Elisa Anzaldo del TG1, Amato ha ricordato come, prima della riforma, la tutela dell’ambiente fosse vista come una questione legata al paesaggio e al patrimonio storico-artistico: “Non c’era una definizione di ambiente come quella attuale, che include biodiversità ed ecosistemi. Ecco il punto: se l’ambiente continua a essere questo, non sopravviveremo sul pianeta”. E ancora: “Il nuovo articolo 9 pone un dilemma: il cipresso o la pala eolica? Prima, il concetto di ambiente tutelato era rappresentato dal cipresso. Ora, anche la pala eolica fa parte del paesaggio. Se riescono a stare in due posti diversi sono contento, ma la pala va tutelata”.

Poi, rivolgendosi ai giovani: “Ho l’impressione che ci vogliano molte Greta per spingere il cambiamento. Voi cosa pensate di poter fare?” Uno studente, Baalla, ha risposto evidenziando il senso di incertezza che attraversa le nuove generazioni e la necessità di ricostruire un rapporto di fiducia costante con le istituzioni.

L’ex premier ha chiarito che i primi responsabili dell’applicazione della riforma sono i governi e i parlamenti, ma ha anche esortato i giovani a essere parte attiva del processo. Riguardo alle resistenze al cambiamento, ha invitato al confronto con i settori produttivi: “Non basta resistere. Dobbiamo dialogare”. Interrogato dagli studenti sull’importanza di studiare la Costituzione nelle scuole, l’ex presidente della Consulta ha affermato: “La Carta è un punto fermo delle nostre vite. Solo la conoscenza ci rende più forti”. Infine, Amato ha riflettuto sui social media e la partecipazione politica: “Pensavamo che la democrazia potesse passare dai social, ma questi creano solo monologhi, non dialoghi. Non è partecipazione politica, ma privata”.

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Matteo Leonardi, direttore esecutivo di Ecco, ha illustrato lo studio realizzato con l’ASviS: “Il collasso climatico è la sfida su cui rischia di rompersi l’alleanza generazionale. La traduzione della riforma in norme è la parte centrale del lavoro. Non si tratta più di discutere se agire, ma di come farlo. L’azione fa riferimento a tempi ben definiti, anche dall’Accordo di Parigi. C’è una costruzione dentro cui è possibile declinare questo principio”. Per Leonardi servono accountability e strumenti giuridici adeguati per garantire la giustizia intergenerazionale, anche nel momento in cui lo Stato deve affrontare delle emergenze.

Sulla stessa linea Giovannini, secondo cui la riforma deve essere accompagnata da strumenti concreti, alcuni già attuabili, ad esempio approvare rapidamente il disegno di legge sulla Valutazione di impatto intergenerazionale (Vig) delle nuove normative, dare seguito alla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile del 2023 per garantire la coerenza delle politiche, modificare le procedure per la verifica di costituzionalità delle nuove norme, approvare una Legge sul clima che includa anche l’istituzione di un Consiglio scientifico per usare la scienza per l’assunzione delle decisioni, rappresentando così uno strumento fondamentale per agganciare le scelte politiche alla realtà.

 

La riforma costituzionale è un paradigma nuovo per le politiche pubbliche, ma come farlo diventare cogente?”. Così la ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenendo all’Auditorium. “Per renderlo effettivo, ho introdotto in un disegno di legge governativo la Vig, che è in una fase avanzata di prima lettura. Questo strumento obbligherà il legislatore a valutare ex ante l’impatto della normativa sulle future generazioni”. Casellati ha assicurato che “da parte del governo c’è un’attenzione forte agli impatti del clima: oltre al pericolo per le persone, ci sono danni di caratteri economico e sulla storia di un popolo”.

Un momento simbolico dell’evento è stato quando Livia, 8 anni, ha consegnato alla ministra il Quaderno ASviS-Ecco, esprimendo il desiderio che i nuovi principi proteggano il futuro delle future generazioni.

Andrea Farinet, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, ha lanciato ufficialmente lo spot della campagna di comunicazione “Diritto al futuro”, che ha come protagonista una bambina e il futuro scritto nella Costituzione, e sarà trasmesso dal 22 febbraio su Rai, Mediaset, Sky, Discovery, la Tv di Stato di San Marino e le piattaforme digitali dell’ASviS.  “Pubblicità Progresso ha scelto le tre ‘A’ di ambiente, anima e arte. Sposiamo la battaglia dell’Onu per l’Agenda 2030. Esiste un’emergenza climatica, e diventa drammatica se guardiamo la questione dell’aria”.

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Il punto di vista dei giovani sulla sostenibilità e il ruolo dei media è stato il tema al centro del panel moderato dal direttore dell’Ansa Luigi Contu. Paola Aragno, vicepresidente di Eikon Strategic Consulting Italia, ha presentato l’indagine 2024 su giovani italiani e sostenibilità sociale. Emerge un quadro confortante sulla conoscenza dell’Agenda 2030, con un approccio concreto alla sostenibilità ambientale (“riciclo” la parola più richiamata) e uno più valoriale a quella sociale. Riguardo al futuro del Paese, le preoccupazioni dei giovani sono lavoro, economia e povertà. Per la sfera personale ritorna il timore per il lavoro, seguito dalla stabilità (sicurezza e pensione) e la salute.

“Non mi stupisce che tra le priorità ci siano salute e benessere. Noi siamo cresciuti in un mondo in cui esplodeva il consumismo e c’erano infinite possibilità di crescita, non avevamo la consapevolezza dei limiti del Pianeta”, è stato il commento di Sarah Varetto, vicepresidente esecutiva della divisione Communications, inclusion & bigger picture di Sky. Varetto ha osservato poi che l’inserimento delle future generazioni in Costituzione è una rivoluzione, ma non ancora pienamente applicata, evidenziando infine la necessità dell’educazione digitale per combattere la disinformazione.

Anche Roberto Natale, consigliere di amministrazione della Rai, ha sottolineato l’importanza di un’informazione corretta, citando il nuovo contratto di servizio di viale Mazzini che, per la prima volta, prevede un articolo interamente dedicato alla sostenibilità. “C’è la voglia di arrivare a un pubblico più ampio: la Tv generalista deve mettersi a disposizione per far sì che la consapevolezza sia alta. Bisogna saper parlare ai ‘non convertiti’, a chi non è già sensibile a questi temi”, ha concluso Natale, ricordando anche il protocollo ASviS-Rai per promuovere lo sviluppo sostenibile e il Glossario della sostenibilità, realizzato da ASviS, Rai per la Sostenibilità-Esg e Ferpi, edito da Rai Libri.

Mauro Crippa, direttore generale dell’Informazione di Mediaset, ha sottolineato come dalla ricerca illustrata emergano dei giovani “molto meno ideologici di come mi aspettavo, più concreti e sanamente individualisti, pensano al lavoro e alla salute”, una preoccupazione lecita dal momento che “vivono uno svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi e alle generazioni precedenti”. Secondo Crippa, inoltre, “una parte crescente dei giovani si informa sui social, luoghi di disinformazione ed eco-chamber, dove si rafforzano le proprie opinioni”. Guardando al contesto globale, “la situazione per il futuro è preoccupante: c’è il ‘Drill baby drill’ (trivella, baby, trivella, ndr) di Trump che è inquietante. Ma la risposta a queste iniziative non può essere l’estremismo verde”.

Barbara Gallavotti, biologa e divulgatrice scientifica, ha evidenziato il ruolo del giornalismo scientifico e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, che può accelerare la ricerca ma comporta anche rischi per l’ambiente per gli elevati consumi energetici.

Giovannini ha chiuso l’evento ricordando la nona edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si terrà dal 7 al 23 maggio e per il quale sono aperte le candidature, e il nuovo progetto Ecosistema Futuro, con cui l’ASviS pone il domani al centro del dibattito politico e culturale. “Il futuro che vogliamo”, ha detto, “è quello dell’Agenda 2030, fatto di sostenibilità, inclusione e diversità”.

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L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sui canali dell’ASviS e su quelli dei partner: AnsaEccoGea AgencyGreenReportPubblicità ProgressoQN-Quotidiano NazionaleRadio RadicaleRainewsRai per la sostenibilità ESGVita.

 

 

 



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