L’ex sub commissario invita il leader a “non scaricare su Forza Italia le ragioni della rimozione. Non fare come Basile, che tira la pietra e nasconde…”
MESSINA – Marcello Scurria replica a Cateno De Luca. Continua la polemica politica per la revoca del ruolo di sub commissario al Risanamento. Ecco l’avvocato messinese: “De Luca confonde la causa con l’effetto. Posso capire, si fa per dire, che Federico Basile, dopo aver tirato la pietra, abbia provato a nascondere la mano. Ma tu, caro De Luca, di solito sei abituato a metterci la faccia. Ieri, invece, dopo che si era consumato il delitto perfetto, hai rilasciato un’intervista per tentare di scaricare su altri la colpa della mia revoca. Come si diceva ai miei tempi, l’hai buttata il politica e alla fine in caciara. Capisco che la spontanea indignazione di tanti cittadini (se lo chiede ancora tutta la città) contro un attacco alla mia persona, studiato a tavolino, ti abbia preoccupato. Capisco, ma fino a un certo punto, che i risultati apprezzati dai messinesi, soprattutto nell’ultimo anno, potessero dare fastidio. Ma dire che la colpa della revoca debba attribuirsi a un improbabile regolamento di conti politici dentro il partito di Forza Italia è una bella supercazzola. La causa, l’origine di ogni cosa è l’accusa pretestuosa e strumentale, oltre che grave di Basile, che tu derubrichi come fatto amministrativo“.
Scurria: “Alcune precisazioni in merito alle dichiarazioni di De Luca, querelo Basile”
Scrive l’avvocato Scurria: “Il sottoscritto non ha mai pronunciato minacce nei confronti di alcuno e men che meno di De Luca. Né nel corso di interviste, né social. Non ho nulla da nascondere, né negli armadi, né nei cassetti. Se De Luca ha qualcosa da riferire, si rivolga senza indugio alle autorità competenti. Il sindaco mi ha accusato di aver commesso danno erariale e concorrenza sleale. Dovrà risponderne in Tribunale. Non può finire a tarallucci e vino”.
Prosegue Scurria, rivolgendosi a De Luca: “Il 10 gennaio, durante un’intervista televisiva, mostrando di sapere, hai parlato di supplemento di istruttoria e ora dici che ti sei stancato dì essere tirato in ballo? Ma chi ti ha mai tirato in ballo? Se ti sei stancato, riposati e lasciami in pace. La responsabilità di quello che è accaduto, al di là delle scelte successive di Schifani, è sotto gli occhi di tutti. Il misfatto si è consumato ed è inutile provare a cambiare la realtà. Per il resto (avvertimenti compresi) leggo i commenti dei cittadini sui social. Nulla da aggiungere”.
Siracusano: “L’incarico era destinato all’area De Luca-Basile ma l’indignazione popolare ha bloccato l’operazione”
Per la sottosegretaria e deputata Matilde Siracusano, “inizialmente l’incarico era destinato all’area dell’amministrazione De Luca-Basile. Ma c’è stata una tale rivolta e indignazione da scompaginare i piani iniziali. Non ci si aspettava una tale reazione popolare. E si è scelta una figura che mantenesse un equilibrio politico in Forza Italia e nel centrodestra, con Trovato”.
De Luca: “Scurria se la prenda con Forza Italia”
L’insofferenza a Palazzo Zanca non è recente. E, nell’attacco del sindaco Basile, la miccia è stata l’acquisto all’asta delle case di Contesse. Ma la distanza ha origine nel distacco di Scurria da Arisme, l’agenzia per il risanamento. Così ieri De Luca: “Marcello Scurria ha avuto una nomina politica da Forza Italia. Basta sindrome da re Sole. Bisogna ammettere che la nomina è politica. E c’è stato un palleggio tra Scurria e Matilde Siracusano, a dimostrazione che è stata una nomina politica. La nomina è di Forza Italia. C’è stato un fatto amministrativo (la lettera del sindaco Basile, n.d.r.). Ma, nell’ambito di una dinamica politica, in quota Forza Italia, c’è stato un cortocircuito del quale noi non siamo responsabili. Noi non c’entriamo. Non abbiamo nemmeno dato il nominativo. Dalla nomina politica si è passati alla faida politica. Si tratta di uno scontro tra vari livelli nello stesso partito”.
E ancora: “Questo sì: la mia solidarietà. Marcello Scurria, probabilmente, è stato vittima dello stesso sistema che l’ha nominato. Che faccia la vittima col sistema presso il quale si è rivolto in precedenza. E che ora l’ha scaricato. Mi sono stancato di leggere certe porcherie, certi post e certe minacce. Io le minacce le respingo al mittente. Ho dimostrato di farmi carico di ben altro, avendo gli attributi. Parlano i fatti. E non voglio più essere tirato in ballo da nessuno. Neanche dai diretti interessati. Sennò apro l’armadio una volta per tutte. Ora mi sono stancato”.
L’attacco politico di Basile e l’avversione di una parte di Forza Italia contro Siracusano e Scurria
“Basile me lo aveva chiesto: Ti vuoi candidare a sindaco? E io lo avevo rassicurato: in questa fase penso solo al risanamento, anche se mi hanno fatto piacere le attestazioni di stima da parte dei cittadini”. Più volte si è parlato del protagonismo del sub commissario Scurria in occasione delle operazioni di sbaraccamento. E qualcuno ha interpretato i malumori di Palazzo Zanca in chiave di rivalità politica.
Di certo, non si può fare il processo alle intenzioni. Contano i fatti. E , basandosi su questi, l’amministrazione comunale ha dichiarato guerra al sub commissario. Nello stesso tempo, una parte di Forza Italia e del centrodestra non ha di certo fatto le barricate per Scurria. Una cosa non esclude l’altra.
L’alleanza in vista tra Schifani e De Luca, con un dialogo costante, si è saldata con un certo fastidio in area Forza Italia per Siracusano (“la deputata delle baracche”, nel segno dell’impegno in Parlamento) e l’ex sub commissario? Le probabilità, usando la logica, sono alte. Da qui il venir meno della “fiducia politica” da parte del presidente Schifani.
Auguri a Trovato e una domanda ingenua: ma se Scurria ha lavorato bene perché rimuoverlo?
Ma al cittadino che ignora le congiure politiche, facendo comunque i migliori auguri all’ingegnere Santi Trovato, sorge una domanda spontanea quanto ingenua. Ma se, nel complesso, nessuno è esente da errori, Marcello Scurria aveva lavorato bene, ed è un profondo conoscitore delle baraccopoli messinesi, perché rimuoverlo? La risposta è nel vento della politica.
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