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I brand più blasonati del panorama mondiale dell’ospitalità guardano alla Puglia come destinazione ideale per nuovi investimenti. Hotel , masserie, ville e resort, progetti diversi per un unico target: lusso e super lusso. L’ultima notizia riguarda l’interesse per la regione della società Castello sgr che – secondo quanto dichiarato dal Ceo Giampiero Schiavo al Sole 24Ore – starebbe puntando ad ampliare il proprio portfolio, investendo nell’ospitalità in una scelta di destinazioni nazionali ad alto potenziale turistico. Il budget da investire ammonta a 500 milioni di euro al fine di rilanciare e riposizionare nella fascia alta asset già esistenti e appartamenti, da qui a cinque anni. Se i primi 150 milioni sono stati già opzionati in località come Lago di Como, Valle d’Aosta e Sardegna, il gruppo che ad oggi gestisce 400 asset immobiliari, punta anche alle sponde pugliesi per i prossimi step.
L’appello della Regione continua a crescere: più richieste Valle d’Iria e Bari dove peraltro presto potrebbe sbarcare il marchio Marriott Hotels. Altre conferme arrivano dall’ultimo report di EY: nel 2024, secondo lo studio, il 53% degli investimenti alberghieri in Italia ha riguardato investitori provenienti in prevalenza da Europa, Medio Oriente e Stati Uniti; a dominare proprio il segmento 5 stelle che vale il 45% del totale investito e tra le località su cui si sta focalizzando l’interesse per il segmento lusso c’è proprio la Puglia. E infatti anche Tribute Portfolio, brand del gruppo Marriott, arriverà a Polignano a Mare dove con il sigillo su un grande Hotel di lusso acquistato e poi ristrutturato con un imprenditore del barese. Una struttura da 58 camere e suite con piscina privata, prospicente al mare. A Otranto invece una catena romana ha acquisito il resort Furnirussi che riaprirà dopo i lavori di ampliamento. Buone notizie che si affiancano a quelle già note, quasi tutte in territorio di Ostuni, nel cuore della Valle D’Itria. Tra queste l’Hotel a brand Vista della famiglia Passera, il resort a 5 stelle del gruppo Belmond – in capo al gigante francese della moda LHMV, a cui fanno capo marchi come Louis Vuitton e Dior – che ha rilevato la masseria Le Taverne, un’antica residenza nobiliare, appartenuta alla famiglia Veronesi; e l’investimento di Four Seasons, colosso canadese alberghiero del lusso, con il progetto di un resort in contrada Mogale: in quest’ultimo caso però la società nelle ultime settimane è alle prese con alcuni ostacoli nell’iter di acquisizione di pareri e autorizzazioni. Già segnalata, inoltre, l’espansione verso la Regione del gruppo Rocco Forte Hotels. Spostandosi nel tarantino invece è in piedi a Maruggio un enorme progetto di un Resort super lusso, in stile Borgo Egnazia, per un investimento di oltre 250milioni di euro. E ancora diversi fondi internazionali si muovono sul territorio pugliese alla ricerca di immobili e alberghi da acquistare o anche in nuovi progetti da realizzare ex novo. Non meno interessanti i movimenti di gruppi locali, nazionali o misti, alcuni dei quali già operanti sul territorio che stanno pianificando di ampliare l’offerta con ristrutturazioni di strutture esistenti o affiliazioni a grandi marchi di catene alberghiere riconosciute nel mercato internazionale. «L’interesse per la Puglia è forte – dice Fabrizio Prete del Gruppo misto pugliese Garibaldi Hotels che gestisce numerose strutture alberghiere in regione e fuori- ed in particolare c’è grandissima attenzione per il territorio di Ostuni. MA possiamo dire che tutta la regione sta riscuotendo molto successo e viene vista da questi grossi gruppi e fondi come una destinazione ideale per il segmento del lusso. Noi stessi abbiamo al momento sul tavolo un progetto molto importante che si potrebbe concludere con il gruppo Marriott Hotels, ma anche Hilton, con cui gestiamo l’albergo di Lecce,si è mostrato interessato a realizzarlo in partnership con noi. Attendiamo dunque che maturino i tempi e capire in che maniera procedere. Insomma è un periodo di grande fermento per questa regione. Basti pensare al numero di privati, produttori musicali e cinematografici americani, proprietari di imprese e multinazionali del nord Europa che comprano e ristrutturano ville nelle varie province. Particolare il caso di Carovigno dove ce ne sono decine». Un grande interesse considerato fondamentale dagli imprenditori pugliesi e dalle Associazioni di categoria. Avere grandi player nel territorio – dicono – è uno stimolo a fare sempre meglio e magari anche ad implementare le infrastrutture. Non mancano però gli ostacoli – come evidenzia il caso Four Seasons. «Questo interesse ad investire in Puglia – commenta Massimo Salomone di Confindustria turismo regionale – non fa che bene al nostro territorio. Ci sono però spesso delle problematiche legate ad un Pptr, piano paesaggistico territoriale, molto dato, approvato ed entrato in vigore nel 2016 che fotografa il territorio al 2013, con grandi restrizioni. Questo in qualche modo limita e rallenta la pianificazione di questi fondi e grandi imprenditori internazionali che vogliono investire nella nostra regione».
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