La Lucchese non ha i soldi per la trasferta e un ristorante della città toscana paga il viaggio alla squadra: la società rossonera, che milita nel girone B di Serie C, sta vivendo un momento di grande difficoltà economica dopo le dimissioni del presidente ed è sull’orlo del quarto fallimento in 17 anni.
La Lucchese non ha i soldi per la trasferta e un ristorante della città toscana paga il viaggio alla squadra di Gorgone: la società rossonera, che milita nel girone B di Serie C, sta vivendo un momento di grande difficoltà economica dopo le dimissioni del presidente ed è sull’orlo del quarto fallimento in 17 anni.
Il finale di stagione prende sempre più le sembianze di un incubo ma la squadra di Lucca questo weekend è impegnata a Sestri Levante e non avrebbe avuto la possibilità di raggiungere la città ligure in bus senza il contributo di 900 euro da parte di un ristorante locale (“Il Mercatino del pesce”, che vanta infatti un credito di 50 mila euro con la società) che ha voluto dare una mano conoscendo le difficoltà economiche della squadra. Altrimenti i calciatori avrebbero dovuto utilizzare le macchine private.
La situazione è davvero drammatica perché la Lucchese, nel clima ‘tossico’ per quanto sta accadendo, è chiamata a un rush finale per la salvezza punto a punto con le dirette avversarie: ora i rossoneri sono al 16° posto, quindi in zona play-out; e possono solo sperare di raggiungere la permanenza sul campo trovando qualcuno disposto a accollarsi la gestione oppure arriverà l’ennesimo fallimento e si ripartirà dall’Eccellenza.
Naturalmente non coinvolge solo la prima squadra questo dramma: altre due attività, “Sughero La Vineria” e “Osteria del podere”, hanno contributo alla trasferta della squadra Primavera a Cerignola. Il ristorante “I Tre Tigli”, invece, si farà carico dei pranzi e delle cene fino al termine del campionato.
La Lucchese non ha i soldi per la trasferta, un ristorante paga il viaggio
L’allenatore Giorgio Gorgone, in un’intervista concessa al giornale Il Tirreno, ha commentato così la situazione: “Longo, Sampietro, la Sanbabila, la SLT ci hanno lasciato soli. In questo balletto durato un mese non hanno messo un euro e nessuno mi ha più risposto al telefono. La nostra situazione rischia di diventare insostenibile. Voglio essere chiaro in modo che non vi siano fraintendimenti. Sino a quando il presidente Bulgarella con la sua esuberanza e la sua positività ci è stato vicino non abbiamo mai avuto alcun sentore negativo. E lo dimostra il pagamento puntuale degli emolumenti. Bulgarella è stato presente sino alla trasferta di Ferrara poi i problemi di salute lo hanno progressivamente allontanato. Guardi, sono convinto al 100% che se le condizioni di salute del patron fossero state quelle dell’anno precedente la Lucchese non si troverebbe nella situazione odierna. Invece dalla sua “uscita” si sono moltiplicate le opacità”.
Il tecnico dei rossoneri ha proseguito così: “Il clima di incertezza e precarietà è cominciato a novembre quando è apparso il broker italo-canadese Paul Scenna e si è capito che la Lucchese era in vendita. Era stato anche fissato un prezzo, erano andati dal notaio, sembrava cosa fatta. Da quel tentativo si è generato in tutti noi il dubbio su quello che poteva succedere nei mesi a seguire dopo che neanche quella trattativa era andata in porto. Dopo quel mancato passaggio di proprietà ho pensato che l’amministratore delegato cercasse imprenditori più solidi per proseguire la strada tracciata da Bulgarella. Sapevamo che c’erano colloqui con gruppi e imprese anche toscane di un certo spessore. E quando abbiamo saputo del passaggio di proprietà eravamo convinti che si trattasse di persone solvibili. E anche dopo il passaggio da Sanbabila ai commercialisti romani avevamo pensato che quella cessione immediata fosse propedeutica all’ingresso di capitali in grado di adempiere alle obbligazioni del 16 febbraio (stipendi e contributi). Invece non c’è mai stato un incontro tra Sampietro e Bui e la squadra. Con l’ingresso della società dei commercialisti, che non hanno garantito la continuità gestionale, e le contestuali dimissioni del presidente Longo e della componente tecnica, ho capito che i soldi non sarebbero stati versati anche se in cuor mio ci ho sperato sino a lunedì sera”.
Gorgone ha voluto ringraziare la vicinanza della città: “Ai lucchesi, alle istituzioni e agli sportivi chiedo soltanto un sostegno morale, di incitare e incoraggiare questi ragazzi che lavorano senza percepire uno stipendio e devono far fronte agli impegni economici quotidiani (mutui, bollette, rate ecc.). E ringrazio tutti in anticipo per la vicinanza che ho avvertito, già dalla partita contro il Perugia. Noi andremo avanti sino a quando sarà possibile comportandoci da professionisti seri quali siamo per dimostrare attraverso i fatti di quale pasta siamo fatti a dispetto di altre persone che invece giocano sulla pelle della gente”.
L’AIC vicina alla Lucchese: “Condizioni non sono dignitose né rispettose”
Questa la nota pubblicata dall’AIC in collaborazione con il gruppo squadra della Lucchese in merito alla situazione della società: giocatori senza stipendio, dimissioni del presidente, giocatori in trasferta con le proprie auto e con alloggi a proprie spese.
La squadra della Lucchese, in uno con Associazione Italiana Calciatori, preso atto delle inadempienze della società e dell’assenza di ogni attuale interlocuzione, intende denunciare fermamente la situazione creatasi: stipendi non pagati da ottobre l’assenza della società e la necessità, per molti di noi, di provvedere anche alle spese quotidiane necessarie per la prosecuzione dell’attività, e soprattutto l’assenza di ogni chiarezza per il nostro futuro. Dobbiamo con forza dire che queste condizioni non sono dignitose né rispettose della nostra professionalità. I calciatori, in questo momento, si stanno impegnando e continueranno a lavorare e ad onorare la maglia per i prossimi impegni, non solo per il nostro futuro, ma anche per i nostri tifosi che, da sempre, non si sono mai risparmiati e che non meritano di vivere questa situazione, per altro già vissuta altre volte nell’ultimo decennio.
Vogliamo però alzare la voce contro una situazione inaccettabile, che lede la nostra dignità, sia come lavoratori che come persone, e, permanendo questa situazione, dovremo tutelarci con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Auspichiamo che possa a breve farsi chiarezza con la società, per garantire alla Lucchese il futuro che merita ed evitare un esito dell’attuale crisi che metta in discussione i nostri risultati sportivi.
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