“Poetosofia, ovvero del pensiero poetante” di Michele Pinna

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Michele Pinna

Raccolta di poesie filosofiche scritte in sardo e italiano.

Il pensiero è un gesto di creazione poetica che varca i confini della mente e ricerca il vero nell’arcano dell’animo e nell’essenza della vita. Il lirismo di Michele Pinna (Bono, 7 giugno 1952 – Sassari, 5 novembre 2022), inteso come poetosofia, sviluppa i valori emotivi e cognitivi del linguaggio di normale comunicazione per inventare una poesia dal forte messaggio comunitario e di profondità, mettendo così a frutto poetico il personale patrimonio linguistico e la risorsa di studi filosofici che si rifanno a Heidegger, alla tradizione degli autori tedeschi, al Simbolismo europeo e all’Ermetismo italiano. Naturalmente il nostro poeta, da filosofo, è “padrone” dei pensieri maturati nei ragionamenti e argomentazioni di Platone, fino a quel senso di rappresentazione poetica del pensiero elaborato in attualità, con tutte le “lacerazioni determinate dalla modernità”, da Nietzsche, Kierkegaard e Schopenhauser.

Il lirismo di Michele Pinna, dunque, si caratterizza e riconosce in versi che trovano compimento e maturazione nell’amalgama creativa del “pensiero poetante”. E “Poetosofia, ovvero il pensiero poetante” (EDES – Editrice Democratica Sarda, Sassari, 2022), è appunto il titolo della silloge “scritta in due lingue”: sardo, portatore “di valori  e di sensibilità inesplorate”, e in italiano. L’opera, dal forte tratto filosofico, è la sintesi di una scrittura ed elaborazione poetica di studio e ricerca trentennale; le composizioni non sono datate, perché l’autore considera “che il tempo sia sempre uno nell’unità sostanziale che regge la vita e i suoi modi di essere”. Tutte le composizioni sono accomunate dallo stesso senso di “attualità” e dalla stessa “continuità semantica”, ma anche da un percorso autobiografico, tra simbolismi e metafore, che rievocano la tradizione poetica italiana (Ungaretti e Montale) e quella dei massimi poeti sardi del Novecento (Antonino Mura Ena e Predu Mura); vitale ricerca e sintesi di un linguaggio creativo, di “rigenerazione dell’umano”, denso di saperi e di formazione identitaria in una tessitura costruttiva di mondi e situazioni.

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Michele Pinna, dopo aver trascorso l’infanzia tra Bono e Bultei, aveva proseguito gli studi a Nuoro, Ozieri e Firenze; conseguita la laurea in Filosofia si dedica ad una proficua e intensa attività di ricerca a Genova, Parigi e Bochum. Attivo nel mondo dell’istruzione ha insegnato Filosofia, Storia e Letteratura in diversi licei isolani e Limba e Literadura Sarda e Didàtica de sa Limba Sarda all’Università di Sassari.

Fondatore nel 1985 della rivista Sesuja, di grande interesse per lo sviluppo delle tematiche legate alle zone interne, e nel 1989 dell’Istituto di Studi e Ricerche Camillo Bellieni di Sassari, di cui sarà direttore scientifico, e dell’Officina Filosofica Is.Be., con laboratori pratici e concepiti per definire e combattere la confusione dei tempi moderni e promuovere una nuova attenzione verso la persona e il mondo circostante.

Attivista per la limba sarda e per la valorizzazione della parlata tataresa. Autore di saggi, racconti, romanzi, poesie e curatore di un indefinito numero di pubblicazioni di valenza sociale, politica e filosofica.

Nell’anno 2024 lo Sportello Linguistico “Limba de Vida”, con l’apporto dell’Is.Be., del Comune di Uri e della Biblioteca “Giovanni Maria Cherchi”, gli dedica alla memoria e intitola il concorso letterario “Premiu de poesia sarda Micheli Pinna”; un ricordo dell’intellettuale poliedrico, esperto di lingua e cultura sarda, coordinatore di eventi identitari e poeta, “come egli stesso amava essere considerato”.

Cristoforo Puddu

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