2025? ABBIAMO AVUTO LA “FELICE” IDEA D’INIZIARLO CON LE “VOSTRE” 100 DOMANDE RIVOLTE AL SINDACO – Rete Gargano

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L’anno che se ne andato ci ha lasciato con tutto incompiuto o mai iniziato. Un anno di passaggio, che non ha fatto nulla di decisivo né di significativo, ma ha solo prolungato le faccende già avviate nei periodi precedenti.

Il 2024, con la sua fine, passa il testimone al 2025, portandosi dietro gli stessi disastri che aveva ereditato dal 2023: sanità in sofferenza, carenze abitative, assalto ai parcheggi e agli spazi pubblici, lavori pubblici incompiuti, usi civici non risolti, puzze e rumori a volontà, ristoranti sull’asfalto bollente, ubriacometri, in ogni angolo e chi più ne ha più ne metta e.. viestani che continuano a guidare senza mai mettere la freccia.

Tra un’amministrazione comunale bollita per via delle vicende Falcone-Piemontese e una Vieste in ebollizione per via del suo vivere disordinato priva di una visione a lungo termine. Ma, alla fine, il 2024 che ha ceduto il passo al 2025 è solo un numero che cambia, nient’altro.

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Ogni evento che si verifica dalle nostre parti sembra essere un accidente, qualcosa che sfugge al controllo e alla volontà degli uomini, e soprattutto ai viestani di buona volontà. Questo è il sentire del Paese. E’ proprio così?

Ma al di là delle chiacchiere, abbiamo deciso di cominciare il nuovo anno con una “bella idea”: una chiacchierata con il nostro primo cittadino.

Così, scesi sul marciapiede, ci siamo fatti suggerire da CENTO (100) VIESTANI una domanda per il sindaco. Di seguito le 100 risposte.

  1. Essere Sindaco e Presidente della Provincia ha inciso sul suo rapporto con le persone: a quale dei due incarichi tendono ad ammiccare? (Michele 67 anni)

 Il mio rapporto con le persone non è assolutamente cambiato, resta al servizio e a disposizione della nostra comunità, anche perché il ruolo da presidente è più rivolto agli amministratori locali e agli addetti ai lavori più che al cittadino, quindi per me non è cambiato nulla.

  1. Disporre di un’auto di rappresentanza con autista ritiene che possa accomunarla alla definizione di appartenente alla “casta”? (Gaetano 33 anni) – Penso di no, anche perché moltissimi sindaci hanno l’auto con l’autista, a seconda se è rimasta in organico la posizione dell’autista. Ci sono dei sindaci che ce l’hanno, soprattutto nei comuni più grandi, ma anche nei comuni più piccoli spesso si fanno accompagnare dalla polizia municipale. Io non mi sento parte di alcuna casta, anzi, sono esattamente il contrario, un anti-casta. Non mi piacciono formalismi e formule barocche, e non le prendo nemmeno in considerazione. Mi muovo esattamente fuori da quello che di solito fa la casta.
  1. Il “Movimento Vieste sei tu” che decretò, dopo il successo alle elezioni del 2016, il suo ingresso da Sindaco nel Palazzo, esiste ancora? Ha organi di rappresentanza? Svolge riunioni periodiche? (Michele 36 anni) – Sì, il movimento esiste ancora. Io ne sono il riferimento insieme alla coordinatrice, Raffaella Montecalvo, che è ancora in carica. Le riunioni non si fanno più con regolarità, è passato un po’ di tempo dall’ultima, ma attraverso una comunicazione efficace riusciamo comunque a tenere tutti aggiornati, sia i cittadini che i membri del movimento. Inoltre, tutti i consiglieri comunali rappresentano il movimento “Vieste Sei Tu”. Non sono solo: siamo in tredici, più altri consiglieri usciti dal consiglio che comunque rimangono nella nostra cerchia e continuano a fare attivismo sul territorio.
  1. La contrapposizione con l’Assessore Regionale Raffaele Piemontese non rischia di farla restare invischiato in una politica caratterizzata da faide, correnti, liste usa e getta, ecc.? (Lino 53 anni) – Io faccio parte di un gruppo civico e porto avanti la mia linea. In altre situazioni e realtà sono riferimento per altre sensibilità politiche, ma queste non si sovrappongono e possono coesistere all’interno di un’area moderata.
  1. Per quanto riguarda la sanità, i viestani riconducono a lei l’azione sul territorio. Non crede di essersi approcciato con un atteggiamento di distacco burocratico, del tipo “non è di mia competenza!” che tanto irrita i cittadini? (Gaetano 58 anni) – Non mi sono mai approcciato con formalismo a questa questione, anzi, anche se non è di mia competenza, mi sono battuto e continuo a battermi per la sanità. Ho chiesto più volte riunioni in prefettura, convocando i vertici della Regione Puglia. Non ho lesinato critiche al presidente Emiliano e ai vertici della sanità pugliese. Qualche risultato è stato ottenuto anche grazie alla mia insistenza. Rispetto al 2016, quando il punto di primo intervento era in condizioni fatiscenti, oggi abbiamo una struttura sistemata, operativa, anche se con carenze, soprattutto di medici. Ho ottenuto il volo notturno dell’elicottero, l’ecografo, la risonanza magnetica e il mammografo. Non è che questi risultati siano caduti dal cielo: abbiamo lottato e mi sono impegnato senza mai adottare un approccio formalistico.
  1. Sulla fiscalità locale, con il passaggio del servizio di riscossione a una società esterna, non crede di essersi cucito addosso l’etichetta di “Sindaco delle cartelle sanguinarie”, ignorando l’aumento del costo della vita? (Gino 67 anni) – La riscossione dei tributi è un’attività normale per ogni comune. Non è il sindaco a stabilire le cartelle, ma si tratta di un meccanismo automatico basato sulle dichiarazioni dei cittadini. È giusto che chi possiede case e strutture paghi le imposte e il 78% dei viestani le paga regolarmente. Non capisco perché alcuni non dovrebbero pagarle. Pagare tutti significa pagare meno, e infatti siamo riusciti a mantenere invariati i costi della TARI grazie alla lotta all’evasione. Non mi ritengo un sindaco “sanguinario”, ma una persona che crede nella giustizia fiscale.
  1. I crescenti episodi di bullismo e vandalismo tra i giovani non ritiene siano anche la conseguenza di un eccessivo “lasciar stare” nei confronti della movida notturna, animata da locali senza regolamentazione di orari e somministrazione? (Angela 45 anni) Non penso sia legato a questo. I locali hanno regolamentazioni precise e c’è un’ordinanza che disciplina gli orari. La questione bullismo è più legata all’educazione che i genitori danno ai figli. Abbiamo regolamentato la movida e recentemente abbiamo autorizzato l’apertura di una discoteca per gestire meglio il fenomeno. Un paese turistico deve dare risposte anche al turismo giovanile.
  1. L’eliminazione del divieto di terzo mandato la stimola a continuare a fare il Sindaco o si sente proiettato verso incarichi di altro tipo, come Regione o Parlamento? (Giorgio 59 anni) – L’eliminazione del divieto mi dà sensazioni positive, perché potrei continuare il lavoro iniziato otto anni fa. Se dovesse esserci bisogno, perché no? Ma prima vengono i viestani, poi il resto.
  1. Se fosse un consigliere di opposizione, quale rilievo farebbe alla sua amministrazione? (Matteo 43 anni) – Direi che alcuni risultati sono stati raggiunti troppo lentamente e che alcuni progetti in cantiere devono accelerare.
  1. Ha ragione chi la etichetta come “uomo di destra” nella mentalità, che indossa “abiti di sinistra” per come si muove in politica? (Antonio 51 anni) – Oggi, a livello locale, la distinzione tra destra e sinistra perde significato. Io vedo la differenza tra buon e cattivo amministratore. Un buon amministratore deve essere decisionista e muoversi nei vari contesti politici per il bene del territorio. Questo non significa essere di destra o sinistra, ma semplicemente essere un amministratore capace.

11) Sindaco, ma i concessionari dei box sul molo nuovo del porto sono i proprietari? Guardando le tettoie nate come funghi, lo stravolgimento della pavimentazione e la vegetazione sostituita da discutibili pietre, sembrerebbe che il porto sia di loro proprietà. (Lillino, 52 anni) – Il porto è in concessione e tutte le opere realizzate sono state autorizzate dall’amministrazione, che ha modificato il regolamento per cercare di dare un minimo di vita a una struttura ormai abbandonata. Ci sono piccoli concessionari legati ai locali e concessionari legati all’attività di ormeggio. Il porto non è ancora completato, ma al momento tutte le attività sono regolarmente autorizzate. Essendo un’area in concessione demaniale, il controllo non è solo dell’amministrazione comunale, ma anche della Capitaneria di Porto. Pertanto, non penso che qualcuno possa permettersi di realizzare opere non autorizzate, anche perché ciò comporterebbe la revoca della concessione. Non stiamo parlando di un’area pubblica libera, ma di una concessione demaniale, il che significa che eventuali abusi potrebbero configurare reati di natura penale. Non credo quindi che ci sia il “Far West” sul porto, ma piuttosto una situazione provvisoria legata a questioni infrastrutturali, comunque nel pieno rispetto della legalità.

12) Esiste un piano traffico? Esiste un piano commerciale? Dai risultati non si direbbe. (Matteo, 72 anni) –

Esiste un piano del traffico e un piano commerciale, anche se forse i risultati non sono così evidenti. Non so a quali risultati si faccia riferimento, ma posso dire che Vieste ha fatto passi avanti nella gestione del traffico. Con la creazione di un grande parcheggio sul porto e un altro nell’area sud, molti dei problemi estivi sono stati risolti, rendendo la viabilità più disciplinata. In passato, molte auto parcheggiavano nei quartieri residenziali in maniera disordinata, mentre oggi, grazie alla segnaletica, alla sosta a pagamento e ai nuovi parcheggi, la situazione è molto più ordinata. L’apertura della strada di via Spadolini ha inoltre alleggerito il traffico per chi non vuole entrare in centro. Per quanto riguarda il commercio, oggi vige la liberalizzazione: non possiamo impedire l’apertura di nuove attività come in passato. Se un’attività ha i requisiti, basta una semplice comunicazione per avviarla, e poi è il mercato a decidere chi riesce a restare e chi chiude. Durante il periodo estivo, il commercio è molto fiorente, mentre nel resto dell’anno i negozi affrontano la concorrenza del mercato online, un problema che non riguarda solo Vieste, ma è globale. Purtroppo, contrastare i colossi dell’e-commerce non è nelle possibilità del sindaco o dell’amministrazione comunale.

13) Perché non si decide di valorizzare le nostre scalinate, iniziando dal loro rifacimento? (Santino, 25 anni) – Non è vero che non si stia facendo nulla: alcune scalinate sono già state valorizzate, come la Scalinata dell’Amore, diventata uno dei simboli della città. Quest’anno, se il bilancio lo permetterà, procederemo con la progettazione esecutiva per il rifacimento di tre scalinate importanti nel centro storico: via Barbacane, via Celestino V e via Duomo. Speriamo di affidare i lavori tra settembre e ottobre. Bisogna sempre fare i conti con le risorse disponibili e i finanziamenti destinati ai comuni. Abbiamo un progetto ambizioso di rifacimento di gran parte del centro storico, già iniziato con Piazza Vittorio Emanuele e via Pola. Dopo un’interruzione dovuta a un contenzioso con la ditta, i lavori sono ripartiti. L’obiettivo finale è rinnovare tutte le strade del centro storico, ma si tratta di un piano costoso che richiederà tempo.

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14) Cosa state facendo a livello sociale per garantire agli adolescenti viestani una crescita idonea? Che progetti avete realizzato e quali realizzerete? (Nella, 36 anni) – L’educazione è principalmente compito delle famiglie. Il Comune, però, collabora con le scuole attraverso iniziative educative e incontri con personalità di rilievo, che possano ispirare i ragazzi a intraprendere percorsi di vita positivi. Promuoviamo esempi virtuosi e contrastiamo modelli negativi legati alla criminalità o a stili di vita discutibili. Il nostro impegno è far capire ai giovani che il successo non si misura solo con la popolarità sui social o con modelli effimeri, ma anche con percorsi di valore. Tuttavia, il ruolo principale nell’educazione spetta sempre alle famiglie. Non si può chiedere al sindaco o all’amministrazione di sostituirsi ai genitori, che devono essere i primi a dare il buon esempio.

15) Dal punto di vista urbanistico, quali strumenti sta adottando il Comune per uno sviluppo sostenibile del territorio? (Gino, 59 anni) – Abbiamo già adeguato il Piano Regolatore al PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) dopo un lavoro durato due anni e mezzo, con numerosi incontri con la Sovrintendenza e la Regione Puglia. Ora attendiamo l’approvazione definitiva dalla giunta regionale. Questo adeguamento consentirà di eliminare vincoli ormai obsoleti, come quelli su dune e aree boscate non più esistenti, permettendo uno sviluppo edilizio più razionale. Ovviamente, tutto sarà realizzato nel rispetto del paesaggio e dell’identità della città, per non snaturarla.

16) Ci sono agevolazioni per i giovani che decidono di restare? (Franco, 20 anni) – Le agevolazioni per i giovani sono principalmente previste da bandi regionali e nazionali, che ogni anno offrono nuove opportunità di finanziamento per l’avvio di attività imprenditoriali. A livello comunale, il Servizio Civile rappresenta un’opportunità concreta per i giovani di avvicinarsi al mondo del lavoro, garantendo un piccolo stipendio per un anno. Il Comune di Vieste ha sempre promosso queste iniziative, soprattutto in ambito sociale e amministrativo. Per opportunità più ampie, però, è necessario guardare ai bandi regionali e nazionali.

17) Quali agevolazioni fiscali avete previsto per chi investe a Vieste?(Pinuccio, 55 anni) – Vieste non ha un problema di carenza di investimenti: negli ultimi anni è diventata meta di importanti investitori, soprattutto nel settore turistico. Rispetto al 2015, il numero di immobili in vendita o in affitto si è drasticamente ridotto, segno di una forte attrattività economica. Molti comprano case per trasformarle in B&B o attività di ristorazione. Non credo, quindi, che servano incentivi, anzi, il rischio è che serva una regolamentazione per preservare l’equilibrio tra turismo e residenza.

18) Il vostro programma politico cosa prevede per il futuro visto che nella seconda tornata elettorale non avete illustrato nulla ai cittadini? (Saverio 63 anni) –

Non è vero che non abbiamo illustrato il programma ai cittadini. Il fatto di non avere avuto un avversario alle elezioni ha ridotto la campagna elettorale, ma gli obiettivi sono chiari: completamento dell’area portuale e dei due lungomari. L’elemento più importante, però, è stato il cambio di mentalità: la politica è tornata a servizio dei cittadini, rispondendo alle loro segnalazioni e tutelando la legalità.

19) Ritiene che la sua amministrazione sia trasparente? (Agata, 36 anni) – Assolutamente sì. Tutto è pubblicato sull’Albo Pretorio, non abbiamo nulla da nascondere. Inoltre, ci sono soggetti che monitorano costantemente l’operato dell’amministrazione, garantendo la massima trasparenza.

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20) Gli appalti del Comune vengono sempre assegnati agli stessi soggetti. Dobbiamo preoccuparci? (Antonio, 44 anni) – No. Alcune gare sono provinciali, altre comunali, e spesso le ditte partecipanti sono poche a causa della posizione geografica di Vieste. Tuttavia, tutte le assegnazioni avvengono con procedure regolari e trasparenti.

21) Dal punto di vista sanitario, pensa di aver fatto il massimo per garantire ai suoi cittadini un minimo di servizi? Se risponde sì, non si direbbe, visto che ad oggi, anche per sei punti di sutura, bisogna recarsi in altre località e percorrere almeno un’ora di macchina. (Maria Pina, 55 anni) – Io penso di aver fatto tutto il possibile, tutto ciò che era nelle mie forze e nelle mie competenze. Pretendere che il sindaco risolva i problemi della sanità sarebbe un presupposto sbagliato, perché ogni ruolo ha le sue responsabilità. La sanità è di competenza dell’assessore regionale alla sanità, della Regione Puglia e dello Stato, che assegna il budget alle Regioni, le quali, a loro volta, operano tramite le ASL. Il sindaco ha poteri molto limitati in questo ambito, ma ha la possibilità di sollevare il problema, e io l’ho fatto in ogni modo possibile. Non mi sono limitato a lamentarmi, come spesso fanno altri sindaci, ma ho anche proposto soluzioni e richiesto più volte l’intervento della Prefettura. Ho avuto numerosi incontri con il Presidente della Regione e l’Assessore alla Sanità e ho persino fatto un’audizione in Regione. Ho sempre denunciato le criticità, anche sui giornali, senza piegarmi a logiche di partito. Sono arrabbiato anch’io e avrei voluto un risultato migliore, ma non si può attribuire questa situazione alla capacità di un sindaco. Dipende da chi scegliamo per governarci: se votiamo le persone sbagliate, otterremo risultati mediocri. Io mi occupo di Vieste e la città è cambiata notevolmente rispetto al 2015. Lo stesso vale per la Provincia, di cui oggi sono presidente. La sanità, però, resta una competenza regionale e, per quanto io possa proporre soluzioni, il potere decisionale è di altri.

22) Le telecamere di sorveglianza funzionano? Non si direbbe, visti i continui atti incendiari verificatisi. (Piero, 36 anni) – Le telecamere di videosorveglianza sono collegate al Ministero, quindi questa domanda dovrebbe essere rivolta alla Prefettura. Tuttavia, da quanto mi risulta, le telecamere funzionano. Gli episodi incendiari sono spesso riconducibili alla criminalità organizzata, ma le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro egregio. Oggi, a Vieste, si respira un’aria decisamente migliore rispetto al passato, quando la situazione era molto più critica. Credo che questa sia solo una fase destinata a scomparire, soprattutto dopo gli ultimi arresti eseguiti.

23) È soddisfatto della qualità dei lavori pubblici fino ad oggi realizzati? I cittadini muovono molte critiche, specie per quelli non ancora terminati, come i lavori al Borgo Ottocentesco, San Francesco e via Pola. (Lino, 62 anni) – Sicuramente non sono soddisfatto della lentezza con cui vengono eseguiti i lavori, ma purtroppo ogni opera pubblica in Italia ha tempi lunghi. Nel caso specifico del Borgo Ottocentesco, non è vero che i lavori sono pessimi. Le basole rotte sono state sostituite e, con il subentro di una nuova ditta, ci è stato assicurato che i lavori saranno ultimati prima dell’estate, così come quelli in via Pola. I lavori pubblici, come quelli privati, subiscono ritardi per diversi motivi: aumento dei costi dei materiali, difficoltà delle ditte a rispettare i tempi per via dell’elevato numero di cantieri aperti in tutta Italia. Certamente avrei voluto tempi più rapidi, ma preferisco una città in costante movimento, dove si realizzano opere pubbliche, piuttosto che una città ferma.

24) Pensa di ricandidarsi per il terzo mandato? Crede di avere ancora la fiducia dei cittadini?(Gaetano, 50 anni) – La decisione di ricandidarmi, e quindi di dedicare altri cinque anni della mia vita, distraendola alla mia famiglia,  a questa missione, la prenderò più avanti. Manca ancora molto tempo, circa tre anni. Se non sentirò la fiducia dei cittadini, non mi imporrò. Inoltre, sarà una scelta condivisa con il mio gruppo, “Vieste Sei Tu”, formato da persone eccezionali che mi hanno affiancato in questi anni.

25) Non ritiene che i soldi spesi per rifare la sala consiliare e le stanze degli assessori siano stati troppi? Non era meglio investire in un’ambulanza o installare defibrillatori nelle aree strategiche della città?(Carmela, 58 anni) – I defibrillatori nelle aree strategiche della città sono già stati installati, quindi forse questa domanda è stata posta da qualcuno poco informato. Per quanto riguarda l’ambulanza, anche se il Comune ne comprasse una, la gestione è di competenza dell’ASL, che deve provvedere con i fondi pubblici a fornire il servizio sanitario adeguato. Il Comune di Vieste non può sostituirsi alla Regione Puglia in questo compito. La ristrutturazione del Comune era necessaria: l’edificio stava letteralmente cadendo a pezzi. Rifare la sala consiliare e gli uffici era un atto dovuto per garantire spazi adeguati. Inoltre, il Comune è la casa dei cittadini, e questi lavori resteranno a beneficio della comunità anche in futuro. Abbiamo accolto personalità importanti e credo sia giusto farlo in ambienti decorosi e funzionali.

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26) Lei crede di essere stato il sindaco di tutti o il sindaco di pochi? (Eliana, 33 anni) – Io credo di essere stato e di essere il sindaco di tutti. Abbiamo sempre agito nell’interesse dell’intera comunità, con particolare attenzione alle persone più fragili. Abbiamo investito nel sociale, sostenendo gli anziani, le famiglie in difficoltà e chi aveva bisogno di aiuto. Abbiamo trattato tutti allo stesso modo, senza favoritismi. Chi aveva torto ha ricevuto una risposta chiara, indipendentemente dal cognome o dalla posizione sociale. Il nostro operato è sempre stato ispirato alla legalità e alla trasparenza.

27) “Vieste Sei Tu” è stato il progetto politico che, attraverso la lista civica omonima, ha portato la sua amministrazione al governo della città. Ritiene che l’idea politica sia stata realizzata?(Raffaele, 41 anni)  – Sì, penso di sì. Vieste ha ormai interiorizzato un nuovo modo di fare politica: una politica che porta risultati concreti, che è in costante movimento e che non pensa agli interessi personali. Oggi i cittadini sono più esigenti, chiedono risposte rapide, si indignano per i piccoli disservizi, e questo è un segno positivo: significa che la politica è diventata parte integrante della vita cittadina e non più qualcosa di distante e inaccessibile.

28) Si ha l’impressione che l’amministrazione non insista abbastanza con la Regione per ottenere lo status di “Vieste zona disagiata”. Questo migliorerebbe la sanità locale, che ora è carente.(Matteo, 32 anni) – Non è vero. Vieste non può essere riconosciuta come “zona disagiata”, perché attualmente in provincia di Foggia solo le Isole Tremiti hanno questa classificazione, a causa della loro reale difficoltà logistica. Ho però suggerito alla Regione Puglia un’alternativa: riconoscere Vieste, Peschici e Rodi come “zone ad alta densità turistica”. Questo status consentirebbe di ottenere incentivi sanitari, perché durante l’estate la popolazione cresce esponenzialmente. Stiamo inoltre lavorando, insieme ai sindaci del G20, per ottenere il riconoscimento di “città marine”, che potrebbe avere lo stesso effetto sul sistema sanitario.

29) Nella sanità è necessario avere più diagnostica, basta pensare ai problemi da affrontare in caso di incidente nel fine settimana. Non le pare che ci sia da parte vostra un certo immobilismo? (Isa, 36 anni) – Non credo ci sia immobilismo, forse c’è una cattiva informazione. Sotto la mia amministrazione, dopo numerose insistenze, oggi disponiamo di una diagnostica diversa rispetto al 2016. Abbiamo una mammografia, un ecografo, una risonanza magnetica aperta e una sala raggi. In caso di emergenza, il tecnico è reperibile e la sala raggi viene aperta per effettuare gli esami necessari. Tuttavia, la priorità non è solo migliorare la diagnostica, ma potenziare il servizio di emergenza-urgenza, garantendo ambulanze medicalizzate e un elicottero che possa intervenire tempestivamente per trasportare i pazienti negli ospedali più attrezzati. L’ASL ha avviato due progetti importanti: la “Casa della Salute” e l’”Ospedale di Comunità”. Speriamo che non restino solo contenitori vuoti, ma che siano dotati di personale adeguato per colmare le attuali carenze.

30) Come arginare la proliferazione di B&B e appartamenti per vacanze, che stanno riducendo la disponibilità di alloggi residenziali? (Marianna, 42 anni)– Siamo tra i pochi comuni in Italia ad aver affrontato il problema. Abbiamo approvato due delibere di Consiglio Comunale per limitare l’apertura dei B&B: 1. L’apertura è consentita solo nei centri storici, come il Borgo Ottocentesco. 2. Sono escluse le locazioni turistiche nelle zone di espansione e nel quartiere 167, dove si trovano gli alberghi. Tuttavia, le competenze del Comune sono limitate. La libertà di iniziativa privata e la proprietà privata sono garantite dalla Costituzione, quindi non possiamo vietare del tutto le aperture. Serve un intervento del governo per introdurre strumenti più efficaci e regolamentare meglio il settore. Uno dei problemi principali è la mancanza di controlli, perché entrare in una casa privata per verificare il tipo di locazione è complicato. Il fenomeno dell’over-tourism è una piaga per la nostra città e va gestito meglio a livello nazionale. Abbiamo adottato altre misure, come l’adeguamento dell’IMU per incentivare gli affitti a lungo termine e un bando per acquisire abitazioni da destinare a persone bisognose. Inoltre, stiamo realizzando 16 alloggi di edilizia popolare e prevediamo di acquisire altre ex case popolari da immettere sul mercato. Abbiamo anche lanciato un appello ai privati per la realizzazione di nuove lottizzazioni con l’obbligo di destinare una parte degli appartamenti alle giovani coppie e all’edilizia sovvenzionata. Finora, però, nessuno ha risposto.

31) Quando miglioreranno le condizioni delle nostre strade? Andare a scuola in bici è come giocare alla roulette russa: oggi vivo, domani muoio. (Federico, 16 anni) – Capisco il disagio e mi scuso con i cittadini. Sono anni difficili a causa dei numerosi cantieri per il potenziamento delle infrastrutture, come la rete elettrica, la telefonia e l’acquedotto. Questi lavori, finanziati anche con fondi PNRR, erano necessari e sono ormai quasi completati. Entro quest’anno le strade saranno tutte ripristinate. Abbiamo prestato molta attenzione ai ripristini e siamo stati molto severi con le ditte esecutrici. Molte strade sono già state rifatte e, entro la fine dell’anno, completeremo il rifacimento di tutte le carreggiate. So che è difficile convivere con questi disagi, ma erano interventi indispensabili. Ad esempio, negli anni passati subivamo frequenti blackout: grazie ai lavori, il numero di interruzioni è già diminuito. Bisogna avere ancora un po’ di pazienza, ma alla fine avremo reti più efficienti e strade completamente rinnovate.

32) Mancano punti di ritrovo per i giovani. Noi della zona “Spalatro” vorremmo uno spazio nella villetta. (Massimo, 15 anni) – Abbiamo già realizzato diverse aree verdi e sistemato zone di aggregazione per i giovani. Vicino alla Spalatro, ad esempio, abbiamo riqualificato un giardino che prima era un deposito di materiali di scarto. Oggi è una villetta con panchine e spazi per la lettura e il relax. Inoltre, stiamo realizzando un parco per lo sport, con uno skate park, un campo da basket e un campo polifunzionale. Questo offrirà nuove opportunità di svago per i ragazzi della zona. Abbiamo anche in programma di ampliare ulteriormente la villetta già esistente, aggiungendo nuovi spazi nella parte retrostante.

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33) A quando l’installazione di punti prelievo per l’acqua potabile, già presenti in molte altre città? (Michele, 21 anni) – Abbiamo già pubblicato più volte bandi per concedere gratuitamente spazi a privati per l’installazione di distributori di acqua potabile. Purtroppo, però, tutti i bandi sono andati deserti: nessuna azienda ha manifestato interesse a investire in questo servizio. Se c’è qualcuno interessato a farlo, il Comune è disponibile a collaborare. La nostra posizione geografica rappresenta un ostacolo per molte aziende, che preferiscono investire in zone con bacini di utenza più ampi.

34) Nei parchi e nelle villette, specialmente in via Jenner, gruppi di teppisti distruggono tutto e disturbano la quiete pubblica. È possibile che nessuno vigili? (Pasquale, 39 anni) – Abbiamo da poco sottoscritto un accordo con l’Associazione Carabinieri, che sta svolgendo attività di vigilanza nel parco di viale Jenner e in altre zone della città. Inoltre, abbiamo installato telecamere di sorveglianza e, quando sono stati individuati responsabili di atti vandalici, sono stati denunciati e obbligati a riparare i danni a loro spese.

35) Mancano punti lettura. Perché non li realizzate? (Erica, 24 anni) – Abbiamo creato diverse aree verdi con panchine adatte anche alla lettura. In particolare, vicino alla Scuola Spalatro, ci sono panchine progettate appositamente per sdraiarsi e leggere in comodità. A breve aprirà anche la Community Library, già ultimata, che sarà un nuovo spazio dedicato alla lettura in una delle location più suggestive della città.

36) Per le nuove coppie e altri cittadini, trovare casa in affitto è quasi impossibile. Nei vostri due programmi amministrativi non si parla di nuovi insediamenti residenziali. (Donato, 59 anni) – Il Comune non può realizzare insediamenti residenziali, perché questi dipendono dalle proposte dei privati. Al momento, l’unica lottizzazione presentata era totalmente speculativa, senza alcun vantaggio per le giovani coppie o i residenti, ed è stata bocciata. Abbiamo chiesto di riformularla, prevedendo l’obbligo di destinare una parte degli appartamenti all’edilizia sovvenzionata e alle giovani famiglie. Negli ultimi anni, però, abbiamo sbloccato e completato lottizzazioni rimaste ferme per anni. Sono stati assegnati cinque lotti a cooperative nel piano integrato e nuovi appartamenti sono stati realizzati in via Antico Porto Aviano e nell’ex asilo di San Giuseppe Operaio. Stiamo cercando di incentivare i privati a proporre progetti che tengano conto delle reali esigenze abitative della città.

37) Non crede sia opportuno fare meno “feste e festicciole” e dedicare più attenzione a problemi reali, come il disagio giovanile e la solitudine degli anziani? (Cinzia, 42 anni) – Definire “festicciole” le nostre manifestazioni è riduttivo. Abbiamo riscoperto e valorizzato molte tradizioni, dalle feste popolari alla “Notte di San Giuseppe”. Questi eventi non sono semplici intrattenimenti, ma parte della nostra cultura e delle nostre radici, su cui abbiamo investito molte risorse. Inoltre, la programmazione estiva non è solo un momento di svago, ma una strategia di promozione del territorio, che genera economia e posti di lavoro. Dare opportunità di lavoro ai giovani significa anche sottrarli a situazioni di disagio. Non è necessario lasciare Vieste per fare impresa: il turismo offre numerose possibilità ancora poco sfruttate dai giovani. Per supportarli, abbiamo istituito la Consulta Giovanile, che negli ultimi anni ha organizzato corsi di formazione nel settore turistico e agricolo. Riteniamo quindi di aver fatto molto per i giovani e per la comunità in generale, cercando di conciliare sviluppo economico e tutela delle tradizioni.

38) È sempre più diffusa una realtà di giovanissimi, minorenni, facilmente rintracciabili sulle nostre scalinate, dediti all’alcol praticamente indisturbati. Come mai nessun controllo? (Rocco, 51 anni) – Non è vero che non ci sono controlli. Le forze dell’ordine e i servizi sociali intervengono costantemente, e in alcune occasioni sono stati organizzati blitz per identificare e contattare le famiglie dei ragazzi coinvolti. Tuttavia, il problema principale resta l’educazione familiare. Non possiamo delegare al sindaco o alle istituzioni il compito di educare i nostri figli: il rispetto per gli altri, il senso civico e la consapevolezza dei rischi legati all’alcol devono essere trasmessi in famiglia. Dobbiamo insegnare ai ragazzi a comportarsi con rispetto: non rompere bottiglie, non imbrattare le scalinate, non vandalizzare il patrimonio comune. In passato i giovani si riunivano nelle ville comunali, oggi preferiscono il centro storico, ma i punti di aggregazione non mancano. Il fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovani è un problema diffuso in tutta Italia, non solo a Vieste. Noi continueremo a fare la nostra parte con controlli e interventi educativi, ma è fondamentale il contributo delle famiglie.

39) Come mai nel cimitero non è prevista la raccolta differenziata? (Michela, 37 anni) – Da quanto mi risulta, la raccolta differenziata è già presente nel cimitero. Tuttavia, se ci sono carenze o aree prive di contenitori adeguati, provvederemo a installarli. È una giusta osservazione e ci attiveremo per migliorare il servizio.

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40) Le targhe con i nomi delle vie sono quasi tutte illeggibili, per non parlare di quelle dedicate ai nostri personaggi illustri. Non sarebbe il caso di restaurarle?(Vincenzo, 63 anni) – Abbiamo già avviato interventi di ripristino in diverse zone, ma è necessario un censimento più dettagliato per completare l’opera. Un esempio recente è il restauro della scritta sul monumento ai caduti nel cimitero, a dimostrazione della nostra attenzione verso la memoria storica della città. Terremo in considerazione la segnalazione per programmare altri interventi di ripristino.

41) Per diversificare l’economia locale, troppo incentrata sul turismo, perché non si pensa a un “villaggio artigiani”? (Lorenzo, 48 anni) – In realtà, esiste già un’area destinata a insediamenti commerciali, ma finora nessun privato si è fatto avanti per realizzarla, nonostante le convenzioni stipulate in passato. Al momento, quindi, non c’è una domanda concreta per un insediamento produttivo di questo tipo.

42) Perché vengono affidati incarichi a tante associazioni non viestane? Le nostre sono tutte “analfabete”?(Nunzia, 29 anni) – Non è vero che non vengono coinvolte le associazioni locali. Molti incarichi e contributi vengono assegnati proprio alle realtà di Vieste. Tuttavia, in alcuni casi, per la specificità delle prestazioni richieste, è necessario rivolgersi ad associazioni esterne.

43) A quando un piano portuale? Un porto in balia del mare, occupato e saccheggiato lo vediamo solo noi?(Elisabetta, 37 anni) – Non risulta che il porto sia “saccheggiato”. Anzi, abbiamo eliminato il degrado che caratterizzava l’area dove oggi sorge il parcheggio, recuperando anche la zona del vecchio molo e riqualificando due edifici abbandonati. Tuttavia, è vero che è necessario un nuovo piano portuale. È uno dei miei obiettivi principali e abbiamo già affidato l’incarico a dei professionisti per la redazione del nuovo piano regolatore del porto. Speriamo di approvare la variante prima dell’estate, per poi trasmetterla alla Regione e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per una sistemazione definitiva dell’area portuale.

44) Non sarebbe meglio liberare il centro storico dalle auto?(Carla, 63 anni) – Eliminare completamente le auto dal centro storico è una scelta importante e va valutata con attenzione. Oggi resta solo una piccola parte del centro occupata dalle auto, ma una chiusura totale potrebbe comportare il definitivo spopolamento della zona. Dobbiamo trovare un equilibrio che tuteli i pochi residenti rimasti, perché un centro storico vissuto è meglio di uno abitato solo nei mesi estivi.

45) Sarà possibile aggiungere altri giochi a quelli esistenti? (Niccolò, 7 anni) – Se ci sarà lo spazio, sicuramente aggiungeremo nuovi giochi. Nei prossimi mesi realizzeremo una nuova area verde nella zona portuale e lì saranno installati ulteriori giochi per i bambini. Quindi, se ci sarà la possibilità, lo faremo volentieri!

46) In una delle sue interviste sulla situazione economica del Comune di Vieste, lei ha dichiarato di avere vari milioni in cassa: cosa vuole farne? (Martino, 49 anni) – Avere milioni in cassa non significa che siano soldi disponibili da spendere liberamente. Quelle risorse sono vincolate, ovvero già destinate a spese precise come opere pubbliche, spese correnti o stipendi dei dipendenti comunali. Non averle sarebbe un problema, perché significherebbe avere disavanzi. Il fatto che il Comune abbia risorse proprie significa che possiamo far fronte agli impegni senza dover ricorrere a prestiti bancari.

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47) Si parla tanto di cultura, ma poi non si valorizza quella locale: dal dialetto al teatro, dalla musica alle tradizioni, alla storia. Come mai? (Maddalena, 55 anni) – Non è affatto vero che non si valorizzino le tradizioni locali. Il Comune sostiene molte iniziative culturali e offre spazi e contributi alle associazioni che ne fanno richiesta. Per le feste patronali, ad esempio, in passato il Comune spendeva circa 30.000 euro, oggi investiamo tre volte tanto proprio per mantenere vive le nostre radici e tradizioni.

48) Le auguro di non vivere mai l’esperienza di un’ambulanza che arriva a casa senza infermiere e senza medico. È normale? (Valeria, 28 anni) – No, non è normale e l’ho denunciato più volte. Sono stato l’unico sindaco della provincia di Foggia a esporsi apertamente su questo problema, chiedendo incontri con la Prefettura per migliorare la situazione sanitaria. Purtroppo, questo è un problema che riguarda tutti, me compreso: se ho bisogno di cure, vado nello stesso pronto soccorso di chiunque altro. Continuerò a protestare con l’assessore alla sanità e con il presidente della Regione per migliorare la situazione.

49) Perché il Comune non ha aderito alla rottamazione dei tributi locali? Non pensa che avrebbe dato respiro a cittadini e imprese che, a causa del Covid, non sono riusciti a pagare le tasse regolarmente? (Pietro, 44 anni) – Abbiamo adottato altre misure di agevolazione, come la possibilità di conciliazione e rateizzazione con condizioni più favorevoli rispetto al passato. Ritengo comunque che non sia corretto premiare chi non paga regolarmente con condoni continui. È giusto che i cittadini e le imprese che pagano le tasse con regolarità non vengano penalizzati rispetto a chi si sottrae sistematicamente agli obblighi fiscali.

50) Perché non riduce le tasse per i cittadini e le imprese? (Nicola, 54 anni) – Le imprese pagano principalmente l’IMU, ma la maggior parte di questa tassa va allo Stato, non al Comune. La tassa di soggiorno riguarda i turisti, non le imprese. La TARI, invece, è commisurata ai costi del servizio di raccolta rifiuti. Il Comune non ha il potere di ridurre direttamente le tasse, sarebbe piuttosto lo Stato centrale a dover intervenire per alleggerire la pressione fiscale sulle imprese.

51) Perché qualsiasi lavoro pubblico appaltato nel nostro comune non rispetta i termini di consegna, creando notevoli disagi alla città? (Sante, 52 anni) – Purtroppo, come accade anche nelle ristrutturazioni private, i lavori pubblici possono subire ritardi a causa di imprevisti. La differenza è che qui parliamo di milioni di euro e di procedure burocratiche complesse, che allungano i tempi. Abbiamo comunque consegnato molte opere pubbliche, alcune con ritardi, ma nel rispetto della media nazionale.

52) Come mai il porto turistico, affidato in concessione a un grande manager, non decolla? È colpa della movida o della mancanza di un cantiere nautico? (Lino, 60 anni) – Non credo che la questione riguardi il cantiere, ma piuttosto la necessità di un riassetto complessivo. Con il nuovo piano regolatore del porto, prevediamo volumi e spazi più adeguati, offrendo l’opportunità a investitori importanti di gestire l’area portuale in modo più efficiente. In ogni caso, il porto di Vieste non è affatto poco utilizzato: in estate è sempre pieno e, in termini di dimensioni, è tra i più grandi della zona.

53) Perché invece di prevedere un bando per la realizzazione del cantiere nautico, state trasformando l’area in verde pubblico? (Luigi, 55 anni) – La trasformazione è provvisoria. Al momento, piuttosto che lasciare un’area relitta, abbiamo preferito creare uno spazio verde per residenti e turisti. Nel nuovo piano portuale, l’organizzazione degli spazi sarà diversa e speriamo di attrarre investitori seri per la gestione della struttura. 

54) Cosa ne pensa dei porti turistici di Rodi Garganico e di Manfredonia, che sono sempre pieni di supernatanti sia d’inverno che d’estate? (Antonio, 59 anni) – Non mi risulta che siano sempre pieni di supernatanti d’inverno. Sicuramente ci sono barche importanti, come del resto ne transitano anche nel nostro porto durante la stagione estiva. Il porto di Vieste è un porto di transito, non di stazionamento. Questo significa che, come tutte le attività turistiche, ha una forte affluenza estiva e una contrazione nei mesi invernali. Io non sono abituato a guardare ciò che fanno gli altri porti, mi concentro sulla nostra realtà portuale, che d’estate è sicuramente un punto di riferimento importante.

55) Per un piano portuale non c’è più nulla da fare? Quindi va a farsi fottere l’economia del mare? (Francesco, 53 anni) – Assolutamente no! Stiamo lavorando al nuovo piano regolatore del porto, che spero di approvare entro giugno. Dopo l’approvazione, saranno necessarie le autorizzazioni regionali, un processo che potrebbe richiedere circa un anno e mezzo. Successivamente, si procederà con un bando per individuare un nuovo soggetto che possa gestire l’intera area portuale e realizzare il progetto ambizioso che abbiamo in mente. Va anche detto che l’attività portuale attuale non è marginale: ci sono diversi pontili, ristoranti e locali che generano un indotto significativo. Vogliamo far crescere ulteriormente il porto e renderlo uno dei più belli dell’Adriatico.

56) Cosa pensa del “parco lettura” di via Verdi, che è sempre vuoto e poco frequentato? Forse le panchine stilizzate sono troppo basse e scomode? Oppure il problema è la vicinanza ai ripetitori telefonici e all’impianto di sollevamento dei liquami?(Grazia Maria, 36 anni) – Non credo che la vicinanza ai ripetitori o all’impianto di sollevamento influiscano sulla fruizione del parco. Nemmeno la forma delle panchine dovrebbe essere un problema, dato che sono state progettate appositamente per la lettura. Forse il motivo principale è che il parco è frequentato prevalentemente da giovani, che preferiscono giocare e socializzare piuttosto che leggere. Noi realizziamo spazi pubblici per tutti, ma non possiamo selezionare le persone che li frequentano. Stiamo progettando altri parchi, tra cui uno nell’area portuale, che offriranno ulteriori possibilità per chi desidera spazi più tranquilli. Inoltre, ci sono già altre aree verdi in città, come i giardini di via Marconi, l’area sportiva di Porta Aviano e la villetta comunale recentemente ristrutturata, dove si può leggere in tranquillità.

57) Nonostante le somme di denaro spese per la promozione e le manifestazioni estive, come mai le presenze turistiche non aumentano, nonostante la crescita dei posti letto? (Nicola, 57 anni) – In realtà, le presenze turistiche sono in aumento. Quest’anno supereremo i 2 milioni di presenze. Il dato più significativo è che non siamo diminuiti, un risultato importante considerando che in altri comuni del Gargano si è registrata una forte flessione del turismo. Le manifestazioni estive hanno mantenuto alto il prestigio di Vieste, rafforzando la sua reputazione turistica. Dobbiamo anche considerare un altro aspetto: la crescita più significativa riguarda la bassa stagione. Il nostro obiettivo è allungare la stagione turistica e i dati mostrano che ci stiamo riuscendo, con un aumento delle presenze nei mesi cosiddetti di “spalla”. Se qualche flessione c’è stata, ha riguardato solo luglio e agosto, mentre negli altri periodi dell’anno le presenze sono in crescita.

58) Non pensa che la continua apertura di negozi di souvenir e oggettistica varia, non solo nel centro storico ma anche in città, stia dequalificando l’offerta turistica? (Nicola, 43 anni) – Sì, sull’apertura di questi negozi sono molto preoccupato. Purtroppo, la normativa attuale non ci dà molti margini di intervento per contingentare le nuove aperture. Stiamo comunque studiando una soluzione per arginare questo fenomeno, sempre nel rispetto della legalità. Il problema è complesso, ma ci stiamo impegnando per trovare una strategia efficace.

59) Non ritiene che, per fare cassa con i suoli pubblici, abbiate eliminato troppi spazi per le passeggiate di cittadini e turisti? (Pasqualina, 48 anni) – Non credo, perché i requisiti per il suolo pubblico sono rimasti invariati e i marciapiedi continuano a garantire il passaggio pedonale. Inoltre, d’estate, quando si chiude l’isola pedonale, lo spazio per camminare aumenta notevolmente. Va anche detto che il suolo pubblico, oltre a rappresentare un’entrata per il Comune, è un’opportunità per le attività commerciali di ampliare la loro offerta e creare posti di lavoro. Ovviamente, se si verificano situazioni di eccessiva occupazione, possiamo valutare interventi per riequilibrare gli spazi. In alcuni casi critici, siamo già intervenuti con delibere specifiche per regolamentare meglio le concessioni.

60) Piazza del Fosso, Largo Seggio, Via Sante Naccarati, Piazzale Kennedy, Via Santa Maria di Merino, Corso Lorenzo Fazzini, Viale XXIV Maggio, il centro storico e altre zone non sono più strade e piazze, ma sale bar e ristoranti. È questa l’immagine turistica che volete dare di Vieste? (Carmela, 58 anni)– L’occupazione di suolo pubblico da parte di bar e ristoranti è una caratteristica comune a tutte le destinazioni turistiche. Se visitiamo le isole greche o altre località di prestigio, vedremo che ovunque ci sono tavolini all’aperto. Questo perché ai turisti piace stare all’aperto, cenare sotto le stelle e vivere l’atmosfera del posto. Il punto è trovare il giusto equilibrio. Noi abbiamo una grande isola pedonale, che consente di avere sia spazi per i tavolini sia aree per passeggiare. Inoltre, l’occupazione di suolo pubblico genera economia e posti di lavoro, contribuendo al benessere diffuso della città.

61) La riqualificazione dei due lungomari prevede l’eliminazione dei parcheggi lungo i viali. Come pensa di sopperire alla mancanza di questi stalli di sosta? Creerete nuove aree di mega-parcheggi? E in questo caso, come faranno i bagnanti a raggiungere la spiaggia se i parcheggi saranno a tre o quattro chilometri di distanza? (Antonio, 61 anni) – Il rifacimento dei due lungomari non prevede l’eliminazione totale di tutti i parcheggi. Dove sarà possibile mantenerli, verranno conservati, mentre nelle aree in cui non sarà possibile, saranno rimossi. Inoltre, il progetto prevede anche la realizzazione di nuove aree di parcheggio. Fortunatamente, lungo entrambi i lungomari esistono già parcheggi sia pubblici che privati, quindi dovremmo essere abbastanza coperti da questo punto di vista. Ripeto, non tutti i parcheggi verranno eliminati per far posto alla pista ciclabile: dove possibile, saranno mantenuti.

62) Non è possibile potenziare la radiologia nei giorni festivi e nelle ore notturne? Che fine ha fatto il laboratorio di analisi inaugurato dal presidente della Regione, Emiliano? (Leonardo, 36 anni) – Durante il periodo estivo, la radiologia è solitamente aperta anche nei giorni festivi, mentre in inverno è attiva la reperibilità del tecnico: in caso di emergenza, il tecnico reperibile torna in ambulatorio per eseguire gli esami necessari. Per quanto riguarda il laboratorio di analisi, la Regione Puglia ha adottato una delibera di giunta per rispettare il patto di stabilità con lo Stato sulla riduzione della spesa sanitaria. Questa delibera ha previsto la chiusura di tutti i laboratori di analisi, compreso quello di Vieste. Al momento, quindi, non è stato possibile mantenerlo. Tuttavia, la struttura è stata risanata e riutilizzata per altri servizi sanitari, quindi non è andata persa, ma ha semplicemente cambiato funzione. È comunque rimasto attivo il punto prelievo, come previsto dal piano sanitario regionale. In molte altre regioni italiane, infatti, il sistema prevede la presenza di punti prelievo locali e l’accentramento delle analisi in laboratori più grandi. Questa è una decisione regionale, in linea con le politiche sanitarie nazionali.

63) Perché non pensare a un adeguamento del Piano Regolatore per dare un aiuto ai giovani sposi? (Maria, 31 anni) – Il Piano Regolatore è già in fase di adeguamento al PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) e siamo ormai nella fase finale. Manca solo il passaggio in giunta o in consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Questo aggiornamento eliminerà una serie di vecchi vincoli, permettendo nuove possibilità di edificazione in alcune aree attualmente vincolate. Per quanto riguarda le giovani coppie, come ho già detto molte volte, l’iniziativa deve partire dai privati. Noi siamo assolutamente disponibili ad approvare nuove lottizzazioni, a patto che includano misure a favore delle giovani coppie, come la destinazione di alcuni lotti all’edilizia sovvenzionata o alle cooperative edilizie.

64) I nostri lungomari sono senza panchine né verde. Come mai? (Grazia, 63 anni) – Proprio per questo motivo stiamo lavorando alla riqualificazione dei lungomari. Abbiamo già affidato la progettazione esecutiva e speriamo di riceverla al più presto. L’obiettivo è trovare le fonti di finanziamento necessarie per realizzare lungomari moderni, dotati di panchine e aree verdi. Sicuramente, oltre ai due lungomari, interverremo anche su altre zone della città per migliorare il verde pubblico e gli spazi di aggregazione. 

65) Qual è il progetto più ambizioso che questa amministrazione vuole realizzare? (Michela, 36 anni) – L’area portuale. Riuscire a concludere questo mandato con il bando per la gestione del porto e l’avvio di un nuovo progetto di riqualificazione rappresenterebbe davvero la ciliegina sulla torta. È un intervento bello e ambizioso, che darebbe una spinta decisiva alla crescita di Vieste.

 66) Per la sanità, quali sono i progetti in corso? (Nicola, 47 anni) – Attualmente, i progetti principali riguardano la Casa della Salute e l’Ospedale di Comunità, strutture previste da tempo e che saranno finanziate con i fondi del PNRR. Se questi centri verranno effettivamente dotati di personale medico e sanitario adeguato e non resteranno semplici contenitori vuoti, potranno fornire un importante servizio al nostro territorio.

67) Come mai ci sono tanti ritardi nella realizzazione della Casa della Salute e dell’Ospedale di Comunità? (Santino, 53 anni) – Questa è una domanda che andrebbe rivolta al nuovo assessore regionale alla Sanità.

68) Ogni anno, per la sostituzione di due lampadine, vengono chiuse le gallerie sul lato sud. Sul lato nord, invece, il semaforo nei pressi di Vico del Gargano, per lavori interminabili, rende ancora più difficile raggiungere l’autostrada. Perché non vi occupate della viabilità? (Enzo, 58 anni) – Non è vero che non ci interessiamo della viabilità. La chiusura della galleria di Mattinata è stata concordata con Anas, prevedendo modalità che consentissero l’apertura in determinate fasce orarie e nei fine settimana. Inoltre, il problema non riguarda la sostituzione di due lampadine, ma la completa sostituzione dell’impianto di illuminazione e l’adeguamento normativo dell’ultima galleria. Sul lato nord, i lavori in corso riguardano il ripristino di un ponte da parte del Consorzio di Bonifica. È vero che i tempi sono molto lunghi e sembrava che la situazione fosse stata risolta, ma purtroppo ci ritroviamo con gli stessi problemi. Stiamo facendo pressione su Anas e sul Ministero affinché si accelerino i tempi.

 69) L’accorpamento dei nostri istituti superiori è ritenuto un esempio positivo dai sindacati provinciali. Perché voi lo state osteggiando? (Vincenzo, 39 anni) – Non ci risulta che i sindacati lo ritengano positivo. Inizialmente, nel verbale di dicembre, erano a favore del mantenimento delle due istituzioni scolastiche, poi, dopo le nostre proteste, hanno cambiato idea. Non siamo assolutamente contrari alla razionalizzazione, ma l’Istituto Mattei ha caratteristiche particolari, perché ospita un convitto con oltre 200 studenti, che vivono nella scuola H24. Non può essere trattato come un normale istituto superiore. Inoltre, la Provincia si è mossa in modo razionale, mentre la Regione no.

 70) I Comuni del Gargano si consorziano senza Vieste, che non viene neppure invitata al tavolo. Stiamo rischiando l’isolamento politico? (Tommaso, 60 anni) – Non credo ci sia alcun rischio di isolamento politico. Anzi, mai come in questo periodo Vieste è centrale nella politica provinciale e regionale. L’iniziativa di consorziarsi è stata presa da alcuni sindaci del Gargano e, pur rispettandola, non ne comprendo ancora il senso. Questo non significa che in futuro, se dovesse rivelarsi un progetto valido, Vieste non possa farne parte. Al momento, però, non ne vedo né l’utilità né le condizioni.

 71) Perché alcuni sindaci del Gargano dicono che è difficile dialogare con lei e le chiedono un bagno di umiltà? (Giovanni, 54 anni) – Sinceramente, non penso affatto che sia difficile dialogare con me. Parlo con tutti, dalla persona più umile fino ai ministri. Alcuni sindaci che oggi dicono che sono poco disponibile, spesso mi chiamano per chiedermi aiuto su questioni provinciali o consigli per le loro amministrazioni. Per quanto riguarda l’umiltà, sono rimasto la stessa persona di sempre. Forse non riesco a rispondere a tutti perché gli impegni sono tanti, ma quando posso mi fermo a parlare con chiunque. Non sono affatto inaccessibile.

72) Non crede che la raccolta differenziata abbia complicato anziché migliorato il servizio? (Matteo, 61 anni) – Sicuramente la raccolta differenziata è un sistema più complesso rispetto a quello precedente, ma è un obbligo di legge ed è un atto di civiltà. Grazie alla differenziata, possiamo ridurre i rifiuti in discarica e riciclare materiali come plastica, carta, vetro e organico, trasformandoli in risorse. È chiaro che sia più impegnativa, ma dobbiamo entrare in un’ottica di sostenibilità ambientale.

 73) I viestani sono “disordinati anarchici”: avete pensato a vigili dedicati esclusivamente al controllo della raccolta rifiuti? (Paolo, 68 anni) – Abbiamo già una squadra dedicata ai controlli sulla raccolta rifiuti, che ha elevato numerose sanzioni. Inoltre, utilizziamo fototrappole per individuare chi abbandona i rifiuti illegalmente. Devo dire, però, che la situazione è molto migliorata: siamo sopra il 75% di raccolta differenziata, un dato molto positivo. Certo, c’è ancora una minima percentuale di cittadini che non la rispetta, ma la maggior parte ha compreso l’importanza di questo sistema.

74) Ci sono strade, vicoli e scalinate che non vedono un netturbino da anni. Dobbiamo aspettare il vento o la pioggia per vederle pulite? (Michelina, 70 anni) – Con il nuovo sistema di raccolta, alcuni servizi di spazzamento sono stati ridotti rispetto al passato. Stiamo lavorando per integrare il contratto, e alcune correzioni sono già state apportate per migliorare la pulizia in città. Nei prossimi mesi, cercheremo di potenziare il servizio di spazzamento.

75) Non sarebbe opportuno dare agevolazioni e incentivi alle attività commerciali che restano aperte tutto l’anno? (Lino, 55 anni) – Abbiamo già dato incentivi negli anni scorsi, per esempio per il rinnovo delle insegne e per il miglioramento estetico dei locali. Tuttavia, il Comune non può sostenere economicamente le attività private, che devono essere in grado di autofinanziarsi. Il vero aiuto dovrebbe arrivare dal Governo e dalla Regione, che potrebbero introdurre agevolazioni fiscali per chi mantiene aperta l’attività tutto l’anno, soprattutto considerando la concorrenza del commercio online.

76) Le piogge hanno evidenziato un errore di pendenza nel recente rifacimento di Piazza del Fosso: l’acqua ristagna davanti agli esercizi commerciali invece di defluire verso il corso. Apporterete rimedi? (Nicola, 49 anni) – Sì, siamo già intervenuti per correggere il problema. Nella fretta di chiudere il cantiere per l’estate, qualcosa non è stato eseguito correttamente, ma ora stiamo adottando soluzioni tecniche per migliorare il deflusso dell’acqua. 

77) Per migliorare le performance delle imprese turistiche anche fuori stagione, che tipo di iniziative concrete l’amministrazione ha intrapreso in questi anni? (Anna, 53 anni) – Prima di tutto, i dati sulle presenze turistiche nei mesi di bassa stagione sono aumentati notevolmente. Questo significa che la politica adottata si sta rivelando efficace. Abbiamo puntato molto sulla promozione del territorio, ma anche sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, affinché i turisti abbiano motivi per visitare Vieste anche nei mesi in cui il mare non è usufruibile. Un’altra strategia è legata agli eventi sportivi e alla predisposizione di percorsi naturalistici, come il trekking e gli sport all’aria aperta. Questo tipo di attività contribuisce ad aumentare l’attrattività della destinazione anche al di fuori della stagione estiva. Ovviamente, i numeri della bassa stagione non possono essere paragonati a quelli dell’alta stagione, ma c’è una crescita costante, il che è un segnale positivo.

78) Ci può aggiornare sugli effetti prodotti dalla costosa consulenza commissionata a Joseph Ejarque? (Paolo, 38 anni) – La consulenza di Joseph Ejarque è stata commissionata ormai diversi anni fa. Tuttavia, le linee guida che ci ha fornito continuano a essere perseguite anno dopo anno. Il suo contributo è stato fondamentale per definire strategie che puntano su asset turistici alternativi al solo turismo balneare. Questo è il percorso che abbiamo intrapreso e che continueremo a seguire nei prossimi anni.

79) Nell’intera attività amministrativa il lavoro sembra essere escluso dal vocabolario. Che tipo di iniziative avete intrapreso per migliorare le condizioni lavorative dei viestani residenti coinvolti nella filiera turistica? (Franco, 57 anni) – La questione del lavoro non è prettamente di competenza dell’amministrazione comunale, che non ha strumenti per entrare nelle aziende e imporre controlli. Questo è un compito che spetta all’ispettorato del lavoro e ai sindacati. Il Comune può però esortare gli imprenditori a rispettare le regole e a tutelare i lavoratori. Inoltre, un altro obiettivo è l’allungamento della stagione turistica: riuscire a garantire 3-4 mesi di lavoro anziché solo due mesi è fondamentale per migliorare le condizioni lavorative dei residenti. Negli ultimi anni, si è registrato un miglioramento da questo punto di vista, ma c’è ancora molta strada da fare. L’ideale sarebbe una stagione lavorativa ancora più lunga per offrire maggiore stabilità ai lavoratori.

80) A livello di formazione, l’amministrazione comunale in questi anni non sembra essersi adoperata per promuovere strumenti e attività di qualificazione professionale. È davvero così? (Viviana, 32 anni) – No, non è così. Sono state realizzate diverse iniziative, tra cui corsi di formazione organizzati dalla Consulta Giovanile su vari ambiti e settori. Anche in passato sono stati proposti corsi di formazione, ma non sempre hanno avuto un’adeguata risposta da parte dei cittadini. Va ricordato che il ruolo dell’amministrazione è più quello di favorire la creazione di opportunità formative, piuttosto che organizzarle direttamente. Per questo motivo, ci affidiamo a enti formatori specializzati, che sono più qualificati in materia di formazione professionale.

81) Qual è la sua idea per risolvere il problema della manodopera turistica, che ogni anno è sempre più difficile da reperire? (Giulia, 53 anni) – Il problema della carenza di manodopera turistica è destinato ad aggravarsi a causa del decremento demografico. Trovare una soluzione non è semplice, perché la parte principale deve essere svolta dagli imprenditori, che dovrebbero offrire condizioni economiche più vantaggiose per attrarre lavoratori verso la nostra destinazione.

82) Di recente vi siete mostrati contrari all’accorpamento degli istituti superiori di Vieste. Come mai, invece, in passato vi siete dichiarati favorevoli all’accorpamento della scuola primaria? Cosa è cambiato? Si tratta di una questione politica legata a Piemontese? (Alessandro, 45 anni) – No, assolutamente no. L’accorpamento delle scuole primarie riguardava il primo ciclo scolastico (infanzia, elementari e medie), e c’era una legge nazionale che imponeva tale accorpamento. Nel caso delle scuole superiori, invece, la situazione è diversa. Abbiamo due istituti completamente differenti: – Da un lato, il Liceo e l’Istituto Tecnico Commerciale. – Dall’altro, l’Istituto Mattei, che ospita un convitto. I ragazzi del convitto vivono nella struttura h24, quindi non può essere trattato alla stregua di una scuola superiore tradizionale. Per questo motivo, l’accorpamento sarebbe stato inopportuno. Non c’è nessuna antipatia politica nei confronti di Piemontese, ma semplicemente una divergenza di vedute. Inoltre, riteniamo che la Regione abbia oltrepassato i propri limiti di competenza su questa decisione, causando problemi non solo a Vieste, ma anche ad altri comuni come San Nicandro Garganico.

83) I lavori di riqualificazione sismica delle scuole Dante Alighieri e Fasanella procedono a rilento. Quali sono le cause dei ritardi? (Luca, 42 anni) – I lavori alla Dante Alighieri sono quasi terminati: manca solo il completamento della parte esterna. Per la Fasanella, invece, ci sono stati problemi con la ditta esecutrice, che ha ricevuto un’interdittiva antimafia. Questo ha costretto l’amministrazione a revocare l’appalto e riassegnarlo alla seconda classificata in graduatoria, causando inevitabili ritardi. Inoltre, ci sono stati problemi legati all’aumento dei prezzi delle materie prime a causa della guerra in Ucraina. Il Comune ha dovuto investire risorse proprie per coprire i costi extra: 1,5 milioni di euro per la Dante Alighieri e 3 milioni per la Fasanella. Se non avessimo avuto questa disponibilità finanziaria, entrambi i cantieri sarebbero ancora fermi.

84) Non sarebbe stato più opportuno costruire gli istituti scolastici fuori dall’area urbana, per decongestionare il traffico e dotarli di parcheggi e mezzi pubblici adeguati? (Matteo, 38 anni) -Sia la Dante Alighieri che la Fasanella hanno parcheggi nelle vicinanze, quindi il problema del parcheggio non si pone. Inoltre, essendo scuole elementari, è giusto che siano situate nel centro abitato. Abbiamo ottenuto finanziamenti per la loro riqualificazione e sarebbe stato assurdo non approfittarne.

85) Che senso ha organizzare lo “Smart Graduation Day” per i neolaureati, se poi la maggior parte di loro è costretta a cercare fortuna altrove? (Nicole, 27 anni) – Lo “Smart Graduation Day” è un riconoscimento che l’amministrazione comunale vuole dare ai giovani laureati per il loro impegno negli studi. Oltre a essere un momento di festa per i ragazzi e le loro famiglie, può rappresentare anche uno stimolo per farli tornare a Vieste in futuro. Sappiamo che molti di loro dovranno necessariamente fare esperienze altrove, ma l’amministrazione vuole comunque riconoscere il loro traguardo e, chissà, magari incentivare alcuni di loro a investire nel proprio territorio. 

86) Quali somme sono state messe a bilancio quest’anno per le politiche giovanili? E per fare cosa? (Michele, 23 anni) – Le politiche giovanili non hanno un bilancio fisso, ma variano in base alle iniziative che vengono svolte di volta in volta. Il bilancio può essere incrementato a seconda delle necessità, quindi non esiste una cifra statica predefinita. Le attività realizzate sono facilmente consultabili anche online. Ho visto che quest’anno sono stati organizzati diversi corsi di formazione, sia nel settore turistico che in quello agricolo, e stanno proseguendo anche durante l’inverno.

87) A che punto siamo per il completamento della SSV del Gargano nel tratto Vico-Vieste? È vero che le somme stanziate dal PNRR coprono solo la realizzazione del tratto Vico-Peschici, mentre per la Peschici-Vieste non ci sono coperture? Che azioni avete intrapreso per reperire le risorse mancanti? (Leonardo, 65 anni) – Prima di tutto, il finanziamento non proviene dal PNRR, ma da risorse stanziate dallo Stato. Attualmente, il tratto finanziato è quello tra Vico- Peschici, che è in fase di progettazione esecutiva. È stato pubblicato un appalto integrato che prevede sia la progettazione esecutiva sia l’esecuzione dei lavori. Siamo ancora in fase di progettazione, ma speriamo che i lavori possano partire presto. Per quanto riguarda il tratto Peschici-Vieste, abbiamo chiesto al governo di finanziare anche questa parte dell’opera. È un tratto più breve e con costi meno elevati, quindi le risorse necessarie non sono eccessive. Stiamo portando avanti un’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture, in particolare con il Ministro Salvini e i suoi rappresentanti sul territorio, per ottenere i fondi necessari. Per il tratto Vieste-Mattinata, invece, la situazione è più complessa: l’opera è molto imponente, con un costo stimato di quasi 800 milioni di euro. Inoltre, c’è un problema normativo, poiché il percorso ricade all’interno dell’area 1 del Parco del Gargano, che attualmente non consente interventi stradali di questa portata. Abbiamo chiesto al Ministero di modificare la normativa per permettere almeno la realizzazione delle grandi opere, ma la questione è ancora in fase di discussione.

88) L’assessore Graziamaria Starace sarà la sua candidata alle prossime elezioni regionali? (Angelo, 44 anni) – Ci stiamo riflettendo in maniera molto approfondita. È sicuramente un’ottima candidatura. Quando sarà il momento, valuteremo se scendere in campo direttamente con lei.

89) L’esito delle elezioni regionali, a livello locale, sarà anche un test per lei e la sua Amministrazione in vista delle prossime Comunali? (Ludovico, 63 anni) – Un test che lascia il tempo che trova, perché alle elezioni comunali mancano ancora tre anni. Quello che conta davvero è un altro aspetto: se non si hanno persone nei posti giusti, è difficile ottenere risultati concreti. Lo vediamo nella sanità, dove senza un nostro consigliere regionale – o, meglio ancora, un assessore – è complicato risolvere le criticità. Dobbiamo puntare su una candidatura forte, indipendentemente dai colori politici, per rappresentare Vieste in Regione e far sì che le esigenze del nostro territorio, in particolare in ambito sanitario, vengano ascoltate. Il giorno del voto sarà fondamentale l’unità di tutti su un candidato che sappia farsi valere.

90) Il territorio comunale ha subito forti trasformazioni, tanto che alcune destinazioni previste dal Piano Regolatore sono ormai inadeguate rispetto agli utilizzi reali. Tre anni fa avete promosso l’adeguamento di questo PRG al Piano Paesaggistico Territoriale, ma ad oggi non ci sono risultati concreti. Non è forse il caso di pensare a un nuovo PUG? (Franco, 67 anni) – Non abbiamo perso tempo sull’adeguamento del PRG al PPTR: sono state svolte tutte le conferenze di servizio necessarie e siamo arrivati alla fase finale. La delibera è pronta e deve solo essere approvata dalla Regione, quindi è solo questione di tempo. Grazie a questo adeguamento, verranno eliminati diversi vincoli ormai superati, liberando aree per nuovi interventi edilizi. Negli ultimi anni non siamo rimasti fermi: alcune lottizzazioni sono state sbloccate, mentre altre sono state cassate perché non adeguate ai tempi o prive dei necessari presupposti. Sono stati autorizzati nuovi immobili da parte delle cooperative, i cui lavori sono già in corso. Per quanto riguarda il PUG, realizzarne uno nuovo sarebbe molto costoso, ma ci stiamo ragionando. Dobbiamo valutare se sia necessario prevedere nuove volumetrie o se quelle attuali siano già sufficienti per le esigenze del Comune di Vieste. È una decisione che prenderemo nei prossimi mesi. 

91) Cosa ha fatto questa Amministrazione per i pescatori?(Raffaele, 60 anni) – Per i pescatori, ovviamente, il compito principale spetterebbe al Ministero, non a noi, perché dipendono direttamente da esso. È il Ministero che rilascia le licenze e definisce le regolamentazioni. Noi, tuttavia, stiamo per pubblicare un bando sulle aree portuali per la concessione di locali ai titolari di licenza di piccola pesca, un’iniziativa che partirà a breve. Inoltre, abbiamo ultimato due plessi nell’area del Porto Vecchio, recuperando e riqualificando due ruderi in cemento armato. Stiamo valutando la possibilità di destinarli proprio a chi svolge attività professionali legate alla pesca e all’artigianato.

92) Perché non vi interessate a creare percorsi di formazione professionale per il settore dell’artigianato? (Carlo, 66 anni) – Purtroppo, l’artigianato è un settore in declino in tutta Italia, non solo a Vieste. Sempre meno giovani scelgono questa strada, nonostante sia un mestiere difficile ma anche molto remunerativo. Potrebbe essere un’idea organizzare corsi di formazione sull’artigianato attraverso la Consulta Giovanile, ma bisognerà vedere quale sarà la risposta dei giovani.

93) Gli alloggi a Vieste si costruiscono con il contagocce (solo per alcuni soggetti) ed a costi esorbitanti (€ 2.800-3.000 al mq). Cosa potete fare per aiutare i giovani che vogliono sposarsi e non possono comprare casa? (Pino, 21 anni) – L’ho già detto più volte: siamo disponibili e aperti a nuove lottizzazioni, a patto che siano compatibili con il territorio e moderne. Tuttavia, questa è un’iniziativa che devono prendere i privati. All’interno delle convenzioni di lottizzazione, il Comune è pronto a richiedere che una parte dei lotti sia destinata all’edilizia convenzionata, per favorire le giovani coppie. Al momento, però, il mondo imprenditoriale non ha risposto a questa opportunità, quindi dobbiamo aspettare che qualcuno si proponga. Il pubblico può solo cercare di orientare una parte dell’iniziativa privata verso il bene collettivo.

94) Le strade che portano fuori Vieste sono davvero ridotte male e pericolose, specialmente d’inverno. Perché non intervenite? (Lucrezia, 55 anni) – In realtà, siamo già intervenuti su molte strade. Nei prossimi mesi ci saranno altri interventi su diverse strade rurali. Invito i cittadini a segnalare le situazioni più critiche, perché è necessario distinguere tra le strade su cui sono intervenuti Enel o l’Acquedotto (che saranno ripristinate entro l’anno grazie a fondi del PNRR) e quelle su cui il Comune ha previsto interventi. Abbiamo anche ottenuto fondi dalla Regione per la manutenzione delle strade rurali, e continueremo ad intervenire.

95) Perché non si dà una sistemata alla stazione dei pullman? Questa estate ho visto turisti aspettare sotto il sole ed è pericoloso per i pedoni, dato che non ci sono né marciapiedi. (Vincenza, 64 anni) – La stazione degli autobus è un caso emblematico: stiamo aspettando che la Regione approvi l’adeguamento del PPTR. Al momento, il progetto per la sistemazione dell’area è bloccato perché la Soprintendenza non ha dato parere positivo, a causa di vincoli presenti sul parcheggio del Lungomare Europa. Una volta approvato l’adeguamento regionale, potremo finalmente procedere con la realizzazione del progetto, che è già pronto. Il problema, quindi, non è di volontà politica, ma di burocrazia.

96) Nel periodo invernale trovare lavoro non è facile, tranne che nei due o tre mesi della raccolta delle olive. Prima c’erano cantieri forestali che garantivano occupazione. Perché non se ne fanno più? (Giovanni, 58 anni) – È vero che non si fanno più come in passato, ma in questi anni abbiamo ottenuto diversi finanziamenti per interventi nei boschi, e ne abbiamo ancora in corso. Il problema principale è che le ditte specializzate in questi lavori sono ormai pochissime, o addirittura assenti sul territorio. Oltre alla raccolta delle olive, esiste comunque tutto il comparto legato al turismo e alla manutenzione dei villaggi turistici, che offre opportunità di lavoro anche nei mesi invernali.

97) Perché non si coinvolgono i giovani per creare start-up in nuovi settori, invece delle solite pizzerie e ristoranti? (Giulio, 22 anni) – Abbiamo creato la Consulta Giovanile, un vero e proprio incubatore per idee e progetti imprenditoriali. Tuttavia, in una realtà periferica come la nostra, è difficile trovare ragazzi disposti a investire in settori innovativi. Detto questo, esistono già diverse start-up locali, soprattutto nel settore della comunicazione, e vedo molto fermento tra i giovani. Inoltre, la ristorazione non va sottovalutata: ci sono ristoranti gestiti da giovani che sono diventati punti di riferimento del nostro territorio.

98) Cosa viene fatto per garantire la sicurezza, visto che troppe volte si vedono gang di giovani che danno fastidio, si ubriacano e disturbano gli anziani? (Giovanna, 41 anni) – Stiamo lavorando su questo tema insieme alle scuole, con incontri e monitoraggi continui da parte degli assistenti sociali. In molti casi, siamo stati costretti ad affidare ragazzi problematici a istituti specializzati. Il ruolo dei genitori, però, è fondamentale: l’educazione deve partire dalla famiglia. I giovani oggi sono influenzati dai social media e da modelli di comportamento non sempre positivi. Noi, tramite i servizi sociali, interveniamo quando necessario, ma anche le forze dell’ordine fanno la loro parte. Vieste non è diversa da tante altre città italiane: il problema dell’educazione giovanile è diffuso ovunque.

99) Fare il Sindaco le dà un senso di potere? (Nicoletta, 35 anni) – Più che un senso di potere, mi dà un senso di servizio. Non ho mai approfittato della mia posizione per ottenere vantaggi personali: faccio la fila alla posta come tutti, non mi considero superiore a nessuno. Cerco di apparire il meno possibile e di lavorare il più possibile. A volte posso sembrare severo, ma credo che un sindaco debba prendere decisioni chiare e portarle fino in fondo. Essere fermi su certe posizioni non significa esercitare potere, ma avere senso del dovere.

100) Da quando è Sindaco, come è cambiato il suo rapporto con gli altri? Si sente mai solo? (Carmine, 43 anni) – Direi che il mio rapporto con le persone è addirittura migliorato: questo lavoro ti porta a conoscere tante persone e a sviluppare una maggiore capacità di ascolto. Non ho mai avuto difficoltà a parlare con tutti, dalla persona più umile fino ai rappresentanti istituzionali. La solitudine può esserci, perché alla fine le decisioni ricadono sempre sul Sindaco, e spesso bisogna prenderle da soli. Tuttavia, i miei collaboratori, assessori e consiglieri mi hanno sempre fatto sentire il loro affetto e il loro sostegno.



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