MONTE ARGENTARIO. Grazie all’impegno della Misericordia di Porto Santo Stefano, guidata da Roberto Cerulli, e al sostegno della comunità locale , è nato un progetto di recupero che punta a restituire Forte del Pozzarello ai cittadini. Un ‘iniziativa che unisce tradizione e innovazione, con l’obiettivo di preservare il passato per costruire il futuro
Salvare e valorizzare un bene storico
Il forte di Porto Santo Stefano è un simbolo della storia locale, nato come struttura militare e oggi in stato di abbandono.
Il progetto promosso dalla Misericordia di Porto Santo Stefano, guidata da Roberto Cerulli, ha un obiettivo chiaro: trasformare il forte da luogo di guerra a spazio di vita, cultura e aggregazione per la comunità.
Per farlo, è necessario reperire fondi, attivare restauri e rendere il sito fruibile per eventi, manifestazioni culturali e attività sociali.
Le fonti di finanziamento: il Fai e i bandi pubblici
Per sostenere economicamente il progetto, la Misericordia sta cercando di intercettare risorse da bandi pubblici, fondazioni e iniziative private. Un’opportunità importante è rappresentata dal censimento del FAI “I Luoghi del Cuore”, che ogni anno assegna fondi ai beni più votati dalla comunità.
Il traguardo iniziale è raggiungere almeno 2.500 voti, soglia necessaria per accedere a un bando che garantisce un contributo economico sicuro. Oltre a questo, il progetto ha già ottenuto un finanziamento di 30.000 euro dalla Regione per i primi interventi di recupero.
Le strategie di raccolta dei voti
Per raggiungere il numero necessario di voti e ottenere visibilità, la Misericordia ha attivato una doppia strategia:
1. Voto Online. La modalità più immediata, ma spesso ostacolata dalla diffidenza delle persone verso la registrazione digitale.
2. Raccolta Firme Cartacea. Con moduli distribuiti in negozi, bar e mercati locali, per coinvolgere chi preferisce un approccio più diretto. A supporto dell’iniziativa sono stati coinvolti personaggi locali noti, come la campionessa olimpica Ambra Sabatini e la voce del Palio Marinaro, Paolo Mastracca. Un modo, ha commentato Roberto Cerulli «per aumentare la credibilità del progetto e motivare la comunità a partecipare attivamente».
Gli interventi di recupero previsti
Il restauro del forte non prevede grandi opere strutturali, ma una serie di interventi fondamentali per renderlo accessibile e sicuro: messa in sicurezza degli spazi, ripristino dell’impianto elettrico, imbiancatura e pulizia delle stanze. Ma anche allestimento per eventi culturali e sociali. L’idea è quella di procedere gradualmente, ristrutturando due o tre stanze alla volta, in base ai fondi disponibili.
Il valore culturale e sociale del progetto
Oltre alla sua importanza storica, il forte può diventare un luogo di incontro, memoria e condivisione. Come spiega Roberto Cerulli: «Il forte è nato come luogo di guerra, ma oggi vogliamo trasformarlo in uno spazio di vita e cultura. Un simbolo del passato che diventa un’opportunità per il futuro».
L’obiettivo è creare un centro culturale che possa ospitare eventi, mostre, conferenze e attività per la comunità, mantenendo viva la memoria storica del territorio.
Il rapporto con le istituzioni
Il Comune di Monte Argentario è stato informato del progetto, e al momento opportuno, «coinvolgeremo il sindaco e l’amministrazione comunale – dice ancora Cerulli – confidando in un loro interessamento concreto».
L’intenzione è quella di avviare un dialogo con l’amministrazione per ottenere collaborazioni, patrocinio e un eventuale sostegno economico.
Un impegno per il futuro
Il progetto per il recupero del forte è un esempio di come un bene storico possa essere salvato attraverso l’impegno della comunità.
Con il sostegno della popolazione, delle istituzioni e delle realtà associative, questa struttura può tornare a vivere e diventare un punto di riferimento per la cultura e la storia dell’Argentario. La sfida è aperta: raccogliere voti, ottenere fondi per trasformare un monumento di guerra in un simbolo di pace e aggregazione.
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