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Quando devo prendere di stipendio per ottenere una pensione tra 1.600-2mila euro? La pensione che si ottiene a fine carriera risulta spesso più bassa dello stipendio percepito durante la vita lavorativa e si tratta di una differenza che dipendente diversi fattori, a partire dal sistema di uscita che il lavoratore sceglie, se ordinario, come la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata ordinaria, o la pensione anticipata, come la quota 103, l’ape sociale o l’opzione donna.
Bisogna poi considerare l’importo complessivo del montante contributivo accumulato, il tasso di sostituzione, il coefficiente di trasformazione, il sistema di calcolo, se misto o contributivo, ma anche che sul trattamento finale non si calcolano eventuali indennità, premi o altri emolumenti che, quando si lavora, aumentano, invece, gli stipendi.
- Quando si deve percepire di stipendio per avere una pensione tra i 1.600 euro e i 2mila euro
- Come cambia il calcolo in base a diverse variabili
- Ed è certamente una buona pensione oggi quella tra 1.600 e 2mila euro al mese
Quando si deve percepire di stipendio per avere una pensione tra i 1.600 euro e i 2mila euro
E’ complesso spiegare quanto si debba guadagnare di stipendio mensile per arrivare a ottenere una pensione finale di 1.600-2mila euro, perché il calcolo dipende da diversi fattori che non sono uguali per tutti.
In generale, per avere 2mila euro netti al mese di pensione, bisogna avere un importo lordo almeno di 2.700-2.800 euro al mese, per poco più di 36mila euro annui. Si tratta di un risultato che si può raggiungere solo se nel corso della propria vita lavorativa si è guadagnato tanto ed è stato accumulato, di conseguenza, un elevato montante contributivo.
Solitamente l’importo della pensione finale differisce di poco dallo stipendio percepito. E’ una regola generale che, però, non vale per tutti, considerando che intervengono le diverse variabili da considerare.
Potremmo dire che per avere una pensione di 2mila euro (netti), si deve prendere oggi uno stipendio di almeno 3.500 euro ma anche di più, o comunque alto e in maniera costante. Diversa è la situazione se i 2mila euro di pensione sono lordi, che si riducono a circa 1.500 euro netti, per cui lo stipendio potrebbe fermarsi a 2mila euro, ma da intendersi al netto.
Per prendere una pensione di 1.600 euro, bisogna percepire uno stipendio netto di almeno 1.800 euro mensili metti, pur considerando sempre l’età di uscita e l’anzianità contributiva accumulata durante gli anni.
Come cambia il calcolo in base a diverse variabili
Per sapere se si può arrivare a prendere tra 1.600 e 2mila euro di pensione in base allo stipendio percepito, si devono poi considerare le regole di calcolo del trattamento finale, in base alle diverse variabili già spiegate.
L’importo della pensione finale si può calcolare, infatti, con il sistema retributivo, applicato fino al 31 dicembre 1995 e che si basa sulle retribuzioni percepite negli ultimi anni, e con il sistema contributivo, valido per chi ha iniziato a versare contributi a partire dal primo gennaio 1996 e che si basa esclusivamente sui contributi versati.
Al montante contributivo accumulato (cioè la somma di tutti i contributi previdenziali versati), si applica poi un apposito coefficiente di trasformazione che è tanto più vantaggioso quanto più tardi si va in pensione.
La regola generale è che prima si va in pensione, minori sono i contributi versati e maggiore è l’attesa di vita e, mediamente, prima si smette di lavorare, minore risulta l’importo dell’assegno pensionistico.
Dunque, chi lavora di più e guadagna bene, avrà una buona pensione.
Per fare un esempio di calcolo di come fare ad arrivare ad avere una pensione di 2.000 euro netti al mese, calcolata interamente con il sistema contributivo, se un lavoratore va in pensione a 67 anni di età e con 20 anni di contributi (requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia) per avere 2mila euro netti di pensione, bisogna prendere uno stipendio annuo di almeno 52mila euro.
Ed è certamente una buona pensione oggi quella tra 1.600 e 2mila euro al mese
Se è vero che il calcolo dell’importo della pensione che si percepirà al termine della propria carriere professionale cambia in base a diversi criteri, è anche vero che chi oggi arriva a ‘guadagnare’ un trattamento mensile finale tra 1.600 euro e i 2mila euro, possiamo dire, che percepisce una buona pensione, considerando le diverse spese che ci sono da sostenere mensilmente, tra quelle per la casa, per la famiglia, magari per aiutare figli e nipoti, o per viaggiare e concedersi anche spese extra, e soprattutto alla luce degli importi medi attualmente spettanti ai pensionati italiani.
Secondo i recenti dati dell’Osservatorio sulle pensioni, l’importo medio mensile della pensione di vecchiaia, che rappresentano la categoria più numerosa, è risultato di 1.468,59 euro, che sale a 1.575,28 euro nelle regioni del Nord.
Il dato evidenzia chiaramente una disparità geografica, ma cambiano gli importi anche tra donne e uomini. Le prime percepiscono, in media, assegni di gran lunga più bassi rispetto agli uomini.
Stando al monitoraggio periodico dei flussi di pensionamento dell’Inps, l’importo medio delle pensioni erogate alle donne nel 2024 dall’Inps è stato pari a 1.048 euro, circa il 29% in meno dell’importo medio di quelle erogate agli uomini, pari a 1.475 euro.
Inoltre, la metà degli italiani percepisce trattamenti di neppure mille euro. Si tratta, però, di una cifra che non permette effettivamente di vivere in maniera dignitosa.
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