SANA 2025, 37ma edizione del Salone Internazionale del Biologico e del Naturale
Inaugurazione domenica 23 febbraio nel quartiere fieristico di Bologna
SANA Bologna: Una Storia di Innovazione e Sostenibilità dal 1988
Newsfood.com, 20 febbraio 2025
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Testo di Michele Pizzillo
L’appuntamento per l’inaugurazione è domenica 23, alle ore 10.45, nel quartiere fieristico di Bologna dove, fino al 25 febbraio, sarà possibile immergersi nelle straordinarie proposte di Slow Wine Fair, rassegna giunta alla quarta edizione. Abbiamo parlato di proposte straordinarie perché in questi anni Slow Wine Fair ha cercato di far conoscere vini poco noti e grandi eccellenze, di porre l’attenzione su alcuni problemi del settore. Ha cercato di dare spazio e voce a tantissimi produttori che vedono nel vino non solo un prodotto commerciale, ma anche uno strumento per incontrare un territorio, valorizzare un paesaggio, ricreare un equilibrio con la terra e la comunità in cui vivono e un rapporto sinergico con i collaboratori.
Quest’anno, poi, lo sforzo in tale direzione è aumentato e le sinergie instaurate sono cresciute: ne è un esempio la concomitanza con il nuovo format di SANA Food, dedicato all’alimentazione fuori casa. E’ chiaro, a questo punto, che l’edizione 2025 sarà l’appuntamento della definitiva maturità: sia per i numeri, sia per la coerenza dei temi trattati che, tra conferenze, masterclass, incontri e degustazioni, vengono raccontati in una prospettiva utile tanto ai professionisti del settore, quanto agli appassionati.
D’altronde Slow Wine Fair “è differente rispetto alle altre fiere dedicate al vino, perché alla sua base ha sempre un tema politico di grande rilevanza e attualità. In questa edizione dedichiamo i nostri sforzi a far sì che la filiera vitivinicola diventi uno dei settori produttivi a minor impatto ambientale – dice Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition -.Per farlo, dobbiamo far sì che il vetro con cui sono fatte le bottiglie sia meno pesante, un fattore che condiziona sia i costi (effettivi e ambientali) di produzione che la logistica. Oggi i dati affermano che il vino non è più attrattivo per i giovani e che i consumi stanno diminuendo, ma se non offriamo alternative interessanti e soluzioni innovative a queste fasce di appassionati, non ci sarà alcuna partita.
Al contrario, è importante sottolineare che il vino, consumato con moderazione, è l’unica bevanda alcolica che ha il potere di far bene al paesaggio, grazie a vignaiole e vignaioli che sono sentinelle del territorio; all’ambiente, attraverso un’agricoltura sostenibile basata sulla rigenerazione del suolo, ma anche alla società, garantendo un rapporto virtuoso con i dipendenti e con gli abitanti dei villaggi di collina, che spesso sarebbero abbandonati se non esistesse la viticoltura”.
SANA Bologna: Una Storia di Innovazione e Sostenibilità
Prima edizione di SANA nel 1988, con un’atmosfera vibrante e pionieristica
SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, è nato nel 1988 a Bologna, affermandosi come la prima fiera in Europa dedicata al mondo del biologico e dei prodotti naturali. Fin dalle sue prime edizioni, l’obiettivo è stato promuovere un consumo consapevole e sostenibile, offrendo una piattaforma per le aziende pioniere del settore e favorendo il dialogo tra produttori, istituzioni e consumatori.
Nel corso degli anni, SANA ha registrato una crescita esponenziale sia in termini di espositori che di visitatori. Dalle poche decine di aziende presenti alla prima edizione, la manifestazione è arrivata ad accogliere centinaia di espositori da tutto il mondo e migliaia di professionisti del settore. Un momento significativo è stato il 2020, quando, nonostante le sfide della pandemia, la fiera ha saputo reinventarsi con un format ibrido, combinando eventi in presenza e digitali.
Nel 2025, SANA ha ulteriormente ampliato la sua offerta con l’introduzione di SANA Food, un format dedicato all’alimentazione fuori casa, e ha instaurato una sinergia con la Slow Wine Fair. Questi sviluppi testimoniano la capacità di SANA di evolversi e rispondere alle nuove esigenze di mercato, mantenendo un’attenzione costante alla sostenibilità e alla salute. Con oltre 35 edizioni alle spalle, SANA continua a essere un punto di riferimento imprescindibile per il settore del biologico e del naturale.
Organizzata da BolognaFierecon la direzione artistica di Slow Food, Slow Wine Fair è nata dal connubio fra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale. Per questa ragione, per la prima volta, l’evento si svolge in contemporanea con il nuovo format di SANA Food, dedicato al mondo della sana alimentazione nei consumi fuori casa.
Ecco perché Domenico Lunghi, Direttore manifestazioni dirette food&beverage di BolognaFiere dice che “siamo felici che Slow Wine Fair e SANA Food facciano squadra. Pensate entrambe per il mondo della ristorazione fuori casa, dal 23 al 25 febbraio scenderanno in campo – in padiglioni adiacenti – due fiere delle quali sono protagonisti i vini e i cibi di qualità, sostenibili e sani, prevalentemente biologici. Da un lato, questo affiancamento ci consente di conservare le specificità e l’identità dei due eventi, senza mescolarne le imprese: SANA, manifestazione storica di riferimento per il food bio, manterrà il focus su questo tema, mentre Slow Wine Fair celebrerà la sostenibilità del vino, grazie alla selezione di ben 1.050 cantine fatta da Slow Food (il doppio rispetto alla prima edizione, nel 2022). Dall’altro lato, questa concomitanza produrrà un grande vantaggio per il visitatore. Ad esempio, chi verrà in fiera per cercare gli alimenti biologici di SANA Food, potrà, con lo stesso biglietto d’ingresso, assaggiare anche i vini biologici e biodinamici presentati dal 69% delle cantine che espongono a Slow Wine Fair (l’anno scorso era il 47%). E lo stesso discorso vale per chi punterà al vino sostenibile della Slow Wine Fair e troverà pure le aziende di SANA Food.
Contributi e agevolazioni
per le imprese
Ma le sinergie non si fermano qui. Grazie al supporto di ICE, il respiro dell’intero progetto sarà ancora più internazionale: è confermata la presenza di almeno 300 buyer esteri, il 50% in più della passata edizione di Slow Wine Fair, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa e dal Nord America. E la collaborazione tra le due manifestazioni ci permetterà di organizzare, in fiera, degustazioni e momenti di interesse come l’Aperitivo Bio e Sostenibile, coniugando vini e spirits della Slow Wine Fair con i cibi di SANA Food”.
Insomma, un appuntamento che registra grandi consensi, tant’è che Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio,sottolinea “Slow Wine Fair, l’evento che promuove il vino buono, pulito e giusto, vede la massiccia presenza di aziende biologiche e biodinamiche. E il Protocollo sottoscritto nel 2020 tra FederBio, Slow Food e BolognaFiere parte proprio dal presupposto che il biologico è il metodo di riferimento per il vino ‘buono, pulito e giusto’, poiché rappresenta la punta più avanzata della sostenibilità nel settore vitivinicolo. La superficie vitata biologica ha raggiunto un peso fondamentale nella viticoltura italiana: rappresenta ormai il 23% del vigneto nazionale, con punte che raggiungono il 40% in Toscana e il 36% in Sicilia, e con quasi 30mila operatori dedicati.
L’Italia si conferma così tra i leader mondiali nella produzione di vino bio, con etichette apprezzate per la loro capacità di coniugare l’identità territoriale, data dalle denominazioni d’origine, con la sostenibilità garantita dalla certificazione biologica che, non utilizzando chimica di sintesi, contribuisce a tutelare la fertilità del suolo, a preservare gli ecosistemi e a contrastare la crisi climatica. I valori connessi alla viticoltura biologica e biodinamica trovano riscontro anche nelle scelte dei consumatori: secondo i dati Nomisma, nel 2023, le vendite di vino biologico in Italia hanno raggiunto un valore di 57,5 milioni di euro, con un incremento del 6,5% e, in una fase complessa per il mercato del vino, anche i trend a livello internazionale indicano una crescita dei consumi di vini bio. Questo dato conferma un’attenzione sempre maggiore verso prodotti capaci di caratterizzarsi per un’alta qualità e per una filiera che rispetta la salute e l’ambiente, e premia l’impegno di tanti viticoltori che contribuiscono a valorizzare il territorio”.
Fra gli 11 motivi che possono permettere di dire che ne è valso la pena di visitare l’evento bolognese, ci sono, per esempio, la possibilità di conoscere i vini di 1.200 cantine, di cui oltre il 50% certificate biologiche o biodinamiche nonché degustare i vini di 150 cantine estere, provenienti da 28 nazioni. Tutto questo è possibile grazie a 17 masterclass e degustazioni guidate che permetteranno di esplorare l’ampio panorama vitivinicolo italiano e internazionale, approfondendo le componenti che rendono un vino “buono, pulito e giusto”. Poi c’è la sinergia con SANA, aree dedicate agli amari, agli spirits, ai sidri e al caffè, con la Fiera dell’Amaro d’Italia, la Mixology Lab, lo spazio dedicato alla Slow Food Coffee Coalition, dove cinque torrefattori guideranno i visitatori alla scoperta del caffè di qualità. Presenti anche cinque produttori di sidro, provenienti da Trentino, Veneto, Polonia e Svezia. Senza sottovalutare la presenza di 14 food trucks, selezionati da Slow Food per permettere di scoprire specialità regionali e proposte vegetariane e vegane. E, infine, le degustazioni organizzate negli stand regionali e in quelli istituzionali.