Il Partito Democratico di Siracusa aderisce alla manifestazione organizzata dal Comitato per la riqualificazione della Mazzarrona. Sarà presente insieme al gruppo consiliare del PD che ha fin da subito, dentro e fuori l’ aula, compreso e sostenuto la causa.
La scelta dell’Amministrazione Comunale di realizzare un centro comunale di raccolta di rifiuti nel quartiere della Mazzarrona è in contrasto con una serie di criteri previsti dalle norme vigenti. L’area individuata in via don Luigi Sturzo ricade in zona S2 del Piano Regolatore Generale, mentre i CCR devono essere localizzati in zone classificate G9, specificatamente destinate ad attrezzature per il magazzinaggio ed il trattamento di rifiuti solidi.
L’area è in prossimità di aree sensibili, residenziali ed ubicata in una strada che per caratteristiche strutturali, ove congestionata dai veicoli indirizzati al CCR, darà luogo a grossi problemi di sicurezza oltre che di congestionamento del traffico.
La Soprintendenza ai beni culturali ha esplicitato la sua contrarietà esprimendo un parere negativo riguardo alla localizzazione, evidenziando la presenza di “latomie a cielo aperto riferibili all’estrazione di blocchi per la realizzazione delle mura dionigiane“ ed ha, pertanto, richiesto la delocalizzazione del progetto in un’area più idonea.
Il progetto sarebbe privo di valutazione di impatto ambientale e pertanto della relativa autorizzazione di ARPA Sicilia attraverso la UOC (Unità Operativa Complessa). Di fronte a tali evidenze riteniamo che la Conferenza dei servizi non possa che pronunciarsi negativamente sulla scelta del sito, dimostrando ancora una volta che l’Amministrazione compie continuamente errori politici e amministrativi.
L’errore politico dell’amministrazione Italia è stato quello di calare dall’alto la scelta dell’ubicazione del CCR a Mazzarrona senza prima sentire gli abitanti del quartiere ed ascoltare le loro esigenze e le loro proposte. Oggi ci ritroviamo di fronte all’ennesimo progetto approssimativo che non risolve i problemi ma è funzionale solo a qualche video sui social.
Il Partito Democratico è favorevole alla realizzazione di nuovi CCR purché essi si realizzino nel rispetto delle linee guida previste dalla legislazione, garantiscano una gestione dei rifiuti che minimizzi l’impatto ambientale e sociale, vengano realizzati in luoghi scelti con la compartecipazione attiva dei cittadini.
I problemi nei quartieri sono tanti e si possono affrontare solo con una profonda analisi dei bisogni e una seria coprogettazione, non con iniziative spot e approssimative. La vicenda del CCR di Mazzarrona si innesta nella più generale, drammatica gestione dei rifiuti in Sicilia.
A Lentini insiste la più grande discarica d’Europa a servizio di duecento comuni. Oggetto di diverse chiusure temporanee, sotto sequestro e affidata ad amministratori giudiziari. I proprietari arrestati per reati ambientali, corruzione, presunti legami con clan mafiosi. Una parte dei rifiuti solidi urbani conferiti finiscono nei termovalorizzatori in Danimarca, con costi elevatissimi.
Siracusa ha la TARI fra le più alte d’Italia. Il costo nel 2025 crescerà ulteriormente. Siracusa è terzultima in Sicilia per raccolta differenziata, lontana dal target del 65% previsto dalla normativa nazionale. L’amministrazione Italia su tutto questo tace e quando può ribalta responsabilità e colpe sui cittadini a cui non è in grado di offrire servizi essenziali sufficienti. Tace anche sulla depurazione delle acque e sulla qualità della stessa.
La vicenda giudiziaria del depuratore consortile IAS rappresenta, infatti, un nodo cruciale per l’equilibrio tra industria, ambiente, salute pubblica. Il Piano regionale dei rifiuti in regime di commissariamento straordinario ha finora prodotto solo atti cartacei. La Sicilia è lontana dall’autosufficienza impiantistica.
Su questi temi, come su tanti altri, c’è bisogno di un profondo cambiamento politico. Chissà quando Italia inizierà a parlare di questo e chissà quando smetterà di distogliere l’attenzione. Sui CCR intanto dialoghi con la città e lo faccia in incontri pubblici e partecipati, è finito il tempo dell’uomo solo al comando.
23 Febbraio 2025 | 12:15
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