Case in montagna, addio casermoni anni ’70: torna la baita a 5 mila euro al metro quadro

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di
Nicolò Fagone La Zita

E ancora chalet di design, rifugi recuperati, villaggi di lusso. I progetti per ridare slancio ai monti piemontesi rinfrescando un patrimonio edilizio datato e lavorando sul tema degli stabili sottoutilizzati

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Baite a cinque stelle, chalet di design, rifugi nati da recuperi di pregio, ma anche autentici villaggi di lusso. Sono questi gli ingredienti che pubblico e privato mettono in campo per ridare slancio alle montagne piemontesi, mettendo in campo nuovi progetti o rinfrescando un patrimonio edilizio piuttosto datato.

Un esempio è la Cascata d’Otro Mountain Lodge, nato da un’idea di Pinks, un complesso innovativo alle porte di Alagna che combina la privacy di un appartamento con i comfort di un residence di alto livello. «Prima c’era solo una colonia abbandonata — racconta Roberto Bertini, ad dell’azienda di costruzioni-—. Nel 2023 abbiamo riqualificato l’area creando un complesso di 8 palazzine con 9 appartamenti ciascuno. Si voleva fare qualcosa di particolare, non il classico chalet walser della Valsesia. Ci siamo ispirati alla capanna Regina Margherita, il rifugio alpino che sorge sulla vetta della punta Gnifetti». Di fatto una piccola cittadella del lusso, con alloggi suddivisi in bilocali e trilocali curati in ogni dettaglio. Case ecosostenibili con tetti in alluminio scuro e materiali di pregio. Non solo. «Ci siamo occupati anche dei servizi, visto che Alagna presenta diversi deficit. Dal bar al ristorante fino al supermercato, tutto nei pressi del villaggio. Il progetto è terminato 6 mesi fa, ma gli alloggi sono stati venduti con netto anticipo».




















































Il calo dei prezzi

Un progetto capace di invertire il trend dell’ultimo anno. Secondo i dati di Tecnocasa, infatti, l’unico calo dei prezzi delle case nelle località di montagna si è verificato proprio in Piemonte. 

Nella prima parte del 2024 il costo di un appartamento sulle Alpi è calato dello 0,4%, nonostante non ci siano grandi piani di sviluppo immobiliare in corso. I prezzi sono comunque molto alti, tra i 4.500 e i 5 mila euro al mq per le nuove soluzioni, e non meno di 2.500 euro per quelle più vecchie. E secondo una ricerca universitaria sono circa 40 mila le seconde case sottoutilizzate nelle Valli Olimpiche. Spesso vengono abitate per pochi giorni all’anno, durante le feste, con impianti risalenti agli anni ’60 e ’70. 

Proprio di questo si occupa l’iniziativa «Montagne per il Futuro», promossa dalla Fondazione 20 marzo 2006, nata dopo la chiusura dei Giochi Olimpici per preservare i luoghi delle gare, in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Torino. L’obiettivo è ripopolare e valorizzare le montagne senza consumo di suolo, in un’ottica di sostenibilità. Come? Aiutando migliaia di piccoli proprietari che vorranno aderire al progetto a ristrutturare le case datate e sfitte, risolvendo due problemi in uno.

Un patrimonio congelato

«Vogliamo sbloccare un enorme patrimonio congelato —spiega Paolo Biancone, professore di Unito — in modo da ripopolare i nostri paesini offrendo ai turisti appartamenti di qualità, garantendo al proprietario un ritorno economico. Ogni alloggio sarà riqualificato grazie al contributo degli istituti di credito coinvolti. Dopodiché sarà messo in rete a fini turistici, con la Fondazione che vigilerà su tutte le fasi del progetto. Un’azione ad alto impatto sociale, capace di sviluppare il turismo e creare posti di lavoro».

Non mancano, poi, idee di nuove costruzioni. 

È il caso, ad esempio, dei nuovi Chalet Roc a due passi da Sestriere (frazione Rollieres), che saranno ultimati entro il 2026. In totale 12 appartamenti divisi in due baite con prezzi al metro quadro tra i 4.500 e 5.500 euro. «Alcuni alloggi sono già bloccati — sottolinea Vanda Germanetto, titolare dello studio immobiliare Sestrieres — con la possibilità di personalizzarli. Per fortuna quest’anno non si registra un’eccessiva carenza di neve, e nel frattempo il costo dei mutui si sta abbassando. Una boccata d’ossigeno per il mercato. Gli alloggi sono vicini agli impianti sciistici e offrono la migliore classe energetica».

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Un’altra possibilità è rappresentata da Maison René, il progetto di Investitalia che coniuga comfort contemporaneo, rispetto del contesto naturale e sostenibilità. «Il fabbricato rurale, situato nel centro di Sauze d’Oulx, è stato completamente ristrutturato per creare 7 unità abitative – spiega il presidente, Giovanni Judica Cordiglia —. L’intervento, eseguito con rivestimenti in legno e pietra per preservare l’identità architettonica dell’edificio e l’armonia con l’edilizia del centro, ha riguardato il rifacimento degli impianti, un miglioramento antisismico, l’ottimizzazione dell’uso dell’energia e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il resto va da sé: dalla vicinanza agli impianti di risalita alla vista mozzafiato sul Monte Chaberton».

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24 febbraio 2025 ( modifica il 24 febbraio 2025 | 05:36)

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