Dai rifiuti nuovi posti di lavoro: Aisa Impianti e Gestione Ambientale continuano ad assumere: entro due anni 80 dipendenti

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Dai rifiuti fioriscono posti di lavoro. Nel 2020 Aisa Impianti e Gestione Ambientale occupavano 43 addetti, rispettivamente 39 e 4, ora il gruppo conta 63 unità (52 più 11) e la previsione è di arrivare a 80 dipendenti entro il 2027.

La crescita degli organici fa scattare per Aisa la nuova classificazione, da piccola a media impresa, e va di pari passo con l’incremento dei volumi di attività e dei fatturati. Lo smaltimento dei rifiuti declinato come recupero di materie e produzione di energia – la filosofia dello Zero spreco – ha continui margini di espansione e proprio per questo è stato pubblicato il bando per nuove assunzioni. Lo ha lanciato Gestione Ambientale e il termine delle domande è fissato per il 4 marzo.

Il presidente della srl, Giacomo Cherici, che è anche presidente della capogruppo Aisa Impianti di Arezzo, spiega: “Sarà formata una graduatoria dalla quale attingere per ulteriori inserimenti di personale in Gestione Ambientale, società che da ramo secco di una volta è diventata una realtà vivace e strategica, operativa nel centro Italia, a supporto delle pubbliche amministrazioni dei territori dove in materia di igiene e di ambiente si è capito che le cose vanno fatte per bene, ottimizzate, migliorando tutti i passaggi della filiera, dal conferimento dei rifiuti da parte del cittadino in avanti”.

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Quando esistevano i netturbini di una volta e il concetto di macro area non esisteva, c’era una conoscenza capillare delle situazioni, una prossimità che consentiva di adeguare il servizio alle situazioni specifiche; ecco Gestione Ambientale si occupa proprio di questo livello nell’ottica di rendere più efficienti i servizi. “Si è perso il rapporto con il territorio, tutto è centralizzato e questo genera sacche di inefficienza” spiega Cherici.

“Gestione Ambientale ha competenze e know how per intervenire con un occhio esperto sul servizio, nella progettazione, indicando ad esempio la corretta collocazione e tipologia di cassonetti per il conferimento in ogni luogo, per non commettere errori o per correggerli.” C’è tutto un mondo composto da punti di raccolta, piazze, strade, manovre dei mezzi, che richiede conoscenza storica e analisi approfondite per non lasciare nulla al caso. Ecco quindi la necessità di infoltire i ranghi, con il bando aperto per assumere e formare esperti capaci di intervenire nelle diverse realtà territoriali con mansioni diverse, prettamente tecniche ma anche informative.

Tutto calato in un contesto di inarrestabile evoluzione del settore, dove l’impianto di San Zeno è una struttura fondamentale nella Toscana sud e non solo. “C’è un prima e un dopo il Covid” riprende Cherici “prima si trattava solo di untermovalorizzatore che bruciava rifiuti, ora è molto di più: compostaggio e biodigestore. L’attività si è diversificata in altri due grossi rami industriali. ”

E fa delle cifre: “Ogni ora l’impianto produce circa 210 metri cubi di biometano ottenuto processando gli scarti, che entrano nella rete di Centria. Il corrispettivo economico, circa un milione e mezzo di euro, che diventeranno due milioni, serve ad Aisa impianti per pagare le rate del mutuo finalizzate al potenziamento previsto, senza quindi ricorrere a ritocchi nelle bollette”.

Gli scarti diventano un tesoro di assoluto valore, il biometano, e a San Zeno la produzione avviene a impatto zero, auto alimentandosi, senza utilizzare energia e calore da fonti non rinnovabili. L’Ato al quale apparteniamo, quello con Siena e Grosseto, grazie ad Aisa Impianti non deve mandare fuori regione i rifiuti, come accade per realtà territoriali vicine. L’obiettivo è azzerare la minima parte di rifiuti che ancora vanno in discarica, mentre San Zeno attende di poter far partire la nuova linea da 75 mila tonnellate e dilatare i volumi.

I pezzi da montare sono nel piazzale, l’iter è complesso, un percorso a ostacoli. Intanto Aisa Impianti spa dal 2020 è passata da 39 dipendenti ai 52 attuali, con crescita di ulteriori 4 unità entro l’anno e altri 10 entro il 2027 con il completamento dell’impianto.

La produzione di biogas da rifiuto organico ha segnato un 295% in più, il fatturato è salito dai 11 milioni di euro del 2020 e arriverà a oltre 27 con la nuova linea in funzione. La produzione di energia elettrica da 18 milioni di kwh passerà a 45 milioni. Impatto e tema odori, sono tenuti nella massima considerazione, con serietà.

Gestione Ambientale da 4 dipendenti che aveva con fatturato 420 mila euro nel 2020, ora ha 11 dipendenti e fatturato annuo di oltre 2 milioni. Obiettivo del gruppo 30 milioni.

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