«Io, la polmonite e la forza della fragilità nella malattia»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 




L’arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano – Agenzia Romano Siciliani

Prestito personale

Delibera veloce

 

«La malattia si affronta affidandosi a Cristo che sulla croce ha riscattato le nostre sofferenze, ma anche con grande fiducia nei medici e con pazienza verso se stessi. Bisogna obbedire alla vita, lasciandosi condurre da chi si prende cura di te. Soprattutto, come nel caso del Papa, quando ci si ritrova una patologia che lavora dentro e che debilita molto il corpo perché non ti dà la possibilità di respirare bene». L’arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano, sa che cosa significa soffrire di una polmonite bilaterale: nel 2021 è stato ricoverato per due mesi in ospedale a causa del Covid dove gli era stata diagnosticata una polmonite simile a quella del Pontefice. «La fragilità è porta attraverso cui far entrare la misericordia di Dio e il suo agire nella storia. Del resto la nostra fede ci consegna una salvezza vissuta mediante il sacrificio del Figlio di Dio sulla croce. Sentirsi accomunati a Cristo, nel frangente della malattia, diventa un sostegno importantissimo», aggiunge il presule di 65 anni che dal 2023 presiede la Conferenza episcopale pugliese.

Eccellenza, i medici hanno spiegato alla stampa il quadro clinico di Francesco ma il Papa non è fuori pericolo.

«È questo il modo corretto di recepire le notizie, ossia facendo riferimento a specialisti autorevoli che aiutano a cogliere l’andamento di una malattia che non è semplice. Siamo invitati a credere che il cammino del Papa, anche se lungo, possa avere un esito positivo».

I medici spiegano che il Papa ha chiesto di non nascondere ciò che sta affrontando.

«Questo dice il senso profondo di come il Pontefice viva il suo ministero, vale a dire all’insegna della trasparenza e della semplicità. Tra l’altro oggi (ieri per chi legge, ndr) è la festa della Cattedra di Pietro che ricorda l’impegno del Papa a custodire la Chiesa e a tessere continuamente i fili di quella rete di Pietro che oggi è affidata a Francesco. Una custodia che tocca la responsabilità di ogni credente e ci apre alla cura degli altri».

Da Giovanni Paolo II a Francesco, i Papi non hanno timore di mostrare le loro fragilità fisiche. È un monito a chi legge il valore della vita solo in termini efficientisti fino a voler liberalizzare il suicidio assistito?

«Le considero testimonianze estremamente significative. Anzitutto, ci dicono che la malattia è uno spazio in cui si può vivere il ministero petrino e, di fronte a visioni edoniste, diventano segnali di Vangelo. Ogni attimo della nostra esistenza è un dono e, al tempo stesso, un’opportunità di grazia anche quando sopravviene la sofferenza. Inoltre il dolore, quando c’è la fede, si fa esperienza gravida e feconda per coloro che sono accanto. Molta della mia crescita umana la devo alla testimonianza di persone che hanno attraversato con fiducia cristiana una stagione critica della vita… Penso a quanti, privi di una reale possibilità di guarigione, hanno saputo infondere speranza e offrire raggi di luce».

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Eppure continuano le fake news e le speculazioni mediatiche sul Papa e sul futuro della Chiesa.

«Credo che, come accade anche in altri ambiti, abbiamo perso un’etica nella comunicazione. Talvolta sembra sia stato smarrito un quadro valoriale di riferimento. Spesso mi chiedo: chi di noi gioirebbe se la propria situazione di fatica si trasformasse in oggetto di una comunicazione indifferente al dolore e più propensa a speculare sulla notizia? Eppure, nonostante tutto questo, c’è un mondo silenzioso fatto di gente comune che, in ginocchio, sta pregando per il Papa e per la Chiesa. Nelle nostre parrocchie, nelle case, lontano dai nostri ambienti ecclesiali sono in tanti a pregare e ad essere accanto al Pontefice. Moltissime persone sentono forte il legame con papa Francesco. Egli con la sua umanità ha intessuto un magistero di prossimità a poveri, donne e uomini di ogni estrazione sociale, culturale e religiosa. Tutti sono consapevoli di quanto il Papa si sia speso per il bene dell’umanità e della Chiesa: anche su una sedia a rotelle, ha girato il mondo e, aggiungerei, lo fa girare. Il cuore della gente è veramente in sintonia con quello del Santo Padre: questo è il messaggio da fargli giungere come carezza e balsamo in un passaggio complesso della sua vita».





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione