Italia-Emirati Arabi, 40 miliardi di dollari d’investimenti. Dall’Ai alle terre rare, il piano del governo Meloni

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Ultim’ora news 24 febbraio ore 20

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L’Italia volge lo sguardo verso Oriente. E stipula accordi commerciali con gli Emirati Arabi Uniti per un valore di 40 miliardi di dollari. Dopo la cena al Quirinale e l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan si è recato all’Hotel Parco dei Principi di Roma per prendere parte al Forum imprenditoriale Italia-Emirati. Evento che ospiterà un parterre di ospiti non indifferente: dalla premier, Giorgia Meloni, agli amministratori delegati delle grandi aziende italiane. 

La presidente Meloni l’ha definita una giornata «storica». Una parola, ha detto, «non utilizzata a sproposito». Sicuramente in virtù delle «oltre 40 intese bilaterali firmate» ma anche, e soprattutto, «della volontà concreta degli Emirati Arabi Uniti di investire in Italia 40 miliardi di dollari». Decisione che, ha detto la premier, «non posso che accogliere con enorme soddisfazione». 

Data center, ricerca spaziale e terre rare

Rispetto alla cifra Meloni rivendica «senza timore di smentita» che si tratta «di uno degli investimenti esteri più rilevanti e imponenti per la storia della nostra nazione. E si tratta di una straordinaria manifestazione di fiducia e di amicizia nei confronti dell’Italia». 

Ma su cosa saranno dirottati gli investimenti? «La scelta fatta», ha detto, «è quella di concentrare questa collaborazione su assi strategici: dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale ai data center, dal dominio subacqueo alla ricerca spaziale, dalle energie rinnovabili alle terre rare. Ma ci occupiamo anche di cultura, a partire dal progetto di un polo museale negli Emirati. E ancora il Piano Mattei, un altro ampio ambito di cooperazione». 

Le società coinvolte

«Questa cooperazione si svilupperà a più livelli», ha detto Meloni. Ci sono, per esempio i tre accordi firmati da Eni. La società guidata da Claudio De Scalzi ha stipulato accordi con società emiratine per lo sviluppo dei data center in Italia (allo studio il progetto di Ferrera Erbognone), la trasmissione di energia rinnovabile tramite interconnessione tra Albania e Italia e lo sviluppo di minerali critici.

Ma, come risulta a MF-Milano Finanza, gli accordi nel settore privato coinvolgono diverse società: Fincantieri nella subacquea, Acea e Sace nel settore idrico e in progetti legati al Piano Mattei, Greenthesis negli impianti di riciclaggio della plastica, Tim nella comunicazione cyber e quantistica, Leonardo nel settore navale, Intesa Sanpaolo nell’attività di m&a nel settore delle rinnovabili, F2i nell’aviazione, Elt Group nel settore della tecnologia avanzata e della difesa,  Enel nelle rinnovabili e Cdp per il sostegno alle imprese.

Italia secondo partner europeo degli Emirati

«Gli Emirati Arabi sono un partner strategico. L’interscambio continua a crescere a un ritmo straordinario di oltre il 14%. Con 9 miliardi di euro nei primi undici mesi del 2024, abbiamo superato il record dell’intero anno precedente». Lo ha affermato ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento di apertura al Forum. Come ha ricordato la premier Meloni «l’Italia è già il secondo partner europeo degli emirati e gli investimenti delle nostre aziende sono aumentati del 50% negli ultimi 5 anni». 

«La Via del Cotone rappresenta una scelta per il presente ma una straordinaria opportunità per il futuro delle nostre economie», ha proseguito Tajani. «Le nostre esportazioni sono aumentate di oltre il 20%, sono sempre più diversificate, a seguito del grande apprezzamento dei nostri amici emiratini verso la qualità e la bellezza del saper fare italiano», ha detto il ministro.

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«Interpreti d’eccezione di questo successo sono anche le 600 imprese italiane presenti negli Emirati con un livello di investimenti raggiunto di 11 miliardi e mezzo di euro. Alcune di queste imprese sono impegnate in collaborazioni di lunga data e di carattere strategico. Esempi sono numerosi, a partire dal settore energetico, dove le aziende italiane, molte presenti oggi qui, si sono guadagnate la piena fiducia delle controparti emiratine. Nell’ambito delle infrastrutture, grandi realtà italiane hanno realizzato cose importanti negli Emirati, e contribuiscono ogni giorno allo straordinario sviluppo urbano ed economico del vostro Paese». 

Collaborazione Italia-Emirati per la stabilità dell’Africa 

«Sono lieto di aprire i lavori di questo Forum, un’occasione preziosa per rafforzare il nostro dialogo economico e per lavorare insieme a nuove opportunità. Si tratta di investimenti in tutti i settori innovativi: l’obiettivo comune è la crescita delle nostre imprese e dei nostri due Paesi». Italia ed Emirati Arabi Uniti collaborano e continueranno a collaborare per la stabilità dell’Africa per «comuni interessi economici», soprattutto nell’ambito del Piano Mattei. «Il partenariato economico tra Italia ed Emirati si estende oltre la cooperazione bilaterale», ha detto il ministro. 

Forte impegno con Emirati per la pace in Medio Oriente

Tajani ha poi fatto riferimento alle tensioni in Medio Oriente, sottolineando che l’Italia «è fortemente impegnata con gli Emirati per costruire la pace in Medio Oriente e per stabilizzare il Mar Rosso, che in questi ultimi anni è stato un luogo di conflitto». Quella tra Italia ed Emirati è una «relazione a 360 gradi che ha visto i nostri due Paesi di operare fianco a fianco per i bambini feriti della Striscia di Gaza, contro l’immigrazione illegale e i trafficanti di esseri umani», ha aggiunto. (riproduzione riservata) 



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