Storia di Vittore Veneziani e dei 70 anni della corale che porta il suo nome

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Ha girato il mondo tenendo sempre alto il nome di Ferrara e ora festeggia l’importante traguardo dei 70 anni con un ricco programma di iniziative. È l’Accademia Corale “V. Veneziani”, dal 2020 diretta dal maestro Teresa Auletta.

La costituzione dell’Accademia Corale “Città di Ferrara” (così si chiamò alla nascita e per i primissimi anni) risale al 1955 e vede come promotori il senatore comunista Mario Roffi (Presidente), ex Assessore alla Pubblica Istruzione e Belle Arti del Comune di Ferrara, Renzo Bonfiglioli (Vice presidente, membro della Comunità ebraica) e il maestro Vittore Veneziani, primo direttore artistico.

Veneziani fu omaggiato dall’Accademia nel ’58 – anno della sua morte – prendendone il nome. In seguito, la “Vittore Veneziani” fu diretta da Emilio Giani, poi (dal 1980 al 2000) dal maestro Pierluigi Calessi. Sotto Calessi, vengono eseguite tre incisioni discografiche e numerose tournée all’estero (Gran Bretagna, Romania, Francia, Spagna, Croazia, Slovenia, Ungheria, Russia, Stati Uniti, Israele, Belgio) e l’Accademia ottiene il Premio Willaert (1988) e il Premio Stampa assegnato dai giornalisti ferraresi (1989). Dal settembre 2000 al 2019 si sono poi succeduti alla guida i maestri Giuseppe Bonamico, Stefano Squarzina, Giordano Tunioli, Maria Elena Mazzella e Teresa Auletta. Proprio a quest’ultima – da settembre 2019 Maestro del coro e dal 2020 direttrice artistica – abbiamo rivolto alcune domande.

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Auletta, perché 70 anni fa nasceva l’Accademia Corale “Città di Ferrara”
Soprattutto grazie a Veneziani: la nostra città è stata fortunata ad avere un maestro come lui, che, si diceva, “faceva cantare anche le sedie”. Ai primi anni ’50 era in pensione e aveva sempre espresso il desiderio di fondare una Corale: ciò risulta sia dalle sue lettere sia da un’intervista che rilasciò alla Radiotelevisione Svizzera. L’Accademia Corale iniziò con brani d’opera per poi riscoprire la musica rinascimentale ferrarese.

Lei, invece, com’è arrivata a dirigere la “V. Veneziani”?
Originaria di Vico del Gargano, nel foggiano, mi sono trasferita a Ferrara nel ’97. Nel 2003, grazie a colleghi di scuola mi è stato proposto di cantare per la “V. Veneziani”. Ho contattato, quindi, Rita Pedretti e da allora è iniziata la mia esperienza con l’Accademia Corale, prima come corista poi anche come insegnante. Fino alla possibilità, 5 anni fa, di assumere la direzione artistica.

Dopo 70 anni, cos’è stato conservato e cosa invece trasformato dell’originaria Accademia Corale?
Dello spirito originario si è conservato l’aspetto educativo: non a caso, si chiama “Accademia Corale” e non semplicemente “Coro”. Accademia che include sia persone che conoscono la musica sia non professionisti ma con comunque il desiderio di imparare. L’apprendimento, inteso come dialogo costante, è sempre presente. Di nuovo, invece, abbiamo il repertorio, che prima non andava oltre l’Ottocento mentre con Mazzella e ora con me sperimenta anche nel contemporaneo. Stiamo, quindi, costruendo un nuovo repertorio, anche per distinguerci dalle altre realtà corali.

Cosa rappresenta oggi la “V. Veneziani” per Ferrara?
Sicuramente un pezzo importante della storia e della sua vita musicale: la nostra è sicuramente una città dove c’è molta sensibilità e interesse in questo ambito. E siamo anche una grande famiglia, con 43 membri in tutto, coristi e coriste dai 35 agli 80 anni d’età, con un coro da camera e uno femminile. Quest’ultimo, composto da 14 coriste, propone un repertorio più di nicchia, riservando particolare attenzione alla musica del Rinascimento e del primo Barocco.



Che volti ha il vostro pubblico?
Quelli dei nostri fedelissimi, di studenti del Conservatorio, ex coristi, appassionati, curiosi, turisti… Insomma, una platea variegata, che ci segue e incoraggia sempre.


Chi era Veneziani, ebreo ferrarese dalla Scala di Milano all’esilio

La storia di Veneziani (Ferrara, 25 maggio 1878 – Ferrara, 14 gennaio 1958) racchiude in sé i drammi e gli splendori di un’epoca, travalicandoli con le sue radici e i suoi aneliti assoluti. Vittore nasce in una famiglia ebraica di Ferrara: come scrive Uberto Tedeschi[1], in via Vignatagliata «teneva la sua bottega di commerciante il padre di Vittore, Felice, anche lui appassionato di Musica e corista». Agli allievi della scuola ebraica del 1938-1943 «in un ricostruito ghetto mussoliniano di Ferrara», insegnò «matematica Riccardo Veneziani, fratello di Vittore e a quest’ultimo somigliantissimo».

Vittore Veneziani (al centro) attorniato dalle e dai coristi della Corale di Roveredo. Tra i dirigenti si riconoscono l’avv. dr. Ettore Tenchio, Don Riccardo Ludwa, Paolo Taddei sen. e il Mo. Giovanni Cattaneo. Sagrato della Chiesa della Madonna del Ponte Chiuso (a Roveredo), maggio 1945

Dopo gli studi al “Frescobaldi” di Ferrara e al Liceo Musicale di Bologna e importanti esperienze a Venezia, Torino e Bologna (oltre alla morte della moglie nel ’18 per la spagnola), nel 1921 Veneziani viene chiamato a dirigere il coro della Scala di Milano: «gli giunge infatti una lettera di Arturo Toscanini, col quale aveva già collaborato al Teatro Dal Verme di Milano (…). Inizia un legame a tre – Toscanini, Veneziani e La Scala -, che, con la sola tragica parentesi tra il ’38 e il ’45 dell’allontanamento di entrambi i Maestri, doveva durare oltre un trentennio»[2].

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Una pagina del quaderno di Veneziani ci restituisce la violenza di quei momenti drammatici; nel novembre ’38, infatti, annota: «Licenziato dall’incarico alla Scala perché di razza ebraica». La sua amata Patria accetterà a malincuore di lasciarla 6 anni dopo, nel febbraio ’44, in seguito al crollo del regime fascista e all’occupazione nazista. «Si salvò rifugiandosi in Svizzera», racconta Stefani[3]. Il 21 febbraio ’44 lui e il fratello Riccardo passano la frontiera italo-svizzera grazie all’aiuto del finanziere Salvatore Corrias (partigiano combattente di “Giustizia e Libertà” / Brigata “Emanuele Artom”), poi fucilato dai nazisti a fine gennaio ’45 per aver salvato centinaia di ebrei dalla deportazione[4]. Veneziani «fu ospitato presso un istituto di suore a Roveredo, nei Grigioni italiani (…). Iniziò a dirigere, lui ebreo, il coro parrocchiale. La chiesa aveva bisogno di restauri. In Svizzera, dove non cadevano bombe, li si poteva fare anche in quell’epoca. Furono terminati agli inizi del ’45. Per l’inaugurazione il parroco chiese a Veneziani di comporre una messa. Vinta qualche titubanza, il maestro accettò. Della composizione si erano perdute le tracce». Grazie alla ricerca di Laura Zanoli[5], bibliotecaria del Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara, il manoscritto è stato ritrovato tre anni fa.

Tornato nella sua Ferrara, Veneziani diresse nella Sinagoga un coro in memoria dei soldati caduti in guerra. Poi, l’avventura dell’Accademia Corale: a marzo ’55 le prime prove e tre mesi dopo, il 28 giugno, il primo concerto al Palazzo dei Diamanti, con un programma interamente dedicato ai cori verdiani. Nei successivi due anni, concerti all’Abbazia di Pomposa, ancora ai Diamanti e a San Francesco, fino al 27 settembre 1957 con un concerto a Portomaggiore.

Un patrimonio da conservare, è dunque quest’Accademia Corale, un progetto vivo di cui ancora oggi possiamo ammirare il profondo incanto delle voci e delle musiche.

IL PROGRAMMA DELLA “V. VENEZIANI” PER L’ANNO 2025

Il primo evento – realizzato a Valencia il 1° febbraio scorso – è la seconda tappa di un percorso iniziato nel 2024 per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale che lega le due città attraverso la figura di Lucrezia Borgia. La terza e ultima tappa si svolgerà l’8 marzo a Pesaro, città con cui la stessa Lucrezia ebbe un legame, seppur breve, prima di giungere a Ferrara.

Il 22 marzo la Corale “V. Veneziani” parteciperà all’iniziativa artistica e musicale intitolata “La Passione”: un oratorio laico-spirituale sui temi della Passione evangelica calati nel nostro tempo. Il programma va dai Corali di Bach al repertorio più contemporaneo, e seguirà il filo conduttore dei testi evangelici intrecciato alle riflessioni scritte dai detenuti in relazione alle proprie storie personali e al tempo storico che stiamo vivendo. A interpretare “La Passione” a Ferrara nella chiesa di San Paolo saranno, oltre alla Veneziani, il Coro Amici della Nave di San Vittore, i Cantori del Volto e l’Orchestra Antiqua Estensis, con la partecipazione di musicisti solisti e con il contributo degli attori e delle attrici del Macrò Maudit Teàter di Milano per la lettura dei testi. A dirigere il tutto sarà un ex corista della Veneziani, Paolo Foschini, direttore del Coro Amici della Nave di San Vittore.

Il 19 maggio l’appuntamento più importante: la Corale “Veneziani” impegnata al Teatro Comunale di Ferrara nell’esecuzione della Messa in Do minore K. 427 di W.A. Mozart, con l’orchestra del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara. Il coro si arricchirà delle voci di altre formazioni che hanno con la “Veneziani” un particolare legame affettivo; il ruolo del tenore solista sarà affidato a Raffaele Giordani, ex cantore della Veneziani che, insieme ai Cantori del Volto, ha già collaborato a diverse sue produzioni.

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Nel fine settimana del 20-21 settembre il coro canterà a Roveredo, nel Cantone Grigioni in Svizzera, dove il Maestro Veneziani si rifugiò per sfuggire alle leggi razziali. A 80 anni dalla sua composizione, la Corale eseguirà quindi la Messa proprio nella località in cui Veneziani la compose (ed eseguì per la riapertura della chiesa domenica 30 settembre 1945).

I festeggiamenti continueranno il 4 ottobre, quando l’Accademia, accompagnata da tromboni, cornetti, viella e organo, eseguirà nella chiesa di San Paolo a Ferrara la Missa Hercules Dux Ferrariae di Josquin des Prez. La scelta di questa Messa vuole rendere omaggio al repertorio che l’Accademia Corale “V. Veneziani” eseguiva nei primi anni della sua attività.

Nel mese di novembre (data da definire) si svolgerà la 35esima edizione della Rassegna Corale “Mario Roffi”, che vede impegnata l’Accademia nel ruolo di organizzatrice di un incontro tra realtà corali diverse, con particolare riguardo a quelle operanti all’interno della propria regione, e un ampio repertorio.

Infine, il tradizionale Concerto di Natale (luogo da definire). Per questo anno celebrativo la scelta è caduta sull’esecuzione dell’Oratorio di Natale op. 12 di Camille Saint-Saëns, insieme ad altre composizioni di autori coevi. La Veneziani collaborerà con l’Orchestra Città di Ferrara diretta da Giulio Arnofi, musicista e direttore d’orchestra ferrarese, già maestro collaboratore dell’Accademia per alcuni anni.


[1] Nel volume In memoria di Vittore Veneziani, Accademia Corale “Vittore Veneziani” della città di Ferrara, 2008.

[2] Ibid.

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[3] Vittore Veneziani, a Ferrara la sua messa ritrovata, Piero Stefani, La Voce di Ferrara-Comacchio, 11 novembre 2022.

[4] Nel 2006 la Commissione dei Giusti di Yad Vashem ha attribuito a Salvatore Corrias il titolo di “Giusto tra le Nazioni”.

[5] Zanoli è autrice della tesi Il fondo Vittore Veneziani: un’ipotesi di catalogazione e riordino (Master di I livello in Archivistica, Diplomatica e Paleografia, UniFe, a.a. 2022-2023). Il fondo Veneziani, conservato presso la biblioteca del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, è stato donato dalla signora Germana Jesi Pesaro, nipote del maestro, al Comune di Ferrara agli inizi degli anni ‘70.





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