Ucraina, così la disinformazione sul conflitto si è evoluta nei 3 anni di guerra: report

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Il 24 febbraio 2022 le truppe russe hanno attaccato l’Ucraina, dando il via al conflitto su larga scala che negli ultimi tre anni ha occupato uno spazio rilevante nella politica estera di molti Paesi e che è al centro delle trattative tra gli Stati Uniti guidati da Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin. La guerra è stata segnata non solo dagli scontri militari e dai tentativi diplomatici di porvi fine, ma anche dalla diffusione di informazioni false o manipolate per colpire Kiev e i vertici dell’Ucraina: un report realizzato da NewsGuard – società di monitoraggio dell’affidabilità dei siti di notizie e informazioni – in occasione dei tre anni dall’inizio del conflitto ha fatto il punto sulle false narrative e la disinformazione che hanno caratterizzato la guerra, sottolineando non solo il cambiamento dei temi toccati ma anche il crescente impatto dell’intelligenza artificiale nella loro creazione e diffuse.

Come si è evoluta la disinformazione

Nel report si legge come siano state scovate “302 affermazioni false relative alla guerra, quasi tutte riconducibili alla propaganda russa”. NewsGuard inoltre ha “identificato 551 siti che hanno diffuso queste affermazioni false”. La disinformazione non è rimasta uguale a se stessa nel corso del conflitto, ma “sia i contenuti che le tattiche adottate nell’ambito delle iniziative russe si sono evoluti”. In particolare la società di monitoraggio ha rilevato un cambiamento delle false narrative create e diffuse: se inizialmente “la propaganda russa si è spesso concentrata su una presunta diffusione del nazismo in Ucraina e sull’idea che la Russia non stesse prendendo di mira obiettivi civili”, col passare del tempo e l’evoluzione del conflitto “la Russia ha diffuso affermazioni prive di fondamento sulla corruzione ucraina, sul presunto declino nei consensi di Zelensky e su presunti sprechi degli aiuti occidentali”.

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Il ruolo dell’intelligenza artificiale

A giocare un ruolo sempre più importante nella diffusione della disinformazione, si legge ancora nel report di NewsGuard, è anche l’intelligenza artificiale. L’IA è stata infatti usata come amplificatore sia a livello di portata e diffusione dei contenuti, sia in termini di persuasività delle campagne. L’evoluzione dell’impiego di queste tecnologie è evidente nei dati indicati dalla società di monitoraggio: infatti NewsGuard nel primo anno di guerra ha smentito 112 affermazioni false, di cui solo una era basta sull’intelligenza artificiale. Nel secondo anno, invece, tra le 71 false narrative smentite ce n’erano 5 generate dall’IA e nel terzo anno – su 119 affermazioni false – in ben 16 è stata sfruttata l’IA. Dunque la rapida evoluzione tecnologica dei tool basati sull’intelligenza artificiale, e la crescente facilità nell’utilizzo di questi strumenti, “ha permesso alla Russia e ai suoi alleati di raggiungere un maggior numero di persone, in più lingue, e con affermazioni false più convincenti”. Inoltre l’IA “ha anche facilitato la creazione di siti di fake news che si spacciano per media legittimi”.

Come si è evoluto l’impatto dell’IA

L’evoluzione dei tool di intelligenza artificiali usati per creare e diffondere disinformazione è sottolineata tramite un esempio: nel marzo del 2022, a poche settimane dall’inizio del conflitto, è stato generato un deepfake del presidente ucraino Volodymyr Zelensky “in piedi dietro un podio, che esorta gli ucraini ad arrendersi”. Tuttavia, la qualità del video era piuttosto bassa e la testa di Zelensky sembrava muoversi “sopra un corpo innaturalmente immobile”. A novembre del 2023 però è stato diffuso un nuovo deepfake “che sembra mostrare Zelensky mentre chiede ai soldati ucraini di abbandonare le loro postazioni”, nel quale si nota un “chiaro salto di qualità nella tecnologia”. In questo video, infatti, l’unico segnale evidente che permetteva di capire la non autenticità delle immagini “era l’occasionale assenza di coordinazione tra i movimenti della bocca di Zelensky e le parole pronunciate”.

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L’intelligenza artificiale può essere utilizza anche per combattere la disinformazione: è il caso di AI4TRUST, un progetto finanziato dall’Unione Europea a cui partecipa anche Sky TG24 e di cui questo articolo fa parte.



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