Capasa: «Moda stabile nel 2025, primi dati positivi. Serve collaborazione col governo per la filiera»

«Il 2025 della moda? In linea con il 2024 (che ha chiuso a un soffio dai cento miliardi, ma in calo del 5% sul 2023), non credo a un ulteriore calo. i primi numeri il 2025 mi invitano all’ottimismo, sarà linea con lo scorso anno. E sono positivo perché comunque il 2024 vuol dire valori superiori al 2019 e perché la moda ha dimostrato di essere resiliente», risponde a L’Economia del Corriere Carlo Capasa, numero uno della Camera Nazionale della Moda nel giorno d’inizio della Milano Fashion Week Women’s Collection, fino al 3 marzo. 

Il via con l’inaugurazione Fashion hub a Palazzo Giureconsulti con Alessia Cappello, assessora alle Politiche del lavoro e Sviluppo economico. Oltre 150 appuntamenti: 56 sfilate fisiche e 6 digitali, 65 presentazioni, 4 presentazioni su appuntamento e 23 eventi. E il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Agenzia Ice e del Comune di Milano. Con la mostra «Io sono Leonor Fini» a Palazzo Reale, La fête secrète che celebra la Milano Fashion Week. 

Ad aprire le sfilate Gucci, presenti per la prima volta in calendario sfilate brand come Francesco Murano beneficiario del Camera Moda Fashion Trust Grant 2024. E in sottofondo le indiscrezioni attorno a Versace, la Maison della Medusa oggi di Capri holding sulla quale avrebbe messo gli occhi Prada. «Fashion week degli anniversari importanti – ricorda Capasa -: il secolo di Fendi, i 30 anni di Dsquared2, i 60 anni di K-Way e i 50 anni di Santoni». 

Con il governo c’è un intenso dialogo. «In questo momento bisogna stare a fianco della filiera, abbiamo bisogno di sostegno. Abbiamo chiesto al governo una cassa integrazione per le piccole imprese sotto i 15 dipendenti per non perdere dipendenti in questa fase in cui ci sono meno ordinativi; e abbiamo chiesto anche la sospensione del pagamento delle imposte per i piccoli in modo che possano avere più liquidità. E anche la sospensione della restituzione dei prestiti durante il covid… e lo abbiamo chiesto noi che rappresentiamo le Maison per i più piccoli del nostro settore, per quella filiera così vitale per le dinamiche di tutto il sistema manifatturiero». 

Poche settimane fa il settore ha incassato dal ministro Adolfo Urso la promessa di 250 milioni di euro per il 2025 per il rilancio delle imprese del settore. «Una cifra significativa messa a disposizione attraverso strumenti concreti per dare alle aziende della moda la stabilità e la fiducia di cui hanno bisogno per tornare a crescere», come annunciato da Urso al termine della riunione del Tavolo della Moda che periodicamente riunisce al ministero tutti gli attori del settore. 

E con il ministero degli Affari Esteri Camera della Moda è pronta ad avviare una collaborazione più stretta, che passa per le Ambasciate. «L’idea è coinvolgere tutte le Ambasciate, in un progetto che si dovrebbe tradurre in momenti narrativi per raccontare la moda italiana. Prima tappa già fatta a Londra, all’Ambasciata d’Italia. E porteremo con la Camera della Moda tanti giovani designer, dopo già averli portati in Sudafrica come ad Atene nei mesi scorsi».