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La Società italiana di neurologia (Sin) aderisce alla celebrazione della Giornata delle malattie rare 2025 in calendario il 28 febbraio, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su una delle sfide più complesse e urgenti della medicina moderna. Milioni di persone nel mondo vivono con malattie rare, molte delle quali colpiscono il sistema nervoso centrale o periferico, provocando disabilità gravi e invalidanti. In particolare, le malattie rare neurologiche rappresentano un gruppo di patologie eterogenee e complesse, spesso accomunate da diagnosi tardiva, decorso peggiorativo progressivo, difficoltà nell’accesso alle terapie e isolamento dei pazienti e delle loro famiglie.

“La Società italiana di neurologia – afferma Alessandro Padovani, presidente della Sin – è fermamente convinta che la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione dei centri di riferimento per le malattie rare siano il fondamento su cui costruire il futuro per i pazienti affetti. E’ essenziale che la ricerca non solo prosegua nell’individuazione di trattamenti innovativi e terapie specifiche, ma anche lavori sulla diagnosi precoce, sulla personalizzazione del trattamento e sull’accompagnamento psicologico e sociale dei pazienti. A tal riguardo, la Sin rinnova il suo impegno a promuovere la collaborazione tra specialisti neurologi, altre figure sanitarie, istituzioni e associazioni di pazienti. La creazione di reti assistenziali integrate, la formazione continua per i professionisti della salute e la condivisione delle informazioni scientifiche sono passi fondamentali per affrontare le criticità legate alle malattie rare”.

Le malattie neurologiche rare “richiedono un approccio multidisciplinare e altamente specializzato – sottolinea Massimiliano Filosto, coordinatore del gruppo di studio di Neurogenetica clinica e Malattie rare della Sin – e spesso la diagnosi precoce è difficile a causa della rarità dei casi e della varietà di sintomi; tuttavia, il riconoscimento tempestivo è fondamentale per avviare trattamenti che possano migliorare la qualità di vita e rallentare la progressione della malattia. Purtroppo, ad oggi, molte di queste malattie sono incurabili o difficilmente trattabili, ma la ricerca scientifica sta facendo progressi significativi e, negli ultimi anni, abbiamo assistito allo sviluppo di terapie innovative (terapie enzimatiche sostitutive, terapie molecolare e terapie geniche) che hanno cambiato la storia naturale di alcune severe malattie come l’atrofia muscolare spinale, la glicogenosi tipo II e la neuropatia da transtiretina. Ulteriori terapie innovative per altre malattie rare sono in avanzato stato di studio e la comunità scientifica è attivamente impegnata nella sperimentazione clinica per far sì che i farmaci più promettenti possano essere disponibili per i pazienti nel più breve tempo possibile”.

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Al di là degli aspetti strettamente medici e terapeutici, il benessere psicologico e sociale dei pazienti affetti da malattie neurologiche rare è un importante obiettivo per la comunità medica. Il percorso che i pazienti e le loro famiglie devono affrontare è complesso e difficoltoso, tanto per ottenere la diagnosi corretta quanto per la gestione quotidiana della malattia. Per questo motivo la Sin pone un forte accento sull’importanza delle reti tra clinici, pazienti e famiglie. E’ essenziale che le istituzioni, i clinici e le associazioni di pazienti lavorino insieme per organizzare percorsi ospedale-territorio efficaci e funzionali, e così venire sempre più incontro alle esigenze quotidiane dei pazienti e delle loro famiglie.

Fondamentale, in tal senso, è anche la diffusione della conoscenza tra il personale sanitario. Per questa ragione, nel 2025 la Sin ha organizzato due importanti momenti di condivisione e di aggiornamento: il convegno ‘Advances in management of rare neurological diseases’ che si terrà a Brescia il 26 febbraio e il corso di aggiornamento della Scuola superiore di neurologia che si terrà in due moduli nella seconda metà del 2025, rivolto a giovani medici specialisti in formazione e neospecialisti con la finalità di sensibilizzare le nuove generazioni di medici alle problematiche die pazienti affetti da malattie rare.

La Giornata delle malattie rare è “anche l’occasione per sollecitare le istituzioni e la politica sanitaria a mettere in campo azioni concrete per migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattie rare – conclude Padovani – e la Sin continuerà a lavorare per garantire che ogni paziente, indipendentemente dalla rarità della sua malattia e dalla sua residenza, riceva la diagnosi, il supporto e le terapie adeguate per la sua condizione”.



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