Regione Puglia, per Emiliano il buco nella sanità è colpa del governo: «Ha preso 60 milioni da noi per fare la guerra»

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di
Carlo Testa

Il deficit nel settore è di 240 milioni. Il governatore, a Brindisi per la firma di nuovi contratti, aggiunge:«In Italia se non hai il posto fisso sei un morto che cammina»

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La sanità pugliese ha i conti in rosso, con un buco da 240 milioni di euro che sta facendo molto discutere. Ma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano punta l’indice contro il governo e la guerra in Ucraina

«Quest’anno la Regione Puglia – dichiara il governatore nella sede della Asl di Brindisi, dove si trova per la firma dei contatti part time per 43 ausiliari e 17 amministrativi della Sanitaservice – ha dovuto regalare al governo Meloni 60 milioni di euro di contributo alla finanza pubblica siccome non avevano più soldi per fare le guerre, e vedo che vogliono insistere nel fare la guerra nonostante stiano dicendo che è finita. Naturalmente questo ci sta creando dei problemi, perché se quei 60 milioni sarebbero stati utilissimi a chiudere in pari ogni bilancio sanitario». 




















































«Naturalmente vedo che la nostra opposizione – ha aggiunge il governatore riferendosi al Consiglio regionale – da un lato si lamenta del fatto che c’è uno sbilanciamento dei conti sanitari e dall’altro però la destra pugliese non ha detto una parola sul fatto che per far funzionare il governo la Regione Puglia ha dovuto dare dei soldi come tutti i comuni della Puglia al governo, per fare che cosa neanche lo sappiamo, perché non ci dicono neanche per cosa li stanno adoperando».

Il governatore tuttavia loda il percorso della Puglia sul fronte della sanità. «Quando ho cominciato questo lavoro nove anni fa – dichiara – eravamo l’ultima sanità italiana. Adesso siamo tra le prime nove come livelli essenziali di assistenza e stiamo migliorando progressivamente. Ovviamente combattendo con i conti. Esattamente come tutti gli italiani e come tutte le famiglie che in questo momento non possono pagare le bollette. Anche noi abbiamo delle bollette energetiche più gravi. Abbiamo dovuto pagare di più i contratti del personale e ciò nonostante il governo ci ha fregato sessanta milioni di contributo alla finanza pubblica. Come se tutti i soldi che già si prendono dalle tasse dei pugliesi non bastassero». 

«Oggi – prosegue Emiliano – è una bella giornata perché tanta brava gente, che mi auguro abbia voglia di lavorare per la sanità pugliese, ha finalmente la possibilità di sposarsi, fare dei figli, fare un mutuo in banca, prendere un
affitto. Perché – ha aggiunto – vi garantisco che se non hai un lavoro fisso in questo Paese sei un morto che cammina e questa cosa non va bene».

Su quello che sarà l’operatività anche per il territorio Brindisino del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, Emiliano ha evidenziato che «la collaborazione tra i vari ospedali è centrale. Brindisi ovviamente ha un problema di dimensione. Nel senso che non è così grande da avere un potenziale sanitario maggiore che è quello di cui forse avrebbe bisogno, perché chiaramente il numero degli abitanti è limitato, ma noi dobbiamo
quindi investire più del necessario perché poi c’è una soglia minima sotto la quale non si può scendere». «Anche se gli abitanti sono pochi comunque per avere un hub di secondo livello come il Perrino non può essere diciamo diverso tra Taranto, Bari: devono essere uguali e i costi sono ovviamente
molto elevati. Però – ha concluso Emiliano – noi stiamo facendo il nostro dovere».


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26 febbraio 2025 ( modifica il 26 febbraio 2025 | 12:35)

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