“Contro la riforma e a difesa della Cosituzione”

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“Contro la separazione delle carriere” e a “difesa  della Costituzione”. Oggi lo sciopero dei magistrati proclamanto dall’Anm, il sindacato delle toghe, con manifestazioni pubbliche in molte citta, da Nord a  Sud. I magistrati si confronteranno con i cittadini in numerosi eventi e manifestazioni con lo scopo di spiegare le ragioni del no alla riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione delle carriere dei magistrati e l’istituzione di una “Alta corte”. 

Alle assemblee pubbliche parteciperanno magistrati ed ex magistrati, costituzionalisti, avvocati, rappresentanti del mondo della cultura e studenti.  

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Cesare Parodi il nuovo presidente dell’Anm, 8 febbraio 2025 (Ansa)

A Roma

I confronti aperti, che si terranno i contemporanea nei vari distretti d’Italia, rappresentano un’occasione di confronto e sensibilizzazione per comprendere i rischi della riforma per l’indipendenza della magistratura e per l’equilibrio dei poteri. 

A Roma, alle ore 11, è prevista un’assemblea pubblica al Cinema Adriano (piazza Cavour) alla quale parteciperanno componenti della Giunta esecutiva centrale dell’Anm tra cui il presidente Cesare Parodi, il segretario generale Rocco Maruotti, e il vice presidente Marcello De Chiara

La sala riunioni del Csm

La sala riunioni del Csm (Archivio ANSA)

I togati del CSM

I consiglieri togati del Csm aderiscono alle ragioni dello sciopero dei magistrati indetto dall’Anm e in programma domani: ”Noi magistrati componenti del Consiglio superiore della magistratura manifestiamo l’adesione alle ragioni dello sciopero dell’Associazione Nazionale Magistrati – scrivono tutti i consiglieri togati di Palazzo Bachelet a eccezione dell’indipendente Andrea Mirenda – Invero si tratta di uno sciopero che la magistratura associata ha indetto non per tutelare interessi di categoria, ma per porre con forza all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della garanzia dell’autonomia e indipendenza dell’ordine giudiziario e, dunque, della tutela dei diritti di tutti”. 

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Il governo interviene con un ddl sulla magistratura onoraria per superare l'infrazione Ue

Il governo interviene con un ddl sulla magistratura onoraria per superare l’infrazione Ue (web)

A Milano

L’appuntamento è per le 9.30 sullo scalone davanti all’ingresso principale del palazzo di Giustizia. Con toghe e coccarde tricolore, oltre a un flash mob, si incontreranno con i cittadini per spiegare le loro ragioni. Ragioni che hanno messo nero su bianco anche in un volantino che distribuiranno e che affronteranno in un’assemblea aperta al pubblico nell’aula magna, quella che  oltre alle cerimonie istituzionali, ha accolto il ‘resistere, resistere, resistere” di Francesco Saverio Borrelli e incontri su temi assai delicati che avrebbero potuto minare, come si ritiene stia accadendo ora, l’indipendenza e l’autonomia della magistratura sanciti dalla Carta costituzionale. 

All’assemblea a cui interverranno, oltre ai vertici dell’Anm milanese, i responsabili degli uffici giudiziari e i rappresentanti dell’avvocatura, interverranno per spiegare cosa a loro avviso comporterebbe la riforma Nordio. Dopo di che alcuni attori teatrali leggeranno passi della Costituzione a del Discorso sulla Costituzione di Piero Calamandrei. Infine, i magistrati che dovranno lavorare per garantire i livelli essenziali, faranno mettere a verbale alcune frasi (uguali in tutta Italia) per comunicare la loro adesione all’astensione, nonostante risultino in servizio. 

Il palazzo di Giustizia di Milano

Il palazzo di Giustizia di Milano (googlestreet)

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A Torino

Prima un’assemblea pubblica in una delle maxi aule del Palazzo di giustizia, poi un flash mob con la lettura di un serie di articoli della Costituzione. Così i magistrati intendono condurre a Torino la giornata di sciopero. È previsto un videocollegamento con le altre sedi giudiziarie del distretto piemontese. 

A Foggia

Dovrebbe raggiungere il 90% il tasso di adesione dei magistrati del tribunale di Foggia allo sciopero nazionale. “Lo sciopero – evidenziano – non è contro qualcuno o qualcosa, né a tutela di interessi corporativi, ma serve a difendere un assetto istituzionale essenziale per l’indipendenza e l’autonomia della magistratura”. “La riforma non servirà a risolvere i problemi della giustizia e nemmeno si prefigge di farlo”. “Piuttosto essa comporterà una riduzione dell’indipendenza della magistratura, che rappresenta il solo strumento di tutela dei diritti di tutti”. 

A Benevento

l’Anm di Benevento ha organizzato un dibattito pubblico sulla riforma costituzionale della magistratura presso il Palazzo di Giustizia, a partire dalle ore ore 10:00. 

Il palazzo di Giustizia

Il palazzo di Giustizia “Bruno Caccia” a Torino (Google)

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A Napoli

L’Anm di Napoli ha organizzato un’assemblea a livello distrettuale che inizierà alle 9:45 e si terrà presso la biblioteca ‘Tartaglione’ del Palazzo di giustizia “con l’obiettivo di spiegare le ragioni del dissenso della magistratura rispetto alla riforma costituzionale in cantiere sulla separazione delle carriere”. Saranno presenti, tra gli altri, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il regista Andrea Segre, il professore emerito Massimo Villone. L’assemblea si svolgerà fino alle 12:00. I magistrati vi parteciperanno indossando toga e coccarda tricolore e avranno una copia della Costituzione in mano. Alle 12:00, in contemporanea con gli altri distretti, verranno letti alcuni articoli della Costituzione e poi ci sarà un presidio all’esterno del Palazzo di giustizia dove verranno distribuiti degli opuscoli informativi. 

Camera dei Deputati, Carlo Nordio. Lo sciopero dei magistrati contesta il suo disegno di riforma

Camera dei Deputati, Carlo Nordio. Lo sciopero dei magistrati contesta il suo disegno di riforma (LaPresse)

Il no dei penalisti

“Errata nel merito e nei modi la protesta organizzata dall’Anm” contro la riforma costituzionale della separazione delle carriere. Così i penalisti in una nota, in cui tornano a sottolineare che “separare le carriere significa infatti rendere la giustizia penale più moderna, aderente al modello processuale vigente e rendere finalmente ‘terzo’ il giudice come vuole l’articolo 111 della stessa Costituzione. Avere due Consigli Superiori uno per i giudici e uno per i pm significa garantire ad entrambe le magistrature, giudicante e requirente, con piena indipendenza ed autonomia, ma al tempo stesso garantire i magistrati dai condizionamenti che derivano inevitabilmente dall’avere un governo comune che ne amministra le carriere e la disciplina”.

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