La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa di Nicolò Passalacqua, 25enne accusato di essere stato il responsabile dell’aggressione ai danni di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna ridotto in fin di vita l’11 agosto del 2022 nel centro di Crotone
È definitiva la condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione per Nicolò Passalacqua, il 25enne accusato di tentato omicidio per il brutale pestaggio con cui l’11 agosto 2022 mandò in coma irreversibile il 24enne Davide Ferrerio, bolognese che si trovava in vacanza con la famiglia a Crotone. La Corte di Cassazione ieri ha rigettato il ricorso della difesa di Passalacqua, confermando lo sconto di pena (dai vent’anni e 4 mesi inflitti in primo grado) ma mettendo un punto fermo sul capo di imputazione: tentato omicidio. «È la minima risposta che la giustizia italiana doveva dare necessariamente alla famiglia di Davide» commenta l’avvocato Gabriele Bordoni, difensore della madre del ragazzo, Giusy Orlando.
La vicenda
All’origine dell’aggressione del giovane ci fu uno scambio di persona scaturito da una relazione social tra una ragazza, allora 16enne, alla quale era interessato Passalacqua, ed un uomo, Alessandro Curto, che si nascondeva sotto un profilo falso con il nome di un ex fidanzato della giovane. Per questo la madre Anna Perugino aveva organizzato una spedizione punitiva per smascherare chi c’era dietro quel profilo, insieme al compagno Andrej Gaju ad alcuni parenti e a Passalacqua. Ma, intuita la trappola, Curto si era defilato e, dopo avere raggiunto l’auto, aveva inviato un messaggio alla ragazza nel quale diceva di avere «una camicia bianca», innescando lo scambio di persona con Davide, che ignaro aspettava alcuni amici in piazza a Crotone e indossava proprio una camicia bianca.
Le condanne
La madre della ragazzina Anna Perugino è stata condannata a otto anni in primo grado e l’11 marzo è previsto l’appello insieme a Gaju, assolto per non aver commesso il fatto. Per lei il tribunale di Crotone in primo grado ha riqualificato il reato da concorso anomalo in tentato omicidio a concorso anomalo in lesioni gravissime, reato meno grave. Ha fatto appello la parte civile e la Procura generale chiedendo rispettivamente 12 anni e quattro anni e che sia confermata l’imputazione per tentato omicidio. Anche Curto è in attesa della Cassazione dopo che è stato impugnata la sentenza di proscioglimento.
Le parole
«Finalmente la giustizia ha messo un punto fermo, confermando che Passalacqua è un criminale, un assassino» commenta a caldo la mamma di Davide, dalla stanza della struttura per lungodegenza in cui il figlio è ridotto in fin di vita da due anni e mezzo e in cui lei si è precipitata ieri sera subito dopo essere rientrata da Roma. «Ha strappato via la vita di mio figlio senza un perché senza un motivo, ha distrutto le nostre vite, per noi meritava non un ergastolo ma dieci. L’ergastolo lo viviamo noi da quella sera maledetta, per noi è stato un omicidio perché la vita di Davide si è fermata, nessuno ce lo ridarà mai. Anche se finalmente la giustizia ha fatto il suo corso, nessuna sentenza potrà mai dare sollievo a noi genitori, a suo fratello, abbiamo perso un ragazzo che non aveva mai fatto male a nessuno, non aveva mai dato neanche uno schiaffo. Qualcuno si è arrogato il diritto di strappargli la vita». La pronuncia della Cassazione potrebbe aprire la strada all’aggravamento della condanna anche per Perugino, riconosciuta concorrente nel reato di Passalacqua: ora non c’è più dubbio, fu un tentato omicidio.
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