Trento sostiene la riqualificazione energetica dei condomini

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Riqualificazione energetica dei condomini: la Provincia di Trento anticipa l’Italia

Promuovere la riqualificazione energetica dei condomini con una misura per guardare avanti dopo il Superbonus, verso gli obiettivi fissati dalla direttiva EPBD IV, che l’Italia recepirà nel 2026. È quanto fa la Provincia Autonoma di Trento con “Il tuo condominio green 2025”. Si tratta di una misura incentivante per i condomini che intendono intraprendere lavori per elevare il livello di efficienza energetica e che non hanno beneficiato delle misure del Superbonus. A dicembre 2024 la Giunta Provinciale ha deliberato lo stanziamento di 5 milioni di euro e si è posta all’avanguardia rispetto al contesto nazionale.

«Credo che sia il primo strumento fra tutte le regioni in Italia post Superbonus che non va nella direzione di contributi in conto capitale. Questa è l’innovazione che stiamo cercando di portare avanti per far sì che i bilanci pubblici siano delle leve per attivare maggior capitale, stimolando una forte compartecipazione tra privati e pubblici. Il mondo finanziario si sta attivando», afferma Sara Verones, direttrice dell’Ufficio Studi e Pianificazione delle Risorse Energetiche dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (Aprie).

«La cifra stanziata, 5 milioni di euro, è in grado, potenzialmente, di movimentare tra i 60 e i 70 milioni, a seconda dell’ammontare dei lavori, per interventi previsti tra 120 e 250 condomini che saranno oggetto di interventi. Sono cifre consistenti».

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Riqualificazione energetica dei condomini: la misura della Provincia autonoma di Trento

Il tuo condominio green 2025” prevede il finanziamento parziale sugli interessi dei mutui contratti per interventi di riqualificazione energetica dei condomini, con incentivi che considerano un contributo minimo di 5mila euro a un massimo di 100mila euro.

Come annota la Provincia autonoma di Trento, “L’incentivo coprirà parzialmente gli interessi derivanti da mutui chirografari decennali, con l’obiettivo di ridurre l’indice di prestazione energetica non rinnovabile globale almeno del 40%. Gli edifici che riusciranno a raggiungere risultati superiori in termini di efficienza energetica o di copertura dei consumi tramite energie rinnovabili beneficeranno di una maggiorazione del contributo”.

Riqualificazione energetica dei condomini: la misura della Provincia autonoma di TrentoRiqualificazione energetica dei condomini: la misura della Provincia autonoma di Trento

La misura ha incontrato un particolare interesse da parte degli operatori finanziari. «C’è stata una grande interlocuzione con l’ABI – Associazione Bancaria Italiana negli scorsi anni e con la European Mortgage Federation (EMF), attraverso anche alcuni progetti europei di ricerca sulla costruzione di Mutui Verdi (Energy Efficiency Mortgage)», specifica Verones.

Il contributo, pari al 75% degli interessi attualizzati, è erogato in un’unica soluzione al completamento dei lavori, previa rendicontazione delle spese.

È contemplata una maggiorazione del 15%, raggiungendo così il 90%, per interventi in grado di soddisfare specifici criteri, come: la copertura energetica tramite fonti rinnovabili superiore ai requisiti minimi; la riduzione dei consumi energetici di almeno il 50% rispetto alla situazione ante-intervento: : la realizzazione di interventi che prevedano il rispetto dei criteri della Tassonomia Verde.

La misura prevede, inoltre, che gli edifici in classe energetica G beneficino automaticamente della maggiorazione, con una copertura totale del 90% degli interessi attualizzati.

Come funziona

Il tuo condominio Green” nasce nel 2017 ed è stato rivisto nel 2024, concentrando le risorse provinciali a disposizione per promuovere la misura su un incentivo in termini di interessi, su un mutuo decennale non chirografario (quindi, non sottende ipoteche) su condomini con banche convenzionate.

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Come funziona?

«L’incentivo cerca di ridurre il peso della rata, incidendo sul costo del denaro e quindi sul tasso – spiega Verones –. Andiamo a coprire, in un caso, il 75% del tasso o il 90% a seconda della tipologia di misura di intervento messa in atto dal condominio. Il tasso, ovviamente, è libero da parte delle banche che si convenzionano. Quindi, il condominio è libero di contrarlo e negoziarlo con la banca».

La Provincia applica un massimale oltre al quale non contribuisce agli interessi (attualmente è al 3,8%) in base al tasso IRS 5 anni, rivisto ogni sei mesi. Gli interventi oggi ammissibili al contributo prevedono una riduzione del consumo energetico in termini di EPgl (indice di prestazione energetica globale non rinnovabile) del 40% sul volume riscaldato.

Per gli edifici in classe G, il contributo aumenta al 90%, richiedendo però una riduzione del 50%.

«La finalità è di innalzare l’efficienza energetica dell’edificio, proprio perché l’ultima versione della Direttiva EPBD prevede un percorso che vada nella direzione di una riqualificazione energetica significativa».

Come prescritto, entro il 2030, le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili non residenziali e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa. Inoltre si vuole innalzare la quota di produzione da fonti rinnovabili. A questo proposito la Provincia autonoma di Trento, nel 2022 aveva elevato la quota obbligatoria per le rinnovabili, nel caso di riqualificazione di primo e secondo livello, al 65%», ricorda la Direttrice dell’Agenzia provinciale Aprie, riferendosi al regolamento sull’edilizia sostenibile. Quest’ultimo prevede, per gli interventi di nuova costruzione e per quelli oggetto di ristrutturazione importante sono state introdotte richieste più sfidanti per la copertura da fonte rinnovabile dei consumi termici ed elettrici, per il termico in particolare la percentuale minima da rinnovabile si alza dal 50% al 65%.

Una misura concertata e condivisa con la filiera e che guarda alla nuova EPBD

La decisione della Provincia autonoma di Trento non vuole anticipare le scelte che verranno prese a livello nazionale, con il recepimento della Direttiva EPBD, atteso per il 2026.

«La nostra è una misura incentivante per la riqualificazione energetica dei condomini, quindi non si è in alcun modo legiferato per anticipare o trasporre la direttiva europea. Quello che cerchiamo di fare è stimolare gli operatori del territorio verso una traiettoria quanto più allineata con quello che poi verrà attuato, in maniera tale che la filiera edilizia arrivi già preparata al 2026. Per questo, si è fatto un importante lavoro con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali, i collegi, per condividere con loro percorso e contenuti. Si tratta di una misura concertata, partecipata, condivisa e richiesta da tutti i professionisti, in particolare dagli amministratori di condominio, oltre che dai professionisti. Tutti hanno vissuto il Superbonus come un’opportunità che ha creato un grande dinamismo, ma hanno anche vissuto il periodo successivo con grande preoccupazione».

La misura approvata dalla Provincia di Trento vuole essere una modalità di incentivare lavori di riqualificazione, in conto interessi, andando incontro al costo del capitale.

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Differenze e analogie col Superbonus

La misura provinciale per la riqualificazione energetica dei condomini non vuole essere un nuovo Superbonus, da cui si differenzia profondamente. «La prima differenza sostanziale è che il Superbonus era una detrazione fiscale. “Il tuo condominio green”, invece, è una misura incentivante che viene corrisposta al condominio. Non incide in nessun modo sul singolo condomino in termini poi di detraibilità fiscale. L’unica analogia, se vogliamo, è l’obiettivo: la richiesta minima di riduzione dei consumi è del 40%, è stata concertata con i professionisti proprio perché corrisponde al salto delle due classi energetiche, a livello statale, di circa il 42% di riduzione dell’EPgl non rinnovabile. Quindi, si è mantenuto come livello minimo di ingresso, di ammissibilità alla misura, la stessa percentuale, innalzandola per tutti gli edifici in classe G, che rappresentano, dai dati sugli Attestati di Prestazione Energetica, il 32% del patrimonio edilizio residenziale. In quest’ultimo caso viene richiesto il 50%, a fronte di una leva incentivante maggiore, ovvero del 90%», conclude Verones.

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