Giorgio Viscione: “Giovane e sostenibile, ecco il futuro della Motonautica italiana”

Il 1° marzo, nella sede del Coni a Roma, si terrà una giornata speciale per la motonautica italiana, con la premiazione degli atleti della stagione 2024. Quella di domani non sarà solo una cerimonia di riconoscimenti, sarà anche un punto di partenza per parlare di futuro. Con l’elezione di Giorgio Viscione alla presidenza della Fim, il movimento è pronto a un cambio di passo. Più visibilità, più sostenibilità e, soprattutto, più opportunità per giovani atleti e appassionati. Viscione, eletto lo scorso novembre dopo i 27 anni di presidenza di Vincenzo Iaconianni, prosegue nel solco tracciato dal suo predecessore, con l’obiettivo di rilanciare la motonautica in Italia e non solo.

Che importanza ha una giornata come quella di sabato per il movimento motonautico italiano?

“Sarà una vera e propria festa, un momento di gioia e aggregazione per tutti i nostri atleti che ricevono il giusto premio dopo le fatiche ella scorsa stagione. Avremo anche l’occasione di presentare alcuni nuovi progetto attraverso cui vogliamo provare a migliorare la Federazione e il movimento, rendendolo più appetibile soprattutto per i giovani”.

Può anticiparci qualcosa?

“Uno dei due progetti punta interamente su di loro. Sono la nostra linfa vitale, ci sono tanti giovani coinvolti nella motonautica ma la loro presenza ha bisogno di continuità e per questo stiamo cercando di renderci più riconoscibili e raggiungibili sulle piattaforme che utilizzano. L’obiettivo è aumentare il numero di ragazzi e ragazze atleti in Italia e per fare questo stiamo migliorando il nostro modo di comunicare puntando soprattutto sui social. Parallelamente sappiamo anche che i genitori hanno un ruolo fondamentale nel far proseguire i ragazzi in un percorso sportivo, il dialogo è aperto anche con loro”.

Che ruolo può avere la scuola in tutto questo?

“La scuola gioca sempre un ruolo primario nell’educazione e nel futuro dei giovani. È il serbatoio più grande da cui le Federazioni possono attingere per avvicinare nuovi talenti. Mi piace però pensare che siano i vari movimenti che devono muoversi e avvicinarsi alle scuole. Essere presenti e far sviluppare una sana competizione, il rispetto delle regole e soprattutto la conoscenza dei vari sport è fondamentale e parte tutto da noi”.

Un’altra sfida è anche quella della sostenibilità. Come vi state muovendo su questo fronte?

“Abbiamo degli obiettivi ben definiti e una progettualità che ci aiuterà a raggiungerli. La sostenibilità è il tema più importante in questo momento per noi, visti anche i costi che bisogna sostenere per rendere la motonautica più accessibile e meno inquinante. Ci stiamo affacciando al mondo dell’elettrico e per questo abbiamo iniziato un cammino con il Politecnico di Milano per farci accompagnare in un processo lungo ma che abbiamo già intrapreso: la sfida è rendere la motonautica più sostenibile ma senza perdere l’adrenalina e lo spettacolo che la rendono unica”.

Come ci si avvicina a tutte quelle persone appassionate di sport d’acqua ma non ancora attivi nel circuito? 

“Vogliamo creare una vera e propria “Scuola della motonautica”. La Federazione può fare un salto di livello se riesce ad andare a coinvolgere tutte le persone che vivono i porti turistici, le marine, luoghi dove la gente è già nella motonautica senza essere legata alla Federazione. Dobbiamo iniziare a capire che lo sport di base è parte integrante dello sport motonautico, non dobbiamo rimanere nel nostro recinto. Stiamo uscendo a farci vedere e a farci conoscere, abbiamo creato una nuova tessera del diportista sportivo attraverso cui tutti i diportisti, cioè la gente che già pratica sport nautico su varie imbarcazioni, possono entrare a far parte della nostra Federazione”.