Governo e costi energetici: a che punto siamo?

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


costi energia elettrica
Immagine da Depositphotos

Caro energia: sono necessarie misure strutturali per poter ridurre il costo dell’energia per le aziende e per aiutare i cittadini più vulnerabili nel passaggio a un sistema a tutela graduale più conveniente dell’attuale

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

L’analisi semestrale del Sistema Energetico Italiano (I semestre 2024 – la più recente a disposizione) di Enea mette in rilievo che i prezzi dell’energia in Italia, nononstante continuino a scendere rispetto ai picchi del 2022, restano sopra le medie storiche.

Il differenziale tra il prezzo italiano dell’elettricità e quello delle principali borse europee (Germania, Francia in primis) è salito al doppio nel II trimestre 2024. Un problema enorme per il settore industriale: Confindustria ribadisce infatti che il costo dell’elettricità per le imprese italiane (300€/MWh nel 2023) è tra i più alti in Europa, spingendo per una riforma del mercato e incentivi strutturali alle rinnovabili.

Questo nononstante gli interventi del governo (per esempio con l’azzeramento oneri di sistema) che hanno contenuto i prezzi nel 2022-2023, ma che oggi, secondo Arera devono essere seguiti da misure permanenti per stabilizzare il mercato.

Riforma del mercato elettrico e disaccoppiamento dal prezzo del gas

Il governo italiano, in linea con le discussioni a livello europeo, sta valutando una riforma strutturale del mercato elettrico per ridurre la dipendenza del Prezzo Unico Nazionale (Pun) dal costo del gas naturale.

Attualmente, il prezzo dell’elettricità in Italia è fortemente influenzato dal prezzo del gas, che determina il costo marginale della produzione termoelettrica.

Una proposta concreta è l’introduzione di un sistema di prezzo unico europeo o un meccanismo di disaccoppiamento che valorizzi meglio le fonti rinnovabili, meno costose e più sostenibili.

Ma il dibattito è ancora acceso e la scelta di quale soluzione adottare aperta, anche alla luce delle coperture finanziarie per supportare una o l’altra scelta.

Così, se per l’attuale esecutivo serve un approccio pragmatico – da un lato, accelerare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica per rispettare gli obiettivi Ue e dall’altro diversificare le fonti fossili per garantire sicurezza energetica nel breve-medio termine – che significa bilanciare decarbonizzazione e competitività economica.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Forza Italia sostiene le misure per le imprese, ma è più cauta sull’abbandono dei fossili, proponendo una transizione graduale per non compromettere l’industria. Più critica invece la Lega che denuncia i costi delle politiche verdi, percepiti come un onere per le Pmi (dimenticando i costi sanitari e ambientali legati a queste scelte di breve periodo).

All’opposizione, il Pd spinge per un’accelerazione decisa sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica, criticando il governo per la lentezza nelle riforme strutturali del mercato elettrico e per il prolungato affidamento ai fossili.

La loro proposta riguarda l’istituzione di un fondo pubblico per finanziare la transizione ecologica delle famiglie meno abbienti e una revisione più radicale del sistema Ets per penalizzare le fonti inquinanti.

Per il Movimento 5 Stelle serve invece una transizione rapida verso le rinnovabili e l’abbandono totale del carbone e del gas, con proposte come la nazionalizzazione di alcune infrastrutture energetiche per controllare i costi.

Infine, Verdi e Sinistra Italiana chiedono interventi radicali: stop immediato ai sussidi ai combustibili fossili, investimenti massivi in comunità energetiche e una tassa sui profitti extra delle aziende energetiche per finanziare la transizione.

Quali misure per i consumatori più fragili?

In questo complesso scenario che coinvolge sia imprese che cittadini, una parola sulla tutela dei consumatori meno abbienti arriva da Adiconsum, che ci ha inviato questa lettera aperta, che pubblichiamo su GreenPlanner.it.

“Purtroppo, nonostante le prese di posizione delle Associazioni dei Consumatori del Cncu e, per quanto ci riguarda, le proposte che da anni come Adiconsum abbiamo messo in campo, i Governi, che si sono succeduti, hanno continuato ad emettere provvedimenti emergenziali, sicuramente utili nell’immediato, ma non risolutivi dei problemi strutturali.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Nel mentre siamo in attesa dell’ulteriore decreto sul caro bollette, da parte del Governo in carica, il 26 febbraio si è svolto alla Camera dei Deputati un importante convegno, al quale abbiamo partecipato come Adiconsum avendo peraltro già sottoscritto il Manifesto a sostegno, sul comparto idroelettrico (strategico e storico), per il quale se non si interviene sulle concessioni, che l’Europa ci impone di mettere in gara, rischiano di far finire in mano a fondi di investimento esteri le centrali idroelettriche, patrimonio inestimabile; ciò sarebbe un danno enorme per l’Italia e per il costo dell’energia elettrica.

Così come, lo scorso 25 febbraio l’On. Alberto Gusmeroli, Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati, primo firmatario dell’emendamento al Ddl Concorrenza 193/2024, relativo ai clienti vulnerabili (over 75, diversamente abili e fragili economici), ha indetto una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori del Cncu, tra cui il nostro presidente Adiconsum, per affrontare la confluenza di detti soggetti nel sistema a tutele graduali, al momento il più vantaggioso dal punto di vista economico, con risparmi annui stimati in almeno 130 euro.

Come Adiconsum, abbiamo sostenuto il presidente Gusmeroli rispetto questo provvedimento, pur considerando che è una possibilità che tampona la situazione fino al 31 marzo 2027, ma non la risolve, rispetto alla prospettiva dei clienti vulnerabili.

In ogni caso, a nostro avviso, bisognerebbe innanzitutto superare il termine previsto (30 giugno 2025) per il possibile passaggio di detti soggetti, oltre che avviare una vasta campagna comunicativa istituzionale, anche con l’ausilio degli sportelli fisici delle Associazioni dei Consumatori sul territorio, magari integrata con le iniziative degli enti locali che hanno attivato sportelli finanziati con le risolse del Pnrr, che potrebbero essere utilizzati anche per una informativa rispetto al tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Non si tratta, infatti, di supportare e aiutare in questo passaggio volontario solamente i clienti vulnerabili, che ad oggi si trovano nel Mercato Tutelato (circa 2,5 milioni), ma anche gli 8 milioni stimati di clienti con caratteristiche di vulnerabilità che si trovano, molto spesso inconsapevolmente, nel Mercato Libero, con tariffe molto più elevate.

Come Adiconsum ci preme ribadire, tuttavia, che il vero problema del mercato dell’energia nel nostro Paese resta quello del prezzo troppo elevato per famiglie e Imprese, del gas e dell’energia elettrica, ed è ormai urgente e non più procrastinabile, convocare un tavolo con tutti gli stockholder per modificare le modalità di formazione del prezzo, semplificare la struttura tariffaria e contenere oneri, accise e tassazione.

Microcredito

per le aziende

 

Nei prossimi giorni, come Adiconsum daremo indicazioni a tutti i soggetti interessati (utenti vulnerabili) sulle modalità del passaggio al servizio a tutele graduali, con l’indicazione degli operatori che si sono aggiudicati le aste di ogni area geografica interessata, magari rivolgendosi alle nostre strutture presenti sull’intero territorio nazionale“.

Crediti immagine: Depositphotos





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese