C’è tanta attesa a Sassari per la sfida di domenica 2 marzo contro la Ternana. Una gara fondamentale per la Torres, definita dal presidente dei rossoblù Stefano Udassi come la più importante della stagione. I ragazzi di Alfonso Greco arrivano nel miglior modo possibile alla partita contro gli umbri, grazie a un rendimento più che positivo dato dagli 11 risultati utili consecutivi frutto di 8 vittorie e 2 pareggi. Invece come arriva la formazione di Abate? Ai nostri microfoni è intervenuto il collega del Corriere dell’Umbria Luca Giovannetti, che segue da oltre 20 anni le Fere e che ci ha raccontato il clima, il momento e le sensazioni vissute a Terni.
Domenica ci sarà Ternana-Torres, match di cartello del prossimo turno insieme a Vis Pesaro-Virtus Entella. I rossoblù sono nel loro miglior momento, sia in termini di risultato, ma soprattutto di attitudine e consapevolezza. Come arriva invece la Ternana a questa sfida?
”Ci arriva bene per quanto riguarda l’aspetto psicologico, con la netta vittoria di Ascoli che ha spazzato via le nubi all’orizzonte dopo la sconfitta contro il Campobasso. Ci arriva bene anche sotto l’aspetto atletico, perché sebbene abbia giocato male sia contro il Pineto che contro i ragazzi di Braglia le Fere avevano ben dimostrato sotto questo fondamentale. Arriva malissimo invece in termini numerici per via di una serie di assenze tutte concentrate nel reparto centrale. Un fattore che fa sì che la Ternana arrivi in una condizione di allarme rosso allo scontro diretto con la Torres. Anche perché queste assenze, tutte di centrocampisti, non sono metabolizzabili. Però su questo aggiungo anche che ‘chi è causa del suo mal, pianga sé stesso’. Perché se i sassaresi con sana intelligenza lasciano fuori tre diffidati, mentre la Ternana li fa giocare tutti, o per lo meno quelli titolari e uno dei due viene ammonito, con il compagno di reparto lasciato in campo sul 3-0, allora evidentemente mister Abate i guai se li va cercare. E nel calcio, come nella vita, questi ti cadono addosso. Giustamente aggiungerei. Considerato il lungo infortunio di Damiani e quello di Romeo dello scorso febbraio contro il Legnago, sebbene la Ternana sia una rosa ampia e qualitativa, è difficile metabolizzare queste assenze. La chiave sta nel fatto che la Torres arriva allo scontro diretto a pieno organico, la Ternana invece è a pezzi in mezzo al campo”.
Rispetto alla sfida di andata come è cambiata la Ternana?
”La Ternana è cambiata rispetto all’andata, ha speso tanto per rinforzare la rosa. Sono arrivati rinforzi di categoria superiore: come Millico dal Foggia, Vallocchia dalla Triestina e Brignola dal Catanzaro in Serie B. Il livello è salito drasticamente. Come quinto difensore, quindi come rincalzo, è arrivato Fazzi dalla Lucchese, per intenderci e capire che tipo di investimento è stato fatto a Terni: un calciatore che ha 100 presenze in Serie B viene a fare il sostituto. Il problema però, ribadisco, è che la Torres affronterà una Ternana a pezzi. In termini di pubblico presente, questa emergenza del reparto centrale inciderà perché ha portato scoramento. In tutta franchezza, al netto del valore dei rossoblù, con la Ternana al gran completo ci sarebbe stato il dovuto rispetto e la necessaria stima ma non paura. Tra il rispetto e la considerazione del valore di un avversario e la paura che serpeggia c’è tanta differenza. Questo centrocampo distrutto e annientato, alimenta molte preoccupazioni. Non dico che ci sia rassegnazione, però non sarà la vera Ternana quella che affronterà la Torres. Lo sarà solo in attacco e in difesa, sempre ammesso che non si infortuni qualche altro giocatore in questo periodo”
Il clima a Sassari è caldo, saranno tanti i tifosi che partiranno l’Umbria. Per i rossoblù questa, come detto dal presidente Udassi, è la partita più importante del campionato. Che aria si respira invece a Terni, come viene vista questa sfida?
”A Terni, negli ultimi venti anni, il mondo è cambiato tre volte. Così come i tempi sono cambiati. Lo stadio, secondo le regole di agibilità, può ospitare 14.995 posti, saranno a disposizione considerando i settori ordinari 12.000 posti circa. In altri tempi ci sarebbe stato il sold-out, l’ultimo è stato fatto contro il Bari nello scontro playout della precedente stagione in Serie B. Questo per me è indicativo di quanto poco conti il pubblico, perché nonostante il tutto esaurito e un clima importante, la Ternana perse. Gli umbri, per fare un esempio a supporto, ha sbattuto il muso contro arbitraggi sconcertanti di fronte al proprio pubblico. Come la sfida contro la Virtus Entella o contro il Pescara all’andata. Questi match potrebbero condizionare il campionato della Ternana. Detto questo si punta ad avere, sempre ammesso che il tempo sia clemente, circa 7000 presenti al di là dei tifosi della Torres. Francamente possono essere un buon numero in Serie C, ma non per Terni considerati gli abitanti, hinterland compreso, e la tradizione calcistica del club”.
Guardando invece ai singoli, la Ternana ha grande qualità e giocatori che possono decidere la partita. Però, considerato il momento storico che attraversano i ragazzi di Abate, ma anche il tipo di partita che si andrà a giocare domenica e le diverse assenze, chi secondo lei sarà il pericolo numero uno per la Torres?
”Mi viene facile dire Cicirelli e Cianci, per loro parlano i gol e gli assist. Ma anche Curcio sta attraversando un buon momento, come lo stesso Brignola qualora dovesse giocare. Un profilo, quest’ultimo, che nulla ha che vedere con la C, un calciatore da categoria superiore. Però è anche vero che è arrivato da meno di un mese, sebbene si sia sempre allenato e non abbia mai avuto problemi fisici, non è ancora al top della condizione. Altro aspetto è che al momento brancoliamo nel buio in riferimento al tipo di modulo che utilizzerà la Ternana. Nel girone di andata, o meglio fino a metà novembre, Abate ha giocato quasi esclusivamente con il 4-2-3-1. Da metà novembre in poi questo modulo lo ha alternato con il 3-4-2-1. Sono due schieramenti molto differenti tra loro, non sapendo quale schema di gioco utilizzerà l’allenatore viene difficile anche dire chi realmente potrà giocare e chi potrà essere il pericolo numero uno. Anche perché gli attaccanti vanno saputi innescare”.
Tra i protagonisti dell’ultima gara della Torres c’è Michele Carboni, un giocatore che conosce considerato che ha iniziato la stagione con la maglia della Ternana prima di approdare a Sassari. Che ricordo ha lasciato a Terni il classe 2004?
“Noi lo abbiamo intravisto, a Carboni è stato fatale il brutto primo tempo disputato a Sassari contro la Torres. Non è una mia valutazione, ma per lui parlano i numeri, basta vedere i tabellini successivi a quella gara. Tant’è che Abate lo lasciò negli spogliatoi nella ripresa cosa che non è solito fare. Non è che ha combinato chissà quali catastrofi Carboni, semplicemente non è riuscito a incidere. Da quel momento il suo minutaggio è diminuito notevolmente e ha faticato a trovare spazio. Per quello che abbiamo visto è un buon giocatore, tra l’altro giocando poco ha segnato due reti e servito due assist. L’impressione è quella di un profilo con margini di crescita buoni. Però la Ternana ha deciso di fare un upgrade, ha scelto di lasciar partire un giocatore di sicura prospettiva, per prendere uno dal curriculum profondo per incidere nel presente come Brignola. Poi vedremo se la scelta fatta dal club sarà stata quella corretta oppure no”.
Andrea Olmeo
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