Un secolo di verde e di storia a Maccarese

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Cent’anni vitali a pochi passi dal mare. Destinazione Maccarese, piccolo borgo di origine medievale, a mezz’ora di auto da Roma, che il 20 marzo prossimo segna un traguardo importante e invitante: i 100 anni dell’omonima azienda agricola, una comunità, un territorio, una storia d’impresa vincente diventata nel tempo un’eccellenza nei settori zootecnico ed energetico, dal 2021 società benefit. Circondata da oliveti, mandorleti, vigneti e molteplici attività sostenibili portate avanti dall’azienda agricola Maccarese spa (dal 1998 di proprietà di Edizione holding, della famiglia Benetton) viene celebrata con un libro “Maccarese 1925-2025” di Simone Colafranceschi e Alfredo Martini che vede la prefazione di Maurizio Martina (Donzelli editore) appena uscito in libreria. Una storia centenaria e affascinante quella dell’azienda agricola Maccarese, immersa in una riserva naturale sul litorale romano, con la sua estensione di oltre tremila ettari, oggi una delle maggiori realtà agricole italiane, raccontata nella pagine del libro integrando la prospettiva economica con quella storica e politica e ricostruendo le vicende, nelle quali si rispecchiano le stagioni del cammino sociale e civile del nostro Paese.


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A partire dall’impegno profuso dall’Italia liberale per la bonifica della campagna intorno alla nuova capitale del Regno, fino alle controversie del secondo dopoguerra, quando sarà centrale nella gestione dell’azienda il dibattito sulla possibilità di perseguire finalità sociali. La sua storia è anche quella di un territorio desolato, in cui nasce e cresce una complessa attività economica e una comunità di migliaia di persone. Il processo di antropizzazione che si innesca, legato ai fenomeni migratori, influirà sull’identità stessa dell’azienda, diventata nel secondo dopoguerra un punto di riferimento per le battaglie sindacali, e non solo. Nata il 20 marzo del 1925 come Maccarese Sab (Società anonima di bonifiche), con sede a Milano, con lo scopo di bonificare interamente un territorio di 4500 ettari appartenuti – come anticipato – al principe Rospigliosi, negli anni ‘30, a causa della crisi del ‘29, l’azienda fu ceduta all’Iri (Istituto per la ricostruzione industriale) che terminò l’opera negli anni Trenta, dopo aver bonificato l’area su cui si estende (3.200 ettari pianeggianti).

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Oggi è una delle aree agricole più estese d’Italia (con uno dei maggiori allevamenti a livello nazionale di vacche che produce 55.000 litri di latte al giorno di alta qualità) e il suo affascinante borgo, cresciuto con lo sviluppo del Castello di San Giorgio (che tutti chiamano il Castello di Maccarese), recuperato e trasformato in un polo enogastronomico e culturale – sta rivelandosi una meta di piaceri colti, sani e gustosi: dal museo del saxofono, con la più grande collezione al mondo di questo strumento (oltre 200) all’Oasi Wwf di Macchiagrande e il vicino Parco Avventura con una ricca programmazione educativa. “Papà Carlo, insieme a Gilberto, mi convinse 26 anni fa sulla bontà del progetto di risanare Maccarese”, racconta Andrea Benetton, presidente della Maccarese spa. “E questo libro, che sintetizza il lavoro avviato, custodendo tutte le informazioni e documenti raccolti nel ricco archivio storico, intitolato proprio a mio padre Carlo Benetton, rappresenta lo strumento migliore per spiegare il nostro percorso ed approccio messi in campo in questo territorio. Ma anche la dimostrazione dei tanti successi raggiunti”. 

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Un tema centrale del libro è l’attenzione alla sostenibilità, che da sempre ha caratterizzato la filosofia di Maccarese. Negli ultimi decenni, l’azienda ha puntato con forza sulla ricerca e l’innovazione, applicando pratiche agricole a basso impatto ambientale e investendo in tecnologie 4.0. L’integrazione di pratiche ecocompatibili e la sperimentazione di nuove colture hanno reso Maccarese un esempio virtuoso di come l’agricoltura possa crescere rispettando il territorio e le sue risorse. “Solo 50 aziende su un milione arrivano a compiere 100 anni e quindi ci sembrava giusto celebrare questo importante traguardo con un libro che ricordasse i tanti primati di Maccarese: dal bonus bebè di 2mila lire per ogni figlio introdotto nel 1947, ai corsi sulla sicurezza per i dipendenti del 1955 fino al primo accordo sulla parità salariale uomo-donna introdotto proprio a Maccarese nel 1961”, sottolinea Claudio Destro, amministratore delegato dell’azienda e presidente del polo di formazione per lo sviluppo agrozootecnico. E fra le novità legate alla formazione, grazie alla stretta collaborazione con Tor Vergata, è nato il primo corso di laurea in Medicina Veterinaria del Lazio offrendo agli studenti un’opportunità unica e colmando la lacuna nell’offerta formativa della Regione Lazio, che fino ad oggi non prevedeva percorsi accademici del genere, trasformando aree aziendali in veri e propri laboratori a cielo aperto per la formazione pratica di futuri veterinari.

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Ma non è da meno l’aspetto turistico di Maccarese, territorio di 15 km per 3, diventato oggi luogo-ambasciatore di uno “slow tourism” fatto di saperi e sapori. A cominciare dalle esperienze legate all’olio extravergine di oliva prodotto “in casa”  che ha debuttato tre anni fa con un primo “oro verde” in quantità minime ma risultati massimi. “Quest’anno abbiamo piantumato altri 5 ettari di olivo all’uscita dell’autostrada sempre col sistema superintensivo a 2 mila piante ettaro e stiamo lavorando per poter commercializzare l’anno prossimo 3 oli monovarietali: lecciana, brunella e florentia”, racconta Destro, “mentre prosegue brillantemente la coltivazione delle mandorle, nata nell’ambito di una politica di diversificazione messa in atto nel 2019”. Da oltre 10 anni, infatti, il settore della frutta in guscio sta vivendo un rilancio sia dal punto di vista dei consumi che produttivo. “Oggi possiamo affermare di essere azienda leader nazionale della coltivazione delle mandorle, in grado di coniugare un prodotto di qualità con le migliori tecniche agronomiche a basso impatto ambientale”. E ad alto gradimento dell’occhio, soprattutto in questi giorni, che a causa dellae miti temperature sono già in piena fioritura con un’esplosione di corolle bianche. Un paesaggio meraviglioso che ci riporta ai mandorli in fiore della Sicilia nella Valle dei Templi di Agrigento, da ammirare (e fotografare) senza doversi allontanare troppo dalla Capitale. 

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