Sta per nascere il primo supermercato collaborativo dell’Umbria, si chiamerà Birà e sarà ubicato in Via Birago. Sarà un luogo dove produttori e consumatori si incontrano e collaborano direttamente, senza intermediari. Nel punto vendita si potranno trovare prodotti locali, sostenibili e di qualità, con prezzi trasparenti definiti insieme ai produttori, in un modello basato sulla fiducia reciproca e sulla partecipazione attiva.
L’apertura è prevista per maggio 2025. L’iniziativa vede impegnato un gruppo di persone, cittadini e piccoli produttori agricoli, riuniti intorno a un obiettivo comune: creare la prima food coop della regione.
Il supermercato collaborativo è un modello basato sulla cooperazione degli attori coinvolti: i ruoli canonici di “produttore” e “consumatore” vengono riconsiderati proponendo la partecipazione attiva di entrambi alle varie fasi che intercorrono dalla produzione al consumo.
Gli ambiti in cui si inserisce l’iniziativa sono quelli delle politiche locali del cibo, dell’agricoltura sostenibile (per l’ambiente, per gli agricoltori e per i consumatori), del consumo consapevole, della rigenerazione urbana e sociale e dei processi partecipativi.
Si tratta di un’iniziativa che risponde alle esigenze concrete della comunità nella quale insiste e ai bisogni di tutti i portatori di interesse, realizzata sul modello di progetti già avviati con successo in altre città italiane e calibrato sui bisogni e le esigenze del territorio in cui andrà a insistere.
La proposta nasce in continuità con il G.A.S. di via Birago, a Perugia, Gruppo di Acquisto Solidale già attivo da 4 anni nel quartiere e che serve attualmente più di ottanta famiglie, e ne rappresenta la sua evoluzione puntando ad aumentarne l’offerta dei prodotti disponibili, ampliarne il bacino di utenti e garantirne la sostenibilità nel medio-lungo periodo. Si tratta di progetto al quale il gruppo promotore (composto dalle associazioni MenteGlocale APS, C.A.P. 06124 e Coscienza Verde) sta lavorando da quasi un anno e mezzo indagando innanzitutto le esigenze e i bisogni alimentari dei residenti del quartiere dove sorgerà la food coop e il processo di organizzazione e autogestione rispetto al tema dell’approvvigionamento di prodotti e generi alimentari.
L’idea progettuale propone un nuovo paradigma di filiera del cibo, che si allontana dai canoni tradizionali dei modelli esistenti. Birà, in quanto food coop, è un luogo in cui si realizza la partecipazione attiva di produttori e consumatori; si promuove la fiducia reciproca grazie a processi trasparenti e condivisi (sia rispetto alle modalità produttive, sia rispetto alla formazione dei prezzi di vendita); si favorisce il coinvolgimento dei soggetti direttamente interessati; si tutelano economicità (grazie all’assenza di intermediazione), qualità, prossimità e varietà dei prodotti. Queste sono solo alcune delle caratteristiche principali che differenziano il market collaborativo rispetto agli altri rivenditori.
Come spiegano i promotori: “Questo è un progetto che non a caso nasce proprio qui, in via Birago. In questa area di Perugia i residenti e le diverse associazioni stanno mettendo in atto una forma aperta e reale di cooperazione per lo sviluppo locale sociale ed economico. In prima battuta sarà un luogo di servizio per i residenti e per chi per diversi motivi vive il quartiere, ma vogliamo sin da subito coinvolgere tutta la città e metterci a disposizione di altre realtà territoriali per far nascere e supportare iniziative simili a Perugia e in Umbria.
L’aspetto del coinvolgimento autentico dei residenti e di servizio alla comunità rappresenta il fattore chiave per garantire poi la sostenibilità economica alle attività di quartiere, altrimenti schiacciate da centri commerciali e logiche di consumo che non tengono conto di una visione complessa e complessiva di una città. La vitalità sociale ed economica delle vie e dei quartieri è un tema strategico per programmare città sicure e partecipate che non lasciano indietro nessuno, anziani e fragili compresi.”
Gli assi fondamentali su cui verrà progettato il market saranno: possibilità di partecipare alla vita del negozio con i soci volontari che potranno scegliere di dedicare alcune ore di volontariato (massimo 3 al mese) all’interno del negozio collaborativo, ottenendo in cambio uno sconto sui prodotti acquistati; formazione del prezzo annuale per i prodotti acquistati ai soci produttori; gni anno produttori e consumatori, sulla base dei costi di produzione, trasformazione e commercializzazione stabiliranno i prezzi di vendita dei prodotti realizzati dai soci produttori usando il criterio di equità per entrambi; co-progettazione consumatori/produttori di alcune produzioni. I soci, in base ai propri consumi medi, decideranno insieme ai soci produttori alcune colture da coltivare con la possibilità di partecipare agli investimenti in cambio di uno sconto sui prodotti acquistati.
Il modello elaborato prevede l’assunzione di tre persone, che saranno affiancate da volontari e volontarie, dai soci e dalla comunità.
Il 3 gennaio 2025 è stata costituita formalmente la cooperativa sociale che si occuperà di gestire il negozio. Si tratta di una cooperativa senza fini di lucro, con 26 soci fondatori, aperta a tutte e tutti quelli che ne vorranno fare parte. Per la cooperativa, l’agricoltura, le attività connesse e la vendita di prodotti alimentari rappresentano il mezzo per contribuire in maniera fattiva alla costruzione e alla promozione di una crescita sostenibile, alla creazione di spazi partecipati e di comunità aperte, inclusive e plurali, all’empowerment sociale e all’interesse generale. La cooperativa ha inoltre lo scopo di promuovere l’inserimento lavorativo di persone fragili, a rischio marginalità e con disabilità, ospitando percorsi di inserimento socio-lavorativo per offrire concrete possibilità di crescita professionale, con l’obiettivo di far acquisire un’autonomia lavorativa e di promuovere l’integrazione sociale.
Per garantire una gestione partecipata e un processo decisionale realmente condiviso è stato scelto come metodo di governance quello della sociocrazia, o governance dinamica. Un sistema organizzativo fondato sulla condivisione del potere che ha l’obiettivo di favorire decisioni eque, efficaci, misurabili. Un metodo decisionale basato sull’assenso, sull’uso del feedback e della verifica, che deve coinvolgere tutte le persone interessate alla decisione da prendere. I principi che guidano la governance dinamica sono quelli dell’efficacia, della trasparenza, e dell’equivalenza: chi lavora insieme decide insieme, adottando un approccio di continuo apprendimento ed evoluzione.
Per sostenere l’avvio dell’esperienza è stato lanciato un crowfunding finalizzato non solo di contribuire economicamente alla realizzazione del progetto ma anche, per chi può, di farne parte, diventando socio della cooperativa e partecipando in maniera attiva alle scelte di questa nuova impresa.
E’ possibile sostenere il progetto su “Produzioni dal Basso”: https://www.produzionidalbasso.com/project/sostieni-bira-il-primo-mercato-collaborativo-a-perugia/.
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