Via libera dal Consiglio dei ministri: misure da 3 miliardi di euro. Solo i ministri Giorgetti e Pichetto in conferenza stampa. La premier Meloni manda video sui social. Opposizione all’attacco: misure in ritardo e insufficienti
Un decreto da 3 miliardi di euro, «1,6 per le famiglie e 1,4 per le imprese». Interventi straordinari – il bonus annuale da 200 euro per l’energia elettrica esteso agli Isee fino a 25 mila euro – e misure più a lungo termine, come la proroga di due anni delle tutele graduali per i clienti vulnerabili e l’azzeramento degli oneri di sistema per le piccole imprese. Dopo settimane di attesa, venerdì il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Bollette contro il caro energia.
Ministri in conferenza stampa. Meloni in video
«Diamo un aiuto concreto ai cittadini», dice il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in conferenza stampa insieme con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che spiega: «È un contributo che andrà a valere sulle bollette nel prossimo trimestre». L’auspicio, aggiunge Giorgetti, «è che i prezzi di energia e gas si riducano per situazioni di vari ordini e tipo». E precisa che le risorse arrivano «dalla Cassa servizi energetici e ambientali» evitando di «ricorrere a maggiore indebitamento». Assente all’incontro con la stampa, la premier Giorgia Meloni preferisce pubblicare in contemporanea un video sui social per spiegare il provvedimento appena approvato: «Siamo intervenuti per dare una risposta immediata alla necessità del momento: è l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani ed è l’impegno che intendiamo rispettare».Â
Energia elettrica e gas
I nuovi aiuti sono concentrati soprattutto sull’energia elettrica e sono misure per il 2025. Viene estesa la platea per il bonus da 200 euro per le bollette della luce che può essere chiesto dalle famiglie con Isee fino a 25 mila euro, ma anche da chi già oggi è destinatario del bonus sociale e ha un Isee fino a 9.530 euro: per questa platea «il contributo salirà a oltre 500 euro» spiega la premier, includendo nel conto anche gli altri bonus sociali per acqua e gas. Slitta di due anni, fino al 2027, la fine del mercato tutelato per i clienti vulnerabili, mentre per le piccole e medie imprese, «tagliamo gli oneri di sistema – dice Meloni – assicurando una riduzione delle prossime bollette intorno al 20%». E poi, «oltre ad un certo prezzo dell’energia, – assicura Meloni – lo Stato ha deciso che rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di Iva alla riduzione delle bollette». Per le piccole imprese c’è un fondo da 600 milioni per gas e luce, mentre alle aziende energivore vengono anticipati altri 600 milioni delle aste Ets.Â
Le reazioni
Il vicepremier Matteo Salvini parla di «risultato importante» sottolineando «l’impegno della Lega e del ministro Giorgetti». E lo stesso ministro dell’Economia, a chi gli ricorda le tensioni dei giorni scorsi con la premier proprio sul decreto, sorride: «Io mi arrabbio solo quando perde il Southampton, purtroppo accade spesso, ma rimango tifoso, e così accade anche in politica». Dalla parte delle opposizioni arriva invece la bocciatura per «misure in ritardo e insufficienti». Per la leader Pd Elly Schlein «bene che il governo abbia raccolto parte delle nostre proposte» (come la proroga del mercato tutelato), però «mancano misure veramente strutturali». E torna a proporre il disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas, «come fatto con successo da Spagna e Portogallo: quello che manca a Giorgia Meloni è il coraggio di intervenire sul modo assurdo in cui si forma il prezzo dell’energia in Italia, che ingrassa solo gli extraprofitti delle grandi società energetiche».
«In piazza il 5 aprile»
Il capo dei Cinque Stelle Giuseppe Conte parla di «tsunami bollette 2025 già partito» che con rincari e inflazione «si mangia provvedimenti come questo» e lancia una manifestazione contro il governo il 5 aprile a Roma per «dire basta a questo governo, fermiamoci, non vogliamo ritrovarci con l’Italia in bolletta». Il leader di Italia Viva Matteo Renzi attacca la premier che con il video ha «umiliato Giorgetti e Pichetto Fratin» e prevede: «Tra tre mesi il problema degli italiani sarà quello dei dazi, per l’economia italiana una mazzata incredibile». Interviene anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini che giudica «positivamente il decreto, un segno di attenzione ed equilibrio in un momento complicato», però invoca anche un intervento a Bruxelles per «risolvere il nodo delle speculazioni sul prezzo del gas al Ttf e introdurre misure strutturali in Italia», insomma, dice, «bisogna incidere su tutti i costi ingiustificati al Paese, alle famiglie e alle imprese».
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