Classifica sanità, l’Emilia-Romagna terza tra le regioni: «Perso il primato? Differenze marginali, in prevenzione siamo al top ma male i Cau»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


di
Marco Madonia

Giovanni Barbara, ordinario dell’Alma Mater e direttore dell’Unità di gastroenterologia del Sant’Orsola commenta la classifica che ha fatto arrabbiare il governatore della Lombardia, Attilio Fontana:«Dobbiamo migliorare nella medicina territoriale, ma il bilancio è positivo»

Microcredito

per le aziende

 

«Le persone hanno una percezione sbagliata, anche perché non conoscono i problemi della sanità al di fuori dell’Italia», dice il professore Giovanni Barbara, ordinario dell’Alma Mater e direttore dell’Unità di gastroenterologia del Sant’Orsola. Nella «pagella» del ministero della Salute, l’Emilia-Romagna ha perso due posizioni piazzandosi al terzo posto insieme alla Provincia di Trento dietro il Veneto (primo) e la Toscana seconda. La classifica ha fatto infuriare il governatore lombardo, Attilio Fontana, che ha accusato «i superburocrati romani di voler penalizzare» la Lombardia relegandola al sesto posto. «Si tratta di dati del 2023, non abbiamo numeri per confrontarci sulla situazione attuale. Dal punto di vista dell’Emilia-Romagna, penso che questa classifica vada letta con soddisfazione», dice Barbara.

E come mai? Abbiamo comunque perso due posizioni.
«L’Emilia-Romagna rimane tra le prime regioni secondo il ministero. Siamo promossi e stabilmente nel gruppo di testa, è un dato importante. Poi le differenze tra le prime regioni sono davvero marginali, siamo tutti li vicino. Basta poco per guadagnare piazzamenti. Il dato è che ci sono margini di miglioramento su alcuni aspetti».




















































Quali?
«Andiamo bene sulla prevenzioni e sull’assistenza ospedaliera, mentre andiamo meno bene sul territorio. Dobbiamo lavorare di più su questo aspetto. Sono convinto che la nuova guida della Regione voglia incidere su questo, li vedo molto ben orientati sul miglioramento della sanità».

Il governatore de Pascale presentando gli aumenti delle tasse regionali ha detto che servono a preservare proprio i conti della sanità regionale. L’ha convinta?

«Ho visto quella scelta con grandissimo favore. De Pascale ha cambiato rotta rispetto al passato e punterà tanto sulla sanità, uno dei punti di forza della nostra regione che va assolutamente salvaguardata. Purtroppo, e lo dico da medico, c’è grande preoccupazione perché i fondi complessivi restano estremamente risicati. Nonostante questo, la sanità tiene botta grazie al grande sacrificio di tutti gli operatori, a partire da infermieri e medici».

Cosa vuole dire nel concreto investire sulla sanità territoriale?
«Il territorio deve fare fronte a un’altissima richiesta da parte dei cittadini. Bisogna, per esempio, dare la possibilità al paziente che è stato in ospedale di poter uscire e trovare l’assistenza che lo accompagni a lungo termine dopo la fase acuta di malattia. Un altro caso è il paziente che deve avere una risposta concreta ed efficace ai suoi problemi dal medico di medicina generale. Così da evitare di farlo andare al Pronto soccorso».

A quest sarebbero dovuti servire i Cau. Lei che giudizio ne dà?
«Negativo, sono stati una falsa risposta alla richiesta legittima della popolazione di un’assistenza territoriale. La verità è che bisogna lavorare di più sui medici di famiglia che devono dare risposte più concrete»

Altre priorità della sanità?

«Bisogna impegnarsi sull’assunzione di medici e infermieri, stiamo lavorando al limite. Poi è necessario rinnovare le tecnologie per una medicina più moderna».

C’è poi il tema degli stipendi. 

«Abbiamo gli stipendi più bassi e questo non è giusto».

Su alcune categorie pesa molto di più.
«Non c’è dubbio, se pensiamo agli infermieri. Tra l’altro sono penalizzati in una città come Bologna dove il costo della vita è molto alto. Qui di fatto lavorano per pagare l’affitto. La grande richiesta di alloggi ha fatto alzare le quotazioni, bisogna assolutamente trovare un modo per calmierare i prezzi».

Quindi, alla fine, la sua valutazione sulla classifica del ministero resta positiva?
«Come Emilia-Romagna siamo in testa, il margine di differenza tra le regioni è minimo»

E allora come mai, secondo lei, la percezione dei cittadini rispetto alla nostra sanità è così negativa?
«Credo si tratti di una percezione sbagliata, le persone non conoscono i problemi della sanità al di fuori dell’Italia. Il nostro sistema sanitario rimane molto valido, l’assistenza che forniamo al cittadino con grande abnegazione rimane di alto livello. Sopratutto se pensiamo alle regioni del centro nord».

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

1 marzo 2025

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link