Stanno tenendo banco tra le notizie più calde delle ultime ore le novità, molto attese, in campo bonus energia: il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decreto bollette 2025.
L’interesse e le voci hanno già rimbalzato di agenzia in pagina web quando il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aveva annunciato che l’esecutivo è impegnato a lavorare a strumenti in grado di contrastare il rincaro dell’energia e, inoltre, stava lavorando a un nuovo bonus bollette 2025.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto bollette 2025
Dopo diversi rinvii, ora tutte le misure sono state definite: il Consiglio dei Ministri infatti ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio e il rafforzamento delle sanzioni delle autorità di vigilanza.
Il decreto Bollette avrà a disposizione una dotazione esigua di circa tre miliardi di euro, e le misure proposte dovrebbero agire nell’immediato, concentrate in interventi ‘lampo’ con una durata prevista di tre mesi. Per definirle nei dettagli prima dell’approvazione definitiva si era svolto un vero e proprio vertice ristretto a Palazzo Chigi col Premier Meloni, i due vice Salvini e Tajani, il sottosegretario Mantovano, il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, quello degli Affari europei Foti e il ministro dell’Economia Giorgetti, in collegamento diretto dal G20 in Sudafrica.
Le misure approvate
Rispetto alle misure rivolte ai cittadini non ci sono grandi stravolgimenti, se non un rinnovo dei bonus di maggior supporto, e un ampliamento del range ISEE, fino a 25mila euro, per coloro che ne possono beneficiare, visto l’esiguo margine attuale che da questa possibilità solo a chi ha un Isee più basso di 9.530 euro.
Famiglie
Per le famiglie, si prevede innanzitutto il riconoscimento di un contributo straordinario di 200 euro:
- aggiuntivo rispetto all’agevolazione già riconosciuta ai clienti domestici con ISEE fino a 9.530 euro, 15.000 euro con tre figli, 20.000 euro in caso di più di tre figli;
- nuovo per i clienti con ISEE fino a 25.000 euro.
Il contributo sarà riconosciuto nel secondo trimestre 2025 a chi ha già presentato l’ISEE e nel primo trimestre utile in caso di nuova presentazione.
PMI
Le nuove norme potenziano e ampliano per il 2025 i meccanismi di protezione delle famiglie a basso reddito, delle piccole e medie imprese (PMI) e delle imprese energivore in relazione ai costi per i consumi energetici, attraverso lo stanziamento di risorse per circa 3 miliardi di euro, senza la creazione di nuovo deficit per il bilancio pubblico.
Per le piccole e medie imprese e le industrie ad alto consumo energetico, sarà inoltre autorizzata per il 2025 una spesa di 600 milioni di euro destinata al Fondo per la transizione energetica del comparto industriale. Il finanziamento sarà coperto attraverso una quota dei proventi derivanti dalle aste delle quote di emissione di CO₂ relative all’anno 2024.
Altri 600 milioni di euro saranno impiegati per agevolare la fornitura di energia elettrica e gas alle PMI, con un’esenzione temporanea, della durata di sei mesi, dagli oneri di sistema connessi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione (componente ASOS) per i clienti non domestici in bassa tensione con una potenza disponibile superiore a 16,5 kW.
Stop agli aumenti sul prezzo internazionale del gas
Al fine di mitigare l’impatto dell’incremento del prezzo internazionale del gas naturale, verrà attivato un meccanismo che monitorerà l’extragettito IVA generato dall’aumento dei costi. Le entrate aggiuntive saranno allocate in un fondo specifico e destinate a misure di sostegno per nuclei familiari e microimprese in condizioni di fragilità economica, attraverso agevolazioni individuate dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) tramite apposite delibere. Tali interventi riguarderanno la fornitura di elettricità e gas naturale.
Clienti vulnerabili
Per quanto concerne il servizio di fornitura di energia elettrica destinato ai clienti vulnerabili, sono previste alcune modifiche:
- ARERA definirà le regole per il nuovo servizio, che partirà solo dopo la conclusione del sistema di tutele graduali, la cui fine è prevista per il 31 marzo 2027.
- Nella fase transitoria, i clienti vulnerabili che non abbiano selezionato un fornitore continueranno a ricevere energia elettrica attraverso la rete di distribuzione, anche tramite società di vendita designate.
- La gestione dell’approvvigionamento centralizzato di energia elettrica all’ingrosso sarà affidata alla società Acquirente Unico S.p.A., secondo i criteri stabiliti da ARERA, per garantire continuità agli esercenti del servizio.
Offerte di energia e gas più trasparenti
Parallelamente, saranno introdotte norme per rendere più trasparenti e confrontabili le offerte di energia elettrica e gas nel mercato libero, migliorando la leggibilità delle proposte commerciali e dei contratti attraverso l’adozione di documenti standardizzati predisposti da ARERA. Il mancato rispetto di tali disposizioni comporterà sanzioni amministrative pecuniarie, che potranno raggiungere un importo massimo di 155 milioni di euro.
Infine, in situazioni di particolare urgenza, ARERA avrà facoltà di adottare misure cautelari prima dell’avvio di procedimenti sanzionatori, per garantire la tutela degli interessi coinvolti. Se necessario e compatibilmente con la continuità del servizio, potrà sospendere temporaneamente l’attività di un’impresa per un massimo di sei mesi o proporre al Ministero competente la revoca della concessione.
Le reazioni
Calda la reazione della platea di associazioni di consumatori e stakeholder delle imprese Made in Italy, le Associazioni, dopo l’apertura del Ministro Giorgetti hanno richiesto espressamente, tra gli strumenti a tutela, la sospensione degli oneri e ampliamento della platea dei vulnerabili.
Tra le molte voci, diverse associazioni ed esperti hanno avanzato una serie proposte all’esecutivo hanno ipotizzato come positivo un taglio dell’Iva sul gas. Nello specifico Altroconsumo e l’Unione nazionale dei consumatori hanno proposto un bonus bollette che preveda il taglio dell’Iva al 10% per il gas. Così facendo, a loro avviso, la percentuale verrebbe equiparata a quella della luce e si supererebbe lo schema attuale. Questo prevede l’Iva al “10% per i consumi fino a 480 metri cubi e al 22% per quelli superiori”. Draghi, si ricorda, intervenne sulla stessa percentuale, portandola al 5%.
L’Unione nazionale dei consumatori, in una nota ha fatto sapere che la propri idea e proposta richiede un innalzamento della soglia Isee della platea dei beneficiari a 30mila euro “per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico, contro quelle attuali pari, rispettivamente, a 9.530 euro e 20mila euro, possibilmente introducendo nuove soglie intermedie“, così come condiviso anche da Altroconsumo che auspicherebbe “una rimodulazione delle soglie per accedere al bonus sociale in base alla numerosità del nucleo familiare oltre che un innalzamento della soglia limite di Isee per accedervi”.
Il governo ha comunque comunicato che si “continuerà a lavorare parallelamente per ulteriori iniziative di medio-lungo periodo che possano rafforzare ed efficientare il sistema nel suo complesso”.
Il testo del decreto
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link