Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
L’AQUILA – “Anche nell’anno trascorso, il campo d’azione di questa Procura regionale si è presentato assai ampio. Ricorrente il tema della indebita percezione di contributi per la ricostruzione o la riparazione di immobili a seguito del sisma 2009, con varie tipologie di irregolarità quali la dichiarazione non veritiera di dimorare in immobili di proprietà in realtà locati a terzi”.
Lo ha detto il procuratore della Corte dei conti Giacinto Dammicco nella sua relazione in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario contabile tenuta all’Aquila.
Sono emersi dati importanti: 944 nuove istruttorie aperte e condanne per quasi 3 milioni.
“In qualche modo connesso alla gestione post sisma è anche il tema, oggetto di apposita apertura di giudizio”, ha aggiunto, “della mancata riscossione delle utenze dai beneficiari del progetto CASE o della distrazione di fondi raccolti su base volontaria con intenti solidaristici a favore della popolazione colpita dagli eventi sismici. Uno dei temi affrontati e portati in giudizio riguarda le corresponsioni di emolumenti premiali, e segnatamente l’indennità di risultato a soggetti 18 per i quali il raggiungimento del risultato fissato era smentito palesemente in atti”.
“Altra tematica ricorrente”, ha detto il magistrato, “riguarda l’assunzione nel pubblico impiego di personale sprovvisto dei requisiti o, in un particolare caso, intestatario di partita IVA in quanto esercente una professione non compatibile. Ugualmente significative sono le azioni di danno a seguito di illegittimità correlate a situazioni di incompatibilità dovute a legami fra componenti delle commissioni di concorso e candidati o allo scorrimento della graduatoria avvenuto estromettendo una candidata in ragione dello stato di gravidanza della medesima o ancora al conferimento di incarichi professionali. Sul tema delle illegittimità rilevate relativamente ad attività extraistituzionale svolta anche durante l’orario di servizio e più in generale sullo svolgimento di incarichi non autorizzati nello specifico o non autorizzabili in assoluto, la Procura ha doverosamente tenuto conto della già accennata Questione di Massima nei termini in cui si è espresso il consesso delle Sezioni Riunite”.
“Del tutto particolare risulta poi il caso di un Istituto professionale che per anni ha ricevuto fondi statali non spettanti, per effetto della comunicazione di un numero di iscrizioni assai maggiore di quello reale. Con riferimento alla individuazione di destinatari indebiti del soppresso reddito di cittadinanza, c’è stata l’azione avviata da questa Procura nei confronti di soggetto del tutto sprovvisto dei requisiti, addirittura proprietario di un immobile di 26 vani ha dovuto confrontarsi con una pronuncia di primo grado declinatoria della giurisdizione. Vertendosi in materia di diverse prospettazioni riguardo alla natura di detta corresponsione e degli impegni che si assumeva il percettore, questa Procura ha ritenuto di impugnare in appello la suddetta decisione, confidando in una pronuncia di secondo grado confermativa dell’orientamento già espresso in appello”.
“Come ogni anno è ampia la casistica dell’evidenziazione di debiti fuori bilancio riguardanti spesso Comuni, ma anche altre amministrazioni, solitamente conseguenti a decisioni di tribunali civili o amministrativi che vedono soccombere l’amministrazione o a decreti ingiuntivi); così come sono stati perseguiti danni erariali verificatisi in occasione di appalti di lavori pubblici per indebita applicazione di clausole di revisione prezzi o connessi al finanziamento pubblico per la realizzazione di un progetto imprenditoriale mai completato”.
“Contigua a queste fattispecie è anche la ricorrenza di casi di lesioni da attività sanitaria, che, pur con tutte le cautele del caso, vengono azionate da questa Procura nei casi di inescusabile negligenza del medico o dell’equipe con danno al paziente già risarcito dalla struttura sanitaria. La Procura si è dovuta anche occupare dell’utilizzo improprio delle risorse pubbliche destinate a coprire i costi per l’illuminazione di un’infrastruttura inutilizzata e inutilizzabile. Sempre presenti sono i casi di responsabilità penale di pubblici dipendenti, che possono aver causato danni patrimoniali all’amministrazione come nel caso di chi ha richiesto ed ottenuto i permessi previsti per assistere congiunti disabili utilizzandoli invece per svolgere lavori di edilizia presso abitazioni private – o non patrimoniali consistenti nella lesione dell’immagine dell’Amministrazione, quantificata secondo parametri elaborati da pluridecennale giurisprudenza, in conseguenza della condotta penalmente rilevante di un suo appartenente. Altro caso di esborso frutto di comportamenti non giustificabili è stato quello conseguente ad un licenziamento illegittimo operato da un’azienda pubblica nei confronti di una dipendente, di rientro dal congedo di maternità, con conseguente pagamento dell’indennità risarcitoria in esecuzione di giudicato civile”.
“Sui fondi UE, si sono già attivati giudizi relativi a contributi all’agricoltura, con particolare riguardo alla pastorizia, ottenuti sfruttando l’accesso di prestanome alla Riserva Nazionale di titoli all’aiuto, e inquadrati nel complesso quadro messo in luce da indagini penali con le operazioni “Transumanza” e mafia dei pascoli, che i colleghi della Procura Veneto hanno potuto già condurre a sentenza. Si registra inoltre la vicenda relativa a fondi regionali destinati ad azioni di mitigazione del rischio idrogeologico, nella quale errori e ritardi di natura contabile e amministrativa hanno comportato ingiustificati costi aggiuntivi connessi anche a contenziosi. Infine, ed in tema di energie rinnovabili, si segnala il caso di cattivo uso di risorse finanziarie destinate ad impianti fotovoltaici”.
“Non mancano, anche nel 2024, numerosi debiti fuori bilancio assunti per risarcire cittadini incorsi in danni conseguenti al cattivo stato di strade e marciapiedi: è certamente rimesso al prudente apprezzamento degli amministratori la comparazione della incidenza di queste erogazioni rispetto al costo di una adeguata cura della manutenzione di queste superfici, potendo questa Procura intervenire solo nei casi di palese irragionevolezza, se non si vuole porre su un piatto della bilancia, con una stima economico presuntiva, il valore della stessa incolumità dei cittadini”.
ALTRI DATI- Nel corso dell’anno 2024 la Procura Regionale ha disposto l’apertura di 944 nuove istruttorie (confermando il trend ascendente rispetto alle 714 del 2022 e alle 792 del 2023) ed ha proceduto alla archiviazione immediata di 327 denunce o segnalazioni, in difetto delle condizioni previste dalla legge per poter aprire un nuovo fascicolo. Riguardo ai rapporti numerici che indicano le istruttorie riguardanti le diverse Amministrazioni, quelle riguardanti le ASL confermano una quota attorno al 10% del 2024 (in riduzione rispetto al 19% del 2023); più o meno costante, pari all’8%, resta la quota di istruttorie che riguardano le Amministrazioni dello Stato, così come è confermata la netta prevalenza di quelle che vedono come Amministrazione danneggiata un Ente Locale (82%).
“Come già negli scorsi anni”, ha aggiunto il magistrato, “ritengo utile sottolineare che l’obbligo di denuncia alla Procura Regionale deve essere considerato dalle Amministrazioni, anziché un fastidioso adempimento burocratico, uno strumento di garanzia e tutela per le stesse, che segnalano i fatti all’unico soggetto abilitato a perseguire d’ufficio ipotesi di responsabilità amministrativo-contabile per danno erariale dinanzi al giudice competente. Considerato che nello scorso anno sono stati numerosi i fascicoli istruttori aperti a seguito di notizie di stampa, di tale fondamentale fonte di conoscenza per il Pubblico Ministero contabile, voglio ringraziare i rappresentanti della stampa, che anche nel 2024 ha prestato particolare attenzione all’attività della Procura Regionale ed ha comunque costituito un prezioso ausilio per la cognizione di fattispecie altrimenti di difficile emersione”.
Il nuovo presidente, Bruno Tridico, nella sua relazione ha rimarcato che «negli ultimi anni si assiste a un progressivo processo di deresponsabilizzazione del funzionario pubblico, sovente ancorato a un’asserita semplificazione. Realizzare un’opera pubblica, nel nostro Paese, significa fare i conti con un complesso monumentale di norme. Pensare quindi che i ritardi nello spendere le risorse pubbliche siano imputabili alla responsabilità amministrativo-contabile per colpa grave pare francamente un grossolano errore di prospettiva».
“Inoltre”, ha aggiunto Tridico «l’Unione europea ha stanziato 194,4 miliardi di euro per il Pnrr italiano. In presenza di tale mole di risorse, pare legittimo ritenere un errore strategico attenuare i presìdi di legalità a garanzia del loro corretto e proficuo impiego. La responsabilità è un valore, non può e non deve essere percepita come ostacolo».
“Nel 70% dei casi”, ha detto poi Tridico,” la domanda della Procura è stata accolta in toto o parzialmente, per un totale di condanne comminate pari a 2.892.450,90 euro (di cui 1.683.648,70 euro a titolo di responsabilità principale e 1.208.802,20 euro a titolo di responsabilità sussidiaria), nei confronti di 51 soggetti”.
Un cenno agli organici. “La dotazione organica dell’Ufficio”, ha commentato Tridico, “è ridotta al minimo e che, in concreto, fin dal 2021 la Sezione sta operando con un Presidente e due magistrati. Ciò ha comportato il frequente ricorso all’integrazione del Collegio giudicante da parte di magistrati di altre Sezioni giurisdizionali, per incompatibilità in sede di reclami avverso le ordinanze concernenti i sequestri conservativi ovvero in sede di opposizione a decreto nell’ambito dei giudizi per l’applicazione di sanzioni pecuniarie. Gravi carenze si riscontrano anche per il personale amministrativo, con un organico di fatto pari a complessive 14 unità di personale, compresi tre com tutto il personale – necessaria per il corretto funzionamento dell’Ufficio, che deve comunque essere assicurato”. Nonostante ciò la produttività è buona. Tridico ha escluso la ipotesi di accorpamento degli uffici aquilani a Napoli.
“Nel corso del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Abruzzo”, ha detto Ugo Montella presidente della la Sezione regionale di controllo, “c’è stata un’ampia analisi alla spesa sanitaria che, peraltro, si conferma preponderante rispetto alle risorse destinate alle altre politiche regionali. L’esame ha riguardato, oltre alla sua evoluzione e rappresentazione nel bilancio della Regione, anche le relazioni finanziarie tra il bilancio regionale e quello delle aziende sanitarie. Dall’analisi dei dati contabili regionali, sono emerse criticità che hanno riguardato vari aspetti delle componenti dell’entrata e della spesa. Innanzitutto, in merito al Fondo sanitario indistinto, per quanto attiene il dato relativo alla mobilità, il saldo negativo della gestione di competenza. Si è quindi registrato un risultato negativo del bilancio consolidato 2022, pari ad euro -15.129.990, al contrario di quello positivo evidenziato per l’anno 2021 (euro 13.908.471)”.
“Quanto alla Gestione sanitaria accentrata (GSA), si è proceduto all’analisi congiunta dei bilanci 2021 e 2022, conclusasi con la deliberazione n. 120 del 2024. Le problematiche riscontrate sono afferenti alla mancata implementazione di un adeguato software informatico per le rilevazioni contabili, alla necessità di assumere iniziative volte alla verifica e realizzazione delle pretese creditorie risalenti nel tempo e al mancato rispetto della direttiva europea sui tempi di pagamento. Le criticità di maggior rilievo emerse nel corso delle istruttorie nei confronti delle ASL sono relative a: proroghe contrattuali eccessivamente ripetute; superamento del tetto della spesa farmaceutica; superamento del tetto della spesa per le prestazioni erogate da operatori privati accreditati; mancato rispetto del limite di spesa per dispositivi medici; mancato rispetto, per la spesa del personale, del limite previsto dalla norma di cui all’art. 9, c. 28, del d.l. n. 78 del 2010; mancato conseguimento degli obiettivi finalizzati al recupero delle liste di attesa”.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link