La rottamazione quinquies “è una priorità”, Governo al lavoro per le cartelle in 120 rate

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Sulla tanto attesa rottamazione quinquies arriva una nota della Lega che sa di imminente fumata bianca: viene definita come “una priorità assoluta”. In settimana sono in programma le audizioni per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Governo e maggioranza, si legge ancora in una nota del partito, andranno avanti compatti.

Le premesse per “aiutare 20 milioni di italiani in buonafede e in difficoltà” sembrano concrete, così come i dettagli sulla misura, già anticipati dal deputato leghista Alberto Gusmeroli.

Come funzionerà la rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies è una proposta di definizione agevolata delle cartelle esattoriali, che punta a offrire ai cittadini una rateizzazione estesa fino a 10 anni.

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L’idea alla base della misura è quella di permettere una diluizione più sostenibile dei debiti fiscali, superando le rigidità delle precedenti sanatorie e della stessa rottamazione quater.

Il disegno di legge, presentato dai senatori Romeo e Garavaglia, ha iniziato il suo iter in Commissione Finanze al Senato, con l’obiettivo di velocizzarne l’approvazione e introdurre una soluzione concreta per la gestione degli arretrati fiscali.

La misura prevede una nuova forma di rateizzazione per i debiti tributari e contributivi accumulati dai cittadini, consentendo di diluirli in 120 rate mensili di importo fisso.

Tra le principali novità rispetto alle precedenti rottamazioni, ci sono

  • tempi più lunghi perché i pagamenti potranno essere effettuati in 10 anni, invece che nei 5 anni previsti dalle precedenti rottamazioni;
  • maggiore flessibilità perché la decadenza dalla rateizzazione scatterà solo dopo 8 mancati pagamenti, anziché alla prima rata non saldata;
  • eliminazione dell’anticipo eccessivo, con le prime rate che non saranno più troppo elevate, come accadeva nelle vecchie rottamazioni, rendendo più accessibile l’adesione al piano.

L’obiettivo principale della riforma è dare ai cittadini strumenti reali per mettersi in regola, senza il rischio di accumulare nuovi debiti a causa di piani di pagamento insostenibili.

Perché si vuole la rottamazione quinquies

Negli ultimi anni, le diverse forme di definizione agevolata dei debiti tributari hanno dimostrato alcuni limiti significativi:

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  • molta rigidità nei pagamenti, che ha portato molti contribuenti a decadere dal beneficio;
  • importi iniziali troppo elevati, scoraggiando l’adesione;
  • piani di rateizzazione troppo brevi, con difficoltà nel rispettare le scadenze.

Con questa nuova proposta, il Governo punta a superare questi ostacoli e a incentivare il pagamento effettivo dei debiti, senza mettere in difficoltà chi intende regolarizzare la propria posizione fiscale.

Le differenze con le vecchie rottamazioni

La rottamazione quinquies introduce un sistema più accessibile per il contribuente, con alcune modifiche chiave rispetto alle edizioni precedenti.

Il numero di rate cambia perché le vecchie rottamazioni prevedevano un massimo di 18 rate in 5 anni, mentre la nuova misura permette di dilazionare i pagamenti in 120 rate mensili per 10 anni.

Anche l’importo delle prime rate rappresenta una differenza sostanziale perché nelle precedenti rottamazioni, le prime due rate erano molto alte, ciascuna pari al 10% del debito totale, rendendo difficoltoso l’accesso alla misura.

Altre due differenze con le vecchie rottamazioni riguardano la decadenza della rateizzazione e la frequenza dei pagamenti. In passato bastava un solo ritardo o una rata non pagata per perdere il beneficio.

Infine le vecchie sanatorie prevedevano rate trimestrali, mentre la nuova formula introduce rate mensili per una gestione più regolare e meno onerosa.

Gli obiettivi della nuova misura

Secondo i promotori della riforma, la rottamazione quinquies è necessaria non solo per venire incontro ai contribuenti, ma anche per ridurre il magazzino dei crediti inesigibili dello Stato. A fine 2024 si contavano oltre 1.200 miliardi di tasse non riscosse.

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Secondo la loro teoria un approccio più flessibile potrebbe aumentare il tasso di successo della riscossione, dato che molti contribuenti hanno abbandonato i precedenti piani di rateizzazione a causa delle difficoltà nel rispettare le scadenze imposte.

Questa nuova sanatoria si propone quindi come una soluzione più pragmatica, che tiene conto delle reali possibilità economiche dei cittadini e punta a migliorare l’efficienza della riscossione fiscale.





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