Il centro di Milano, il duomo le guglie via Larga i tram sferraglianti, evocano associazioni d’idee incoerenti tra loro: frenesia, ma anche arta sacra; business trip ma anche turista rilassato con occhiali scuri. In questo contesto multilivello, fa la sua figura il palazzo storico che ospita l’Hotel The Square, Milano Duomo e l’Hotel Dei Cavalieri, in Piazza Missori: una struttura alberghiera prestigiosa ma anche un luogo per gastrocuriosi. Il focus su cibo e dintorni lo si deduce dallo spazio ampio, per metratura e potenziale, concesso al The Roof Milano Bar & Restaurant, bellissima terrazza panoramica al decimo piano dell’edificio. E già, siamo piuttosto in alto: mentre aspetti il cocktail o l’astice nappato al burro puoi perderti con lo sguardo, soffermarti sui grattacieli o sui tetti settecenteschi.
The Roof Milano Bar e Restaurant
«Un valore aggiunto, questo panorama, in una area metropolitana vasta come questa – ci conferma il direttore dell’hotel Fabrizio Tagliasacchi; nelle giornate più limpide si ammira il profilo delle montagne in lontananza, per la gioia di tutti i nostri clienti. All’80% si tratta di stranieri, qui da noi per turismo più che per lavoro: l’immagine dell’uomo d’affari in cravatta che si affretta per i corridoi alberghieri con la sua valigetta va cambiando rapidamente». «Milano si evolve, ora attrae come grande metropoli europea, città da visitare, punto di partenza per altre destinazioni, luogo imprescindibile da vedere in Italia. Difficile indicare il fattore principale di cambiamento: avrà avuto qualche influenza la visibilità post-Expo 2015, l’incremento delle rotte low cost, la centralità della posizione, la raggiungibilità, il respiro da città europea. In ogni caso, il maggior afflusso da Francia, Germania, Inghilterra, Polonia, Medio Oriente è visibile, e speriamo anche duraturo».
The Roof Milano Bar & Restaurant: lo chef Mauro Sgroi
Cosa ci vengono a fare qui? I più ricchi si aggireranno per il quadrilatero della moda, un po’ tutti passeranno per piazza Duomo, il Cenacolo, l’Accademia di Brera, piazza Tre Torri, in tanti faranno scalo tre giorni per poi volare a Venezia, Firenze, Roma e Pompei… e ciascuno sarà ben edotto in merito alla fiera permanente del gusto, Milano come food city tra le più in voga, una solida base fatta di panetùn, risotto giallo e cotoletta come trampolino di lancio per chissà dove.
La terrazza del The Roof Milano Bar e Restaurant
Volendo atterrare sulla terrazza The Roof Milano Bar & Restaurant, bisognerà gaiamente confrontarsi con Mauro Sgroi, lo chef individuato per curare la proposta culinaria dell’Hotel Dei Cavalieri Milano Duomo e dell’Hotel The Square Milano Duomo. Originario della Sicilia e cresciuto in Brianza, Mauro Sgroi fin da giovanissimo ha deciso di dedicarsi alla sua passione: dalla scuola alberghiera è rapidamente sbarcato in Francia, per perfezionare le tecniche e in particolare l’arte delle salse.
Dopo altre tappe in Sardegna e nel nord del paese si è fermato a Milano, dove ha lavorato come sous chef presso il prestigioso Westin Palace, prima di entrare nella catena “Dei Cavalieri Collection”. La cucina di Mauro Sgroi è un crocevia di tradizione e innovazione.
La sala del The Roof Milano Bar e Restaurant
Specializzato nella preparazione di piatti a base di pesce, carne e vegetali, lo chef non si nega alle tendenze contemporanee, introducendo sempre più preparazioni vegane e vegetariane. «Per me, sottolinea lo chef, tutti i piatti sono sacri: ci sono anni, anche millenni di evoluzione in un piatto. Pensiamo al classico risotto alla milanese con l’ossobuco: ha un gusto preciso, per mettere il mio tocco innovativo cambio la presentazione, cambio la consistenza, ma sempre nel rispetto della tradizione».
The Roof Milano Bar & Restaurant: il menu degustazione
A noi è stato presentato un menu degustazione lungo come la fame o il suo contrario, in modo da soddisfare le esigenze di tutti: c’erano le olive all’ascolana (reinterpretate, ça va sans dire), il polpo fave e piselli con semi di senape, davvero appetitoso, il carpaccio di manzo marinato con dressing al garum di gambero, semplice ed efficace nonostante la lunghezza del titolo. Venendo al primo, il risottino Riserva San Massimo con salsa al nero di seppia, il suo fegato e crudo di calamaro spiccava per complessità e fantasia di consistenze; quanto al secondo, non sappiamo se considerare un classico la coda di astice nappata al burro con terrina di verza, ma era da apprezzare la cura di ogni dettaglio, gustativo ed estetico.
Saltiamo altri giochi di prestigio per ritrovarci in Francia, terra di dessert raffinati, davanti a un éclaire al lemon curd con meringa all’italiana, che sarà amata anche da chi per principio non gradisce la consistenza friabile della meringa: che difatti era quasi cremosa, per non dire meravigliosa. Politically incorrect, purtroppo, l’abbinamento tra dessert ed Espresso Martini al Calvados infuso al rosmarino, troppo d’impatto per una creaturina graziosa come l’éclaire: ma è un peccato veniale che passa inosservato, nell’ambito di una cena così ben studiata. Molto più sul pezzo il cocktail iniziale, un “Easy 75” a base di gin, aperol, lime, sciroppo di zucchero e prosecco, a riprova che la semplicità è quasi sempre una risorsa preziosa.
The Roof Milano: Eclaire al lemon curd con meringa all’italiana
È una buona notizia per i frequentatori di aperitivi, apericene, postcene e aperisonno, l’ultimo drink prima del giaciglio, che si troveranno in carta una serie di promettenti signature cocktail: vogliamo citare il prestigioso “The Roof Fashion”, con Macallan, Zacapa 23, Cacao Angostura, Sugar Syrup e cioccolato di Modica, nonché il “Raspberry Breeze”, a base di Vodka Belvedere, liquore alla vaniglia, succo di limone, succo di mirtillo e guarnizione ai lamponi.
Tel +39 02 88 57 900
Lunedì-Domenica 12-01
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link