Nà passeggiata n’Vespa cò Jacovitti

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Tempo di lettura: 2 minuti

Amici lettori di Liguria Day bentornati! Oggi andremo a spasso per Roma con un artista serio ma non serioso, unico, inimitabile e straordinariamente eccezionale, di cui nel 2023 si è festeggiato il centenario dalla nascita.

Si tratta di un artista sicuramente invidiato, perché con la sua arte ha fatto ridere la gente; un fumettista, un disegnatore di personaggi strambi inseriti in storie strambe che proprio per questo lo hanno reso grande!!

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Signore e Signori, dopo essere uscito con la nostra Vespa sidecar a tutto gas dal garage, sono andato a prendere Benito Franco Giuseppe Jacovitti! e Forza, mettetevi comodi e seguiteci da vicino, ci sarà da divertirsi!!

Foto di: ilpuntoquotidiano.it

Benito Franco Giuseppe Jacovitti (Termoli, 9 Marzo 1923 – Roma 3 Dicembre 1997)

Jacovitti è uno dei più grandi fumettisti Italiani; nato e vissuto in un epoca dove c’era ben poco, si divertiva a farsi i giocattoli da solo e a disegnare.

Ma Jacovitti non era solo un fumettista, era infatti anche un grande artista perché realizzare una striscia all’epoca valeva quanto – o forse più – di un dipinto su tela.

Nel 1940, giovanissimo, iniziò la sua lunga collaborazione con il settimanale “Il Vittorioso”.

E’ impossibile non citare la sua realizzazione del “Diario Vitt“, un diario scolastico conosciuto e apprezzato da tutti gli studenti, talmente originale da spingere molti altri editori importanti a seguire il suo esempio.

Grande artista ed artigiano della grafica sono innumerevoli i personaggi che ha fatto nascere, così come la collaborazione con diverse pubblicazioni tra le quali “Il Corriere dei piccoli“, “Il Corriere dei ragazzi“, “L’automobile” e “Il giornalino” .

Jacovitti è stato anche molto importante nel campo della pubblicità, celebri i suoi Caroselli in Rai e le animazioni dei suoi personaggi famosi con aziende rilevanti dell’epoca.

Come tanti altri artisti importanti ha disegnato sino all’ultimo. Ci lasciò a Roma il 3 Dicembre 1997.

A Termoli, sul Corso Nazionale, gli è stata dedicata una statua; la sua arte è stata di ispirazione per molti fumettisti di tutto il mondo ma nessuno ha mai potuto imitare, e neppure avvicinarcisi, alla sua originalità.

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Foto di garagecomunicazione.com

Nà passeggiata n’Vespa cò Jacovitti

-Bòngiorno Jac.
-Bòngiorno a te, allora che vòlemo fà?
-Ma cè lò sai che sono indeciso…
-Eh! Dimme n’pò perchè? Anzi aspetta che tè lò dico io, tra tè e tutto er resto dè Suite Romana oramai dè Roma avete raccontato tutto.
-Beh! Quasi tutto.
-Nun rompe e stamme a sentìì, nun è pè caso che tè hai chiamato er sottoscritto pè dà smossa ironica e surreale a tutto er baillamme? E io cè stò e t’aringrazzio, daje famose venìì n’idea, n’zomma oltre fasse nà chiacchierarata. Chiacchiera a parte chè vòlemo fà?
-Hai ragione t’ho chiamato pè dà nà smossa alla questione, pè dà n’momento dè divertimento e artistica follia all’ambiente, pè smove le coscenze della gente..
-Oh! E basta! Ma che vuoi far n’comizzio? Ho capito tè la dò io la dritta, senti n’pò ma quer pulsantino rosso che è?
-E che nè sò? Leggi le istruzzioni là dentro ar cassettino.
Jacovitti prende le istruzioni di bordo e legge…
Benvenuti a bordo di questa Vespa Sidecar, se volete vedere Roma da un’altra angolazione, spingete il pulsantino sulla vostra destra e godrete di un’altra visione. Prima di spingere il pulsante rosso, si raccomanda, di prendere la rincorsa. Avvertimento: è consigliato limitarsi ad un giro solamente.
-Walterino che cjai capito?
-Boh? Dice solo un giro.
-E io spingo!
La Vespa sidecar non si muove.
-E allora?
-Ha detto che dobbiamo prendere la rincorsa.
Metto in moto e mi dirigo a Via Marco Polo, la strada è lunga ed è in discesa verso il centro, forse potrebbe essere l’ideale.
Ci siamo.
Un, due, tre…Jacovitti spinge il pulsantino rosso e…la Vespa sidecar parte come un razzo e arrivata al primo incrocio con il semaforo verde ci alziamo in volo!
-Forte eh!
-Adesso si che cè dìvertimo! Dai godèmòse Roma dall’alto, m’ariccomanno nun fà a corse cor gabbiano!
E così da Via Marco Polo tra una nuvoletta e un venticello sbarazzino facciamo due giretti intorno alla Piramide Cestia. Jacovitti a quattro gatti lancia tre salami, ci ficchiamo in una banda di storni e in cambio delle loro piroette ad arte Jac regala vermoni a tutti. Ad un automobilista cattivone che passa con il rosso gli tira in testa un grosso osso, al pedone calvo gli fa piovere sotto i piedi un pettine rosa. Al banco della frutta e verdura fa uno scherzo e gli tira a iosa tanti torsi di mela già addentata e il fruttarolo s’incazza perché chiede chi alle sue spalle le abbia mangiate. Ma mica è finita, sempre al mercato su quella bancarella lancia una serie di calzini bucati e su viale Aventino a due automobilisti che litigavano per il parcheggio tira due dadi e si capisce per farne cosa…

Sorvoliamo la Piramide, viriamo verso il cimitero acattolico di Testaccio, un pensiero, un sentito riconoscimento, e poi voliamo in direzione di Viale Trastevere. E mentre siamo in alto approfittiamo per scambiare qualche nota.
-Però Roma dall’alto è troppo bella, grazzie Walterino di questa opportunità!
-Ma sò io che ringrazzio tè, stavo a n’bivio o chiamavo tè oppure rischiavamo dè cascà cò stò pezzo nell’obblio. Comunque cè stà pure n’artra raggione, a breve sarà er compleanno tuo e perciò considera stà gita n’regalino da parte mia e der giornale.
-Ma chè gentili, compirò appena 125 anni, aspèè mè sò sbagliato, sono solo 102.
-Maestro n’vita tua quanto hai disegnato?
-Tanto, tanto, più di tanto, fortissimamente tanto. Ma sapessi quanto mè sò divertito! Anche se quarche boccone amaro a vòrte ho pure n’goiato, ma sai che cè?
-Che cè?
-Che cò la fantasia ho sempre superato tutto. Lò ammetto sò stato n’privileggiato, nato vabbè in un periodo complicato, nun c’era gnente, la fame era tanta e anche la paura era sempre dietro l’angolo. Ma pè mè l’arte era la vita mia e pè fortuna dè artisti all’epoca cè nè stavavo pure tanti artri. Voi piuttosto state n’campana cò stà tecnologia che pè mè, tè lo dico cò chiarezza, saranno caxxi amari. Oh! Anvedi che bella l’Isola Tiberina!
-Jac perché l’arte è così cambiata?
-Perché vanno tutti dè corza, a nisuno je và più dè studià e poi basta mezz’etto dè notorietà che l’artista sè monta la testa. E poi famme dìì pure questa, dovrebbero da insegnare l’arte fin dall’asilo.
-Ma non è troppo presto?
-Ma sei matto? E’ proprio da piccoli che je devi fà vedèè la bellezza, a n’regazzino dè tre anni faje vedèè Michelangelo, Caravaggio, Van Gogh e Picasso e poi vedi se la musica cambia.
-A proposito, Jac tè piace la musica?

-Certo che sì! Dovevi vedèè come scorreva bene er pennino sulle note musicali. Nella musica c’è tanta roba e l’arte figurativa nun pò che rimanenne favorevolmente condizzionata. Oh! Guarda quanti gatti a Largo Argentina, passame dù salami che je fàmo fà merenda!
-Nun posso fà a meno dè chiedète de Cocco Bill…
-Ma nò, sarebbe riduttivo pè tutti l’artri personaggi che ho disegnato e comunque nun cjavevo quarcuno preferito, che poi mè ispiravo a quello che pè strada mè capitava a tiro. Tiè guarda quella là, nun tè pare la signora Carlomagno e quella là? Senza dubbio andrebbe bene come Osusanna Ailoviù. Senti ma potèmo annà sopra Funtana Dè Trevi così ar posto dè n’sòrdino je buttamo quarchè lisca dè pesciolino?
-Jac vorrei chiederti che ne pensi dè….
-Oh! Mò tè tiro n’vermone cor cappello! Damme retta lassa perde, nun tè là pjà, tutti sè butteranno sulla I.A. e poi..
-E poi?
-E che ne sò? Io ho disegnato mica ero n’mago!
-Jac dobbiamo tornare alla base ma abbiamo un probblema
-Mè sembra nà battuta dè n’film!
-Tè piace er cinema?
-Da regazzino, grazzie a mìì padre sapessi quanti nè ho visti! Vabbè qual è stò probblema?
-Nun sò come atterrà cò la Vespa!
-Aspetta che vedo sull’istruzzioni, dice che sè spingo er pulsantino giallo sè apre n’paracadute, che faccio spingo?
-E daje!
Si aprì un paracadute di colore giallo a pois rossi che sembrava il vestito di un donnone di una sua vignetta e così dondolando e dondolando ci posammo dolcemente a terra, proprio dentro al Colosseo. Poi il paracadute, come per magia, si dissolse nell’aria. Io rmisi in moto e vincenti come il Gladiatore uscimmo per tornare in garage.
-Walterino mè sò proprio divertito ma adesso che famo? Un caffettino nun sè lò pjamo?
-Certo che sì, mè sembra giusto. Amici lettori voi che fate? Ci seguite? E dopo questa passeggiata in compagnia di un grande artista ci rivedremo alla prossima puntata…

Un momento mi ero dimenticato di dire una cosa a Jacovitti!
-Jac a breve sarà il tuo compleanno.
-Oh! sì e sai che farò?
-Che farai?
-Disegno tutti i lettori di Liguria Day come mamma vi ha fatto, davanti ad una grande torta tutta per me!

Amici lettori, tranquilli è solo fantasia!

Quest’articolo è stato realizzato senza l’uso di una intelligenza artificiale e naturalmente è tutto frutto della mia immaginazione.

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