un mercato da 3,7 miliardi di euro

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Nel 2024, il mercato italiano dei contenuti digitali d’informazione e intrattenimento ha raggiunto un valore di 3,7 miliardi di euro, con un incremento di 200 milioni rispetto all’anno precedente. L’andamento positivo è stato trainato dall’aumento dei prezzi medi e dal numero crescente di abbonati, mentre il settore pubblicitario ha registrato una crescita significativa grazie ai modelli ibridi ASVOD (Ad-Supported Streaming Video On Demand), alla diffusione delle Smart TV e all’espansione dell’Audio Advertising.

Sono i dati che emergono dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano e che delineano un panorama in costante evoluzione.

Come ha spiegato Samuele Fraternali, Direttore dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano: «Il mercato dei contenuti digitali in Italia si trova oggi in una fase di maturità e consolidamento dopo lo shock portato dalla pandemia. Sia la spesa che il consumo da parte degli utenti hanno rispettivamente rallentato la crescita e registrato una razionalizzazione delle fruizioni multi-contenuto. La dinamica futura del settore – in termini di competizione e modelli di business – dipenderà in particolar modo dall’evoluzione tecnologica».

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La spesa dei consumatori italiani: categorie e trend

Il mercato dei contenuti digitali nel nostro Paese si suddivide principalmente in due componenti: la spesa diretta dei consumatori tramite abbonamenti o acquisti singoli e la raccolta pubblicitaria derivante dalla vendita di spazi all’interno delle piattaforme.

  • Video intrattenimento. Con una spesa totale di 1,7 miliardi di euro, rappresenta il 45% del mercato, registrando una crescita del 3% nel 2024. L’incremento, seppur positivo, mostra un rallentamento rispetto al +7% del 2023, a causa della frammentazione dell’offerta e dell’aumento dei prezzi. Cresce la diffusione dei modelli ASVOD, che combinano abbonamenti a costi ridotti con inserzioni pubblicitarie.
  • Audio digitale. Ha segnato la crescita piĂą significativa (+20%), raggiungendo un valore di 380 milioni di euro, pari al 10% della spesa complessiva. La musica continua a essere il segmento trainante, mentre gli audiolibri stanno guadagnando terreno grazie all’interesse degli editori e all’ingresso di nuovi player. I podcast, invece, faticano ancora a trovare un modello di business sostenibile.
  • Informazione ed eBook. Con una crescita del 3%, la spesa ha raggiunto 185 milioni di euro, pari al 5% del totale. Mentre gli abbonamenti digitali ai quotidiani continuano a crescere senza compensare il calo delle copie cartacee, gli eBook trovano il loro successo nell’acquisto singolo piuttosto che negli abbonamenti.
  • Gaming. Con un valore di oltre 1,5 miliardi di euro nel 2024 (+5% rispetto all’anno precedente), rappresenta il 39% della spesa complessiva. Il settore ha ripreso a crescere grazie all’acquisto di nuovi titoli, dopo che nel 2023 l’attenzione dei consumatori si era concentrata sulle console.

Il consumo di contenuti digitali in Italia

Secondo i dati di BVA Doxa, la Smart TV continua a diffondersi, con il 90% degli utenti che la utilizza per accedere ai contenuti online. Nonostante un lieve calo nella fruizione generale, il 95% degli italiani ha consumato almeno un contenuto digitale nell’ultimo anno. Il video intrattenimento e l’informazione restano i più popolari (80% degli utenti), mentre audiolibri, eBook e podcast si trovano in fondo alla classifica, pur mostrando segnali di crescita.

Interessante è la dinamica della fruizione a pagamento, che nel 2024 ha visto una contrazione. I video on demand si attestano come la principale voce di spesa, seguiti da eBook e audiolibri, unici segmenti in cui la fruizione a pagamento supera quella gratuita. La tendenza generale mostra un incremento contenuto del budget destinato ai contenuti digitali, con una maggiore propensione alla stabilità della spesa mensile.

Tecnologia e sfide del settore

L’Intelligenza Artificiale Generativa è il principale motore di innovazione anche nel settore dei contenuti digitali. Le aziende stanno investendo in soluzioni di IA per ottimizzare la produzione e personalizzare l’esperienza utente, ma restano aperte questioni critiche legate alla gestione del copyright e all’impatto sul mercato del lavoro.

In parallelo, tecnologie come il Metaverso e il Web3 hanno subito un ridimensionamento. Il primo si confronta con problemi di interoperabilitĂ , audience limitata e mancanza di redditivitĂ , mentre il Web3 rimane confinato al settore finanziario, con una diffusione ancora lontana dal mondo dei contenuti digitali.

«Oltre all’innovazione tecnologica, il settore dei contenuti digitali è chiamato a confrontarsi con temi cruciali come la sostenibilità ambientale e sociale. Da mettere sul piatto della bilancia, ad esempio, abbiamo il risparmio di risorse fisiche di una produzione e distribuzione digitale contro il consumo sempre maggiore di energia richiesto da data center e capacità computazionali – ha aggiunto Fraternali -. Una sfida fondamentale per il settore è costituita dalla lotta alla pirateria, che nel 2023 è costata al sistema Paese 2 miliardi di euro in fatturato perso. Sebbene il fenomeno risulti in lieve calo in termini di persone coinvolte, ancora il 39% degli adulti italiani e il 45% degli adolescenti ha scaricato o fruito di contenuti da siti non ufficiali nell’ultimo anno, ma solo il 27% la ha identificata come un’azione da non compiere, percentuale che scende al 16% tra i più giovani».



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