Bedeschi esce dalla crisi con una ricapitalizzazione di 19,8 mln sottoscritta al 49,49% dal Fondo Salvaguardia Imprese (Invitalia)

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Rino Bedeschi

di Sergio Governale

Bedeschi spa, storica azienda padovana attiva nel settore della movimentazione di materiali e realizzazione di impianti per laterizi, ha concluso il percorso di composizione negoziata della crisi d’impresa avviato un anno fa con un aumento di capitale da 19,8 milioni di euro, cui ha partecipato con 9,8 milioni il Fondo Salvaguardia Imprese, promosso dal MIMIT-Ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestito da Invitalia, che fa capo al MEF-Ministero dell’Economia e delle Finanze (si veda qui il comunicato stampa). La società resta con il 50,51% nelle mani della famiglia Bedeschi, che ha sottoscritto i rimanenti 10 milioni, e Rino Tedeschi (che finora aveva il 70% del capitale) mantiene la carica di amministratore delegato, mentre nel cda composto da cinque membri entrano due rappresentanti di Invitalia.

Nel contesto della composizione negoziata e della più ampia operazione di rilancio industriale, la società si è avvalsa di Grimaldi Alliance in veste di consulente legale e di Banca Finint in qualità di advisor finanziario. I creditori finanziari sono stati assistiti dallo studio legale Molinari. Invitalia è stata assistita da un team legale guidato da Gustavo Olivieri, ordinario di Diritto commerciale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, e dagli avvocati Stefano Calabretta e Carlo Natale, che ha agito unitamente al team di legali interni dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

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Il ruolo di esperto nella composizione negoziata è stato svolto dal commercialista veneziano Maurizio Nardon, iscritto all’elenco degli esperti presso la Camera di commercio di Venezia-Rovigo.

La società ha spiegato che, “dopo un biennio segnato da difficoltà derivanti da fattori esogeni, tra cui l’impatto della guerra russo-ucraina che ha comportato la perdita di una quota significativa di fatturato e ordini, il 2024 si è chiuso in linea con il piano industriale in termini di raccolta, a dimostrazione della fiducia del mercato nell’azienda e della validità delle strategie adottate. L’investimento di Invitalia in un business plan credibile, che prevede di superare i livelli precedenti alla crisi geopolitica, è un segnale chiaro di rilancio e fiducia nel futuro. Bedeschi non ha mai smesso di credere nel proprio potenziale di crescita, continuando a investire anche nei momenti di maggiore difficoltà. Ne sono una prova l’apertura nel 2023 delle nuove filiali in Germania e Australia, che si stanno rivelando un potente motore di sviluppo, così come i continui investimenti in innovazione e digitalizzazione, elementi chiave per il consolidamento competitivo dell’azienda. L’ingresso del nuovo socio istituzionale rappresenta un ulteriore impulso a questa strategia, rafforzando la struttura finanziaria della società e consentendo di accelerare l’attuazione del piano industriale”.

“L’ingresso di Invitalia è avvenuto sulla base di un convincente business plan al 2029 e ha sostenuto l’accordo con banche e fornitori, creditori che avranno restituzioni abbondantemente superiori al 60%. Il nostro momento di difficoltà era stato determinato in buona sostanza da fattori esogeni. La cosa positiva è che fornitori e banche che hanno sostenuto i sacrifici hanno continuato a seguirci, così com’è stato decisivo il supporto di Sace. E anche il portafoglio delle commesse è oggi molto positivo: abbiamo ordini per diciotto mesi di fatturato, in linea con le previsioni del piano industriale, e stanno arrivando i risultati degli investimenti compiuti con l’apertura delle filiali in Australia e in Germania”, ha spiegato Bedeschi al Corriere del Veneto. Qui l’azienda di Limena (Padova) si è inserita in un mercato da cui è uscito il concorrente Thyssen Krupp, di cui Bedeschi ha raccolto parte dei dipendenti e delle competenze.

La società, fondata nel 1908 e attualmente uno dei leader mondiali per la movimentazione delle merci rinfuse e la logistica portuale, è riuscita pertanto a trovare l’accordo di ridefinizione dell’esposizione debitoria, con l’avallo di Nardon, dopo aver chiesto ad aprile scorso le misure protettive verso i creditori, tra cui illimity Bank, confermate a novembre dal giudice Giovanni Amenduni (si veda qui la decisione del Tribunale). Secondo quanto risulta a BeBeez, la banca fondata da Corrado Passera aveva concesso un finanziamento di circa 14 milioni di euro nel 2020, prestito rinegoziato a fronte della composizione della crisi (si veda qui la storia pubblicata sul sito della banca).

L’ultimo bilancio disponibile di Bedeschi risale al 2022, quando aveva fatturato 153 milioni di euro, registrato un ebitda di oltre 3,3 milioni e un indebitamento finanziario netto di 18,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Nella bozza di bilancio a settembre 2024, allegato al verbale dell’assemblea straordinaria dello corso 27 gennaio che ha dato il via libera all’aumento di capitale, si legge che il valore della produzione sui nove mesi è pari a 54,7 milioni. Ricordiamo che tra le ultime aziende salvate dal Fondo Salvaguardia Imprese ci sono Sirio, storica azienda ravennate specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni per la ristorazione commerciale di alta qualità, in cui ha investito anche Adastra Holding, gruppo attivo in Italia nel settore del vending e della torrefazione del caffè (si veda altro articolo di BeBeez), Landi Renzo, società di Cavriago (Reggio Emilia) attiva nei settori della mobilità sostenibile e delle infrastrutture per il gas naturale, biometano e idrogeno, quotata sull’Euronext STAR di Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez) e Titagarh Firema spa (Firema), storica azienda di Caserta, specializzata nella progettazione, costruzione e riparazione di materiale ferroviario, in cui lo strumento gestito da Invitalia si è affiancata al gruppo indiano Titagarth, a Hawk-Eye DMCC, operatore di private equity con sede a Dubai, e al Gruppo Amber, leader in India nella produzione di beni di consumo durevoli, elettronica e sottosistemi ferroviari (si veda altro articolo di BeBeez).



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