Credito, sei italiani su dieci chiedono un mutuo o un prestito: in quali regioni pagano di più

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Quasi sei italiani su dieci fanno ricorso al credito, con quasi la metà dei prestiti destinati a finanziare acquisti, mentre l’indebitamento medio continua a diminuire. Il mutuo resta la principale voce di spesa, con alcune città in cui le rate raggiungono i livelli più alti. Questo quadro emerge dalla Mappa del Credito di Crif. Nell’ultimo anno, il numero di persone con un mutuo o un prestito è aumentato del 12,8%, mentre la rata media mensile si è attestata a 277 euro (-0,2%). L’importo residuo dei finanziamenti è sceso del 9,8% rispetto all’anno precedente, arrivando a 31.653 euro.

Cresce il numero degli italiani con un mutuo

Allo stesso tempo, la quota di cittadini maggiorenni con un mutuo o un prestito è salita al 59,1%, con un incremento del 12,8% rispetto al 2023. Parallelamente, l’importo residuo necessario per estinguere i finanziamenti in corso è diminuito del 9,8%, attestandosi a 31.653 euro.

Nel corso dell’ultimo anno il credito erogato alle famiglie ha mostrato una ripresa, sostenuto da una politica monetaria più accomodante e da una situazione sul mercato del lavoro complessivamente positiva. “Oggi quasi 6 italiani su 10 ricorrono al credito, ma con attenzione alla sostenibilità della rata mensile, che rimane sostanzialmente stabile”, commenta Beatrice Rubini, dDirettore della linea Mister Credit di Crif.

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Le forme di finanziamento più diffuse in Italia

Attualmente, i mutui rappresentano il 23,5% del totale dei finanziamenti attivi, mentre i prestitipersonali raggiungono il 28,9%. Tuttavia, la forma di credito più diffusa è quella dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, come auto, moto, elettronica, elettrodomestici, arredamento e viaggi, che sfiorano il 50% del totale. Analizzando le principali categorie di spesa per cui si ricorre al credito, al primo posto figurano le spese per la casa (34,1%), seguite dai mezzi di trasporto (30%) e dall’elettronica ed elettrodomestici (21,1%).

I prestiti finalizzati si confermano la forma di finanziamento più diffusa tra le famiglie italiane, rappresentando il 47,6% del totale (-0,5% rispetto all’anno precedente). Questa tipologia di credito, utilizzata per l’acquisto di beni e servizi come auto, moto, elettronica, elettrodomestici e arredamento, prevede una rata media di 134 euro (+1,2% rispetto al 2023).

Al secondo posto si collocano i prestiti personali, che raggiungono il 28,9% del totale (+1,6%) con una rata media di 252 euro (+1,4%). Infine, i mutui per l’acquisto di abitazioni rappresentano il 23,5% dei finanziamenti attivi (-1,1%), con una rata media di 591 euro (-1,2%). Questo dato conferma quanto la proprietà della casa continui a essere un elemento centrale per le famiglie italiane.

Le regioni in cui si paga di più il mutuo

Le regioni in cui i cittadini sostengono la rata media mensile più elevata sono il Trentino-Alto Adige, con 402 euro, seguito dalla Lombardia (319 euro) e dal Veneto (306 euro). A seguire, si trovano l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, con rispettivamente 296 e 293 euro. Al contrario, nelle regioni del Sud e nelle Isole le rate risultano più contenute, principalmente a causa della minore incidenza dei mutui. In fondo alla classifica si posizionano la Calabria, con una rata media di 233 euro, e il Molise e la Sicilia, entrambi con 235 euro.

  • Trentino-Alto Adige: 402 euro
  • Lombardia: 319 euro
  • Veneto: 306 euro
  • Emilia-Romagna: 296 euro
  • Friuli-Venezia Giulia: 293 euro
  • Toscana: 284 euro
  • Piemonte: 283 euro
  • Valle d’Aosta: 276 euro
  • Liguria: 272 euro
  • Marche: 263 euro
  • Basilicata: 261 euro
  • Campania: 259 euro
  • Umbria: 256 euro
  • Abruzzo: 253 euro
  • Lazio: 253 euro
  • Puglia: 252 euro
  • Sardegna: 236 euro
  • Molise: 235 euro
  • Sicilia: 235 euro
  • Calabria: 233 euro

L’analisi delle variazioni sulla rata media rimborsata ogni mese evidenzia significative differenze tra le regioni italiane, ad esempio con il Trentino–Alto Adige che registra un incremento del 7% in un anno e la Campania che segna un +2,4%. La decrescita più marcata invece avviene in Piemonte con un -2,5%. Tale divario può essere interpretato alla luce di molteplici fattori, tra cui le differenze di reddito pro capite e il valore degli immobili.

Il debito residuo da rimborsare

Analogamente alla rata media mensile, il Trentino-Alto Adige si conferma la regione con il debito residuo pro capite più alto, pari a 48.214 euro, seguito dalla Lombardia con 40.575 euro. Emilia-Romagna e Veneto registrano un’esposizione residua intorno ai 38mila euro, riflettendo un’elevata incidenza dei mutui nei portafogli finanziari dei cittadini. All’estremo opposto, la Calabria presenta il debito residuo più basso, con una media di 19.301 euro, pari a circa la metà di quello registrato in Veneto ed Emilia-Romagna. Inoltre, solo nelle regioni del Sud e nelle Isole l’importo residuo da rimborsare rimane inferiore ai 25.000 euro.



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