crescono domanda e transazioni — idealista/news

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È un mercato immobiliare in ripresa quello che emerge dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni condotto da Banca d’Italia insieme a Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, relativo al IV trim 2024. Secondo l’indagine, la quota di operatori che hanno venduto almeno una casa è la più alta dall’inizio della serie storica. Si rafforzano i segnali di ripresa dei prezzi spinti da una ripresa della domanda e da un miglior accesso al credito.

L’indagine condotta su un campione di 1488 agenti immobiliari dal 7 gennaio al 6 febbraio 2025 registra un aumento del numero di transazioni rispetto al 2023. Si rafforzano i segnali di rialzo dei prezzi delle abitazioni anche se i giudizi prevalenti sono di stabilità. A sostenere la domanda ha contribuito un miglior accesso al credito. la quota di operatori che segnalano difficoltà nell’ottenimento del mutuo tra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico a vendere si è ridotta per il quinto trimestre consecutivo.

Aumento dei prezzi, ma prevale la stabilità

Ê del 17,3% la percentuale di operaztori che segnalano un aumento dei prezzi di vendita rispetto al periodo precedente, ma rimane prevalente la quota di operatori che segnalano una stabilità dei prezzi. Il saldo tra i giudizi di aumento e riduzione delle quotazioni immobiliari è tornato positivo per la prima volta da un anno.

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Rimangono sui valori minimi sia lo sconto medio rispetto alle richieste del venditore sia il tempo trascorso tra l’affidamento dell’incarico e la vendita

Numero di transazioni e tipologie immobiliari

La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione è aumentata rispetto al IV trimestre del 2023 (all’88,9 per cento), raggiungendo il livello massimo dall’inizio della rilevazione. Il saldo tra le agenzie che dichiarano un aumento delle transazioni intermediate rispetto a un anno prima e quelle che invece ne riscontrano una riduzione è rimasto negativo, ma in netto miglioramento nel confronto con il trimestre precedente (-12 punti percentuali da -22.

Oltre l’80% delle vendite ha riguardato case di seconda mano, prevalentemente di bassa classe energetica (56%), specialmente al centro e al sud. Nelle aeree urbane, invece, una quota più consistente delle vendite ha riguardato immobili con classe energetica più elevata.

Cresce la domanda, ma l’offerta rimane debole

Migliora nettamente il saldo tra aumento e riduzione dei potenziali acquirenti. A fronte di un aumento della domanda, l’offerta rimane debole. Una quota elevata di agenti riscontra un calo sia degli incarichi da evadere sia dei nuovi incarichi a vendere.

L’accesso al credito diventa più semplice

Diminuisce la quota di operatori che segnalano tra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico a vendere la difficoltà di accendere un mutuo (al 19% in calo rispetto al 20% del trimestre precedente). Continua a crescere la quota di acquisti finanziati con un mutuo, di quasi 10 punti rispetto all’anno precedente. Ascende al 78% il rapporto medio tra ammontare del prestito e valore dell’immobile.

Locazione, dimiuisce l’offerta e crescono i canoni

Ê salita del 4% la quota degli agenti che hanno riscontrato un aumento dei canoni di locazione rispetto al trimestre precedente. Il 42% delle agenzie ha previsto un aumento dei canoni per il trimestre in corso, il 4% una riduzione. La causa principale di questo aumento secondo gli agenti è dovuta alla minore offerta, per una maggiore predisposizione dei proprietari, specialmente nel Centro Sud, a destinare gli immobili agli affitti brevi. 

Non a caso secondo l’80% degli operatori il mercato delle locazioni brevi è un fenomeno rilevante e ha contributo a ridurre l’offerta di abitazioni in affitto negli ultimi 12 mesi. La maggior parte degli operatori ritiene che il mercato degli affitti brevi abbia ripercussioni anche sulle compravendite. Da una parte, perché riduce l’offerta di abitazioni in vendita, dall’altra, perché stimola la domanda di acquisto di nuove abitazioni per metterle a reddito.

Le prospettive del mercato secondo gli operatori

Le aspettative degli agenti immobiliari sia per il trimestre in corso che per i prossimi due anni sono nettamente migliorate. Aumenta la percentuale di operatori che si aspettano un rialzo dei prezzi, mentre scende quelle che si prefigura un calo dei prezzi.

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