Garante detenuti Campania, ‘sì al numero chiuso’

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In regione sovraffollamento del 134%, subito misure deflattive

Di Redazione |

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NAPOLI, 03 MAR – La maratona per accendere i
riflettori sull’emergenza carceri ha fatto tappa anche a Napoli,
nel pomeriggio, a piazzale Cenni, tra il Palazzo di Giustizia e
il carcere di Poggioreale, con l’iniziativa ‘Carcere: liberare
la speranza!’.
In Campania – secondo dati aggiornati al 21 febbraio – sono
7.524 i detenuti presenti a fronte di 5.584 posti disponibili,
con un indice di sovraffollamento del 134%. “Abbiamo bisogno di
una misura deflattiva subito per coloro che devono scontare un
anno di carcere e che non hanno reati ostativi. In Italia sono
mille, in Campania 907”, ha detto Samuele Ciambriello, garante
campano e portavoce della Conferenza dei garanti territoriali
parlando nel piazzale che offre la vista ad alcuni padiglioni
del carcere di Poggioreale. Gli stessi detenuti, dalle finestre,
hanno salutato i partecipanti all’iniziativa, scandendo il nome
del garante. Da una delle finestre i detenuti hanno mostrato un
lenzuolo con la scritta “Misure alternative al carcere”.
“Abbiamo bisogno di figure di accoglienza: psicologi,
psichiatri, assistenti sociali. In tutta Italia ogni 16 detenuti
c’è un volontario. La presenza di questa figura di ascolto è
fondamentale”.
Sul sovraffollamento ha parlato di un numero chiuso “nel
senso che se sono X i posti a Poggioreale, non bisogna portare
altri detenuti. E così in altre carceri. E questa è la nostra
vera provocazione per dire: utilizzate di più braccialetti e
arresti domiciliari, ma il carcere deve essere una extrema
ratio. Abbiamo bisogno di non incarcerare per piccoli reati e
quando le persone vi entrano, abbiamo bisogno di misure
alternative al carcere. Questo è un appello anche per la
magistratura di sorveglianza”.
All’iniziativa, molto partecipata, hanno preso parte il mondo
dell’associazionismo e del volontariato campano che fa parte
della Conferenza nazionale Volontariato e Carceri, avvocati,
cittadini, esponenti della politica, il responsabile della
pastorale della Diocesi di Napoli don Franco Esposito, il
garante per i diritti dei detenuti del Comune di Napoli, don
Tonino Palmese.

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