La Palestina sia riconosciuta come Stato: lo chiede… il Comune di Gussago

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La Palestina deve essere riconosciuto come Stato indipendente. A chiederlo è… il Comune di Gussago.  Durante l’ultimo consiglio comunale, infatti, il gruppo consiliare “Gussago Insieme” ha presentato e approvato un ordine del giorno sul tema. Un atto dal valore ovviamente soltanto simbolico (difficile che l’Onu ne tenga conto…), ma definito come “di grande rilevanza” in una nota del Comune che riporta gli interventi del sindaco, del presidente del consiglio comunale e della prima firmataria.

LE DICHIARAZIONI ARRIVATE DAL COMUNE

DICHIARAZIONE PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE ROBERTO GAULI:

“Durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Gussago è stato approvato un importante punto all’ordine del giorno: il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Si tratta di un gesto significativo che dimostra una politica capace di riconoscere anche l’obbligo civile e morale verso la società; per tutelare le legittime aspirazioni sia del popolo Israeliano che di quello Palestinese è fondamentale ammettere che il primo passo necessario è quello di riconoscere lo Stato di Palestina entro confini definiti, facendone una nazione pienamente indipendente.

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Mi preme sottolineare che quanto accaduto in sala consigliare sia stato un segnale di grande valore etico che ha dato mandato al Sindaco, in rappresentanza di tutti i cittadini gussaghesi, di farsi interprete e promotore di azioni di sensibilizzazione nei confronti di tutti gli organi politici superiori.

L’attenzione deve essere rivolta soprattutto alla popolazione civile, messa a dura prova dalla guerra; donne, uomini e bambini della Striscia di Gaza privati dei diritti fondamentali. Ritengo ancora più cruciale lanciare un messaggio deciso, poiché la pace è un principio che dovrebbe essere universalmente condiviso.

Sono soddisfatto che l’ordine del giorno sia stato approvato a larga maggioranza, seppur non all’unanimità. Credo che, viste le attuali dinamiche internazionali, sia essenziale promuovere una maggiore coesione su temi come questo, con l’obiettivo comune di favorire la pace e la convivenza pacifica, appoggiando la politica dei due Popoli due Stati”.

Un particolare ringraziamento al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e la Coop Internazionale e alla Consulta per la Pace di Gussago.

INTERVENTO CONSIGLIERE ELISABETTA TALLARINI (FIRMATARIA DELLA PROPOSTA PER GUSSAGO INSIEME):

“Con il presente ordine del giorno intendiamo aderire alla campagna nazionale promossa da ANPI e condivisa sul nostro territorio anche dal coordinamento provinciale degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale, nonché dalla Consulta per la Pace del nostro comune, coinvolgendo in prima linea i sindaci convinti che l’unico modo per risolvere una situazione tragica che dura da quasi 80 anni sia la coesistenza di due popoli in due stati, Palestina ed Israele, per assicurare pace e sicurezza, entro confini certi e riconosciuti. Negando il diritto al popolo palestinese ad avere uno stato ci si rende complici di un conflitto che va inasprendosi, che è diventato una minaccia per la pace e la sicurezza a livello globale.

Di questa situazione geopolitica instabile sono note le responsabilità anche di milizie, implicitamente sostenute da altri Paesi della Regione, che tengono lo Stato israeliano sotto continua minaccia di attacchi indiscriminati.

Risulta quindi ormai evidente quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite e l’Unione Europea non si limitino a pronunciare dichiarazioni di condanna e a invitare le parti a fermare la violenza: è necessario che prendano posizione per eliminare le cause che provocano tale violenza e l’ingiustizia in Israele e in Palestina, con l’obiettivo di esercitare una mediazione attiva per la fine dell’occupazione militare israeliana e della colonizzazione dei territori palestinesi occupati e per il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale in tutto il territorio palestinese e israeliano.

Avere uno stato sovrano ed indipendente legittima un popolo al riconoscimento del proprio diritto nel significato più alto del termine e l’erosione costante del territorio della striscia di Gaza ci fa comprendere in modo ovvio e naturale quanto sia necessario prendere posizione.

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Consapevole del fatto che l’approvazione del presente ordine del giorno necessiterebbe di un dibattito lungo e con competenze specifiche importanti e che comprendere la storia di una terra martoriata da moltissimi anni con dinamiche geopolitiche complesse possa influire sul un voto contrario, ma dobbiamo necessariamente riflettere sul fatto che per noi costituisce in primis obbligo un morale e civile riconoscendogli un significato politico importante.

Credo fermamente che in questo momento si debba dare fiducia a coloro che saranno gli attori futuri, cercando di scrivere un capitolo nuovo di storia per salvaguardare innanzitutto un popolo composto, non dimentichiamolo, da uomini, donne, bambini, giovani, anziani che la comunità internazionale sembra spesso dimenticare”.

INTERVENTO SINDACO GIOVANNI COCCOLI:

“Oggi ci troviamo qui per discutere un tema di grande rilevanza e importanza non solo per la nostra comunità, ma per la comunità internazionale nel suo complesso: il riconoscimento della Palestina come Stato. È un argomento che suscita emozioni forti e opinioni diverse, ma credo sia fondamentale affrontarlo con un approccio costruttivo e orientato alla pace.

In primo luogo, voglio ribadire la mia ferma condanna per ogni forma di guerra e violenza. La guerra porta solo sofferenza, distruzione e divisione. È un male che colpisce innocenti e distrugge vite, famiglie e comunità. È essenziale riconoscere che le responsabilità per il conflitto israelo-palestinese sono complesse e si trovano da entrambe le parti. Non possiamo ignorare le sofferenze e le ingiustizie vissute da entrambe le popolazioni. In particolare, condanno con fermezza gli atti di terrorismo, che non solo mettono in pericolo vite innocenti, ma minano anche ogni possibilità di dialogo e riconciliazione. La violenza non è mai la risposta e non può mai giustificare la sofferenza di chi non ha colpe.

Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che la questione israelo-palestinese è complessa e radicata in decenni di conflitti e tensioni. La mancanza di un riconoscimento formale della Palestina come Stato contribuisce a perpetuare un ciclo di violenza e instabilità. Credo fermamente che il riconoscimento della Palestina possa rappresentare un passo significativo verso una soluzione pacifica e duratura. Il nostro compito, come amministratori locali, è quello di promuovere la pace, la giustizia e il dialogo. Con questo ordine del giorno, ci impegniamo a sollecitare il governo, il parlamento e il parlamento Europeo affinché intraprendano un percorso di riconoscimento della Palestina come Stato. Questo non significa ignorare le legittime preoccupazioni di sicurezza di Israele, ma piuttosto riconoscere i diritti e le aspirazioni del popolo palestinese. In un mondo sempre più interconnesso, è nostro dovere sostenere iniziative che promuovano la cooperazione e la comprensione reciproca. Riconoscere la Palestina come Stato non è solo un atto simbolico, ma un passo verso la costruzione di un futuro in cui tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine o nazionalità, possano vivere in pace e dignità. Lo dobbiamo alle vittime innocenti di questo conflitto, ma, soprattutto, lo dobbiamo a noi stessi per la responsabilità che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni. Vi invito quindi a sostenere questo ordine del giorno, non solo come un gesto di solidarietà, ma come un impegno concreto per la pace e la giustizia. Ecco perché con questo nostro impegno, possiamo contribuire a un cambiamento positivo e significativo”.

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