Stop alle multe auto, la tregua durerà tre anni: ufficiale la decisione dell’Unione Europea

Annuncio a sorpresa dell’Unione Europea sulle multe riguardanti le auto: ci sarà una tregua di tre anni prima dell’arrivo delle sanzioni.

Ci troviamo in un periodo storico complesso per l’industria dell’automobilismo, la crisi iniziata nel 2020 per i fattori noti continua ancora oggi per una serie di fattori che hanno portato all’aumento del costo dei materiali, della produzione e dei costi di vendita, con conseguente calo delle vendite e dei profitti. Il 2025 in tal senso non è cominciato nel migliore dei modi, visto che l’elezione di Trump ha comportato un cambio di linea degli USA sia sulla questione “Auto elettrica” sia sulle importazioni di automobili dall’estero.

L’applicazione di dazi doganali per le aziende europee comporta un aumento dei costi di consegna e produzione che mette in difficoltà la filiera e potrebbe obbligare ad un ulteriore – nonché sanguinoso – aumento dei prezzi dei veicoli con il rischio di vedere abbassati ulteriormente i profitti annuali.  Una situazione che si presenta dunque complessa e di difficile soluzione, gravata ulteriormente dalle imposizioni del governo europeo per l’adeguamento del settore produttivo a limiti di emissioni difficilmente rispettabili nei tempi fissati dal governo europeo.

Una battaglia, quella sulla transizione del settore automobilistico che stanno affrontando tutte le big del settore e che ha da tempo sposato anche il ministro per il Made in Italy, Alfonso Urso, il quale ha definito le normative europee a riguardo come una “tagliola” capace di generare il collasso dell’intero settore. Uno spiraglio di speranza si è aperto nelle scorse ore dopo che Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha aperto a concessioni per il settore automobilistico.

Multe bloccate per tre anni: la decisione della Von Der Leyen fa respirare il settore automobilistico

Nelle scorse ore a Bruxelles si è tenuto il secondo meeting sul futuro dell’automotive europeo, un incontro fondamentale non solo per le industrie che ne fanno parte ma per tutti i Paesi membri dell’Unione Europea che dai profitti e dal benessere di queste aziende traggono chiaramente vantaggio. I profitti del settore automobilistico sono infatti cruciali anche per l’economia di diversi Paesi (in particolar modo per quelli della Germania, ma anche per l’Italia, la Francia e altre Nazioni guida dell’UE) ed è logico che si stia cercando di capire come sollevare il settore da una crisi che sembra non avere fine.

Nel corso dell’incontro la Von Der Leyen ha rassicurato tutti spiegando che ha intenzione di modificare la direttiva sulle emissioni delle auto, spostando il termine precedentemente fissato per concedere maggiore tempo all’industria di adeguarsi agli standard di conformità. Un’ottima notizia visto che il mancato rispetto avrebbe comportato una serie di multe che in questo periodo storico poteva definitivamente affossare l’intero settore.

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La presidente della Commissione Europea ha spiegato che presto presenterà un emendamento sulla CO2 che sarà maggiormente equilibrato e flessibile, aggiungendo che questo darà ulteriori tre anni di tempo per adeguarsi allo standard di conformità che prevede la vendita di auto con emissioni che non superino i 94 grammi/km: “Il principio chiave è l’equilibrio. Da un lato abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità nei confronti di chi ha fatto con successo i compiti a casa, dall’altro dobbiamo ascoltare la voce di chi chiede più pragmatico in tempi difficili”.

La decisione presa dalla Commissione europea di fatto dà ragione a chi riteneva troppo stretti i tempi sull’adeguamento alle nuove direttive green, ma anche a chi riteneva che una simile corsa verso le emissioni a 0 era controproducente per il benessere finanziario del settore automobilistico. Lo ha sottolineato anche Alfonso Urso, il quale non nasconde il proprio entusiasmo: “Salvata l’industria dell’auto europea…Hanno dato ragione all’Italia”.

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Adesso che c’è maggiore tempo per lavorare sul futuro più green, si potrà anche pianificare con maggiore calma il cambiamento e ridurre i costi di produzione e progettazione. Chiaramente rimane un periodo complicato, nel quale gli acquirenti sembrano restii ad acquistare modelli nuovi, soprattutto quelli completamente elettrici. Si spera che i costi minori possano permettere di abbassare anche i prezzi di vendita e dunque permettere a più persone di acquistare.