Tecnopolo, la casa dei Big Data a Bologna si rinnova e cambia nome: si chiamerà Dama

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di
Luciana Cavina

Investimenti complessivi per due miliardi di euro. E una mega bolletta da dieci milioni di euro (saranno 30 a regime). De Pascale: «Una svolta per tutta l’Europa»

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Cuore della Data Valley emiliano-romagnola a dimensione europea, il Tecnopolo all’ex Manifattura Tabacchi cambia veste, mentre continua a crescere a quasi tre anni dal taglio del nastro. Ora si chiama Dama, —nome senza genere cui eventualmente apporre l’articolo maschile —, acronimo di data e manifattura, da un’idea di Elisa Ravaglia giornalista dell’Agenzia di comunicazione della Regione che suggerisce anche il titolo del dipinto La dama con l’Ermellino di Leonardo, (Leonardo è il nome del supercomputer qui gestito dal Cineca). Il logo con i colori che variano le tonalità del rosso e del blu, sviluppato dall’agenzia Sec Newgate, intende evidenziare, ancora, la potenza tecnologica di una infrastruttura che, parole del governatore Michele de Pascale, rappresenta «l’unica risposta europea al momento tragico che stiamo vivendo, perché la reazione alle minacce della democrazia passa dalla possibilità di avere un governo democratico delle tecnologie e dell’innovazione». Ruolo che rivendica anche l’europarlamentare Stefano Bonaccini, uno dei padri di Dama in qualità di presidente della Regione. È lui —in platea durante la presentazione del nuovo naming — ad annunciare entro l’estate la visita della presidente del Parlamento di Strasburgo Roberta Metsola.

In città arriveranno 2mila tecnici

Nel fare il punto sull’avanzamento dei cantieri, inoltre, sia de Pascale che il suo vice Vincenzo Colla, rimarcano la natura pubblica della cittadella della scienza tra via Ferrarese e via Stalingrado (quasi a regime tra 2026 e 2027): la casa di «tante realtà internazionali, tra università ed enti di ricerca, già presenti, in arrivo e molte altre già interessate». Università delle Nazioni Unite ed Enea, le realtà più prossime all’insediamento, accanto al Centro Meteo europeo con il suo preziosissimo data center Ecmwf da tempo operativo h24, 7 giorni su 7. Sviluppata su 130mila mq, Dama è frutto di oltre 2 miliardi di investimenti che porteranno in città 2.000 tecnici e ricercatori, tante quanto erano le lavoratrici della fabbrica progettata da Pier Luigi Nervi. Risorse che provengono da Ue e governo italiano mentre solo sui «muri» la Regione ha stanziato 216 milioni, di cui quasi 90 dai ministeri coinvolti. Altre sfide, con altre risorse da mettere in campo, sono attese in futuro: la realizzazione della torre di 9 piani; l’ex Magazzino del sale per centro conferenze ed esposizioni, l’edifico «L» da a disposizione del Comune e infine l’edificio Ballette che, insieme alla vecchia centrale comprenderà un’area ristorazione. I due miliardi, invece, coprono le novità attese a breve: i computer quantici e l’AI Factory (430 milioni divisi in parti uguali tra Ue e governo, con 10 milioni dalla Regione). 




















































Il supercomputer 10 volte più potente di Leonardo

Oltre a Leonardo e alla sua estensione Lisa, dunque, entro un anno sarà installato un altro supercomputer, 10 volte più potente di Leonardo (quello che già compie in un’ora quello che in computer normale fa in 920 anni) e 40 volte più capace di addestrare sistemi di intelligenza artificiale, che sarà la leva di una nuova AI Factory. La quale, sottolinea de Pascale, «porterà innovazione al sistema delle imprese, soprattutto alle Pmi e per la pubblica amministrazione, non ultima la sanità», affiancandosi a MarghERita, (in onore di Margherita Hack) supercomputer di cui dispone la Regione. Uno sviluppo importante che,come spiega la direttrice generale del Cineca, Alessandra Poggiani, porterà a reclutare nuovo personale. In aumento anche i consumi: «Oggi abbiamo 10 milioni di euro di bolletta elettrica a regime arriveremo a 30», tanto che è stata messa a bando la realizzazione di un campo agrivoltaico per alimentare in parte il sistema. «È un investimento senza precedenti» — chiude de Pascale — Dama «può essere una svolta per l’Europa».

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4 marzo 2025

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