Termovalorizzatore in Liguria, Bucci: “Tutti dicono no? Faremo un altro studio per trovare l’area”

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Genova. La Regione Liguria è pronta a commissionare un nuovo studio per decidere dove realizzare l’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti, con termovalorizzatore o altra tecnologia. Lo annuncia il presidente Marco Bucci a margine dell’inaugurazione dei locali riqualificati da Arte Genova in via Sertoli, dopo che il vicesindaco reggente e candidato Pietro Piciocchi ha chiarito che Scarpino non ospiterà l’inceneritore, sebbene proprio la giunta Bucci avesse candidato Genova nel 2023.

L’area infatti verrà proposta dai privati nella manifestazione d’interesse, ma servirà una nota di adesione del Comune in questione. E al momento non sembra esserci nessuno disponibile a sobbarcarsi l’onere in Liguria. “Se tutti dicessero no c’è la possibilità di andare oltre – conferma Bucci – e di fare magari un altro studio e vedere altre cose. Bisogna trovare il posto, far sì che il Comune lo voglia fare e che ci sia un privato che lo voglia fare. Queste tre cose devono andare insieme”. I cinque siti idonei erano stati individuati sulla base di uno studio del Rina: Scarpino-Valpolcevera, Valle ScriviaVado-QuilianoCairo Montenotte e Cengio.

Il posto lo decide il sindaco perché è il Comune che decide dove fare l’eventuale impianto, a meno che non ci sia un esproprio per motivi pubblici, cosa che ritengo non sia opportuna in questo momento: ascolteremo i sindaci e faremo quello che dicono i sindaci – commenta il governatore -. Tutti dicono no, poi alla fine vedremo come andrà. Certamente a Genova la vedo difficile perché i volumi sono molto più alti di quelle che sono le possibilità di Scarpino”. La Regione, nelle linee di indirizzo per l’avviso pubblico, ha stabilito in 320mila tonnellate all’anno la capacità minima dell’impianto.

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Bucci e Giampedrone bocciati su tutta la linea – rimarcano i consiglieri regionali del Pd Davide Natale e Roberto Arboscello -. Non è rimasto nessuna localizzazione di quelle indicate dallo studio del Rina. Dopo la levata di scudi di tutti i sindaci, sia di centrodestra che di centrosinistra, della Valbormida, oggi si aggiunge il no di Picciocchi sul termovalorizzatore a Scarpino. Un vero e proprio schiaffo all’amministrazione regionale di centrodestra e a Bucci che aveva candidato Genova tra i siti pronti ad accogliere il termovalorizzatore. Alla fine, dei cinque luoghi individuati dallo studio di Rina, nessuno trova il parere favorevole degli amministratori, che è uno degli elementi caratterizzanti della manifestazione di interesse pubblicata dall’agenzia regionale dei rifiuti, che chiedeva proprio che i soggetti promotori dovevano avere il parere  favorevole delle amministrazioni. Bisogna cambiare radicalmente il modo di affrontare il tema dei rifiuti, bisogna aprire un confronto con le regioni vicine per capire quali siano le reali esigenze, per lo smaltimento dei rifiuti, di un’area più vasta e come eventualmente trovare sinergie tra territori diversi. Gli annunci a vuoto, le prese di posizione, lo sbeffeggiamento dell’opposizione, anziché una leale collaborazione, porta a questi risultati: non sapere dove collocare l’impianto”.

Bucci però non è intenzionato a fare marcia indietro e passa al contrattacco: “Non c’è dubbio che ci sia bisogno. Non c’è dubbio che il Pd ha ufficialmente approvato quello di Roma e il sindaco del Pd ha detto che a Roma si fa, stanno facendo, stanno lavorando, quindi sembra che il Pd abbia perso un chiaro rigore e soprattutto una chiara linea di sviluppo. I signori del Pd della Regione Liguria forse non sono allineati col Pd. È un altro esempio di questa Grosse Koalition, cioè un’armata Bancaleone, che uno dice una cosa e l’altro ne dice un’altra. Ditelo ai signori del Pd, che a Roma hanno detto sì”.

Campora (Vince Liguria): “Il Pd dice no a tutto, la loro soluzione è fare discariche”

“I consiglieri del Pd dicono sempre no. Non sanno neppure a cosa dicono no, ma intanto lo dicono, dimostrando la propria impreparazione – interviene Matteo Campora, capogruppo di Vince Liguria-Noi Moderati in Regione, replicando alle parole dei consiglieri Pd -. L’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti non è oggetto in questo momento di decisione politica. Non si sa neppure di che tipo di impianto si tratterà e loro parlano di termovalorizzatore, dicendo che non si farà da nessuna parte in Liguria. Sulla base dello studio del Rina che ha individuato i siti idonei ad ospitare l’impianto, l’Agenzia regionale per i rifiuti deve ancora pubblicare la manifestazione di interesse. Saranno i soggetti eventualmente interessati alla realizzazione a proporre il loro progetto, a indicare il sito che sceglierebbero e soprattutto a precisare se vorranno realizzare un termovalorizzatore o un impianto a tecnologia waste to chemical. Ciascuna proposta dovrà anche essere accompagnata dall’assenso dell’amministrazione locale interessata. La loro soluzione è quella di fare discariche, seppellire i rifiuti in attesa che qualcuno sequestri tutto e imponga bonifiche, come è successo a Scarpino o a Pitelli. Il risultato sono le multe e le bollette della Tari alle stelle che ricadono sui cittadini. Quelle che poi loro contestano con la candidata sindaco di Genova. Il ciclo dei rifiuti dovrà prima o poi risolvere anche il problema di come smaltire le scorie di certe idee della sinistra”.





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