Aste Fer X e Macse, novità sulle Cer. Cosa ha detto il ministro Pichetto a Key Energy

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Sull’eolico offshore invece “oltre le 12-15 miglia quello che non si vede dobbiamo farlo, certamente c’è una valutazione sul costo, la compatibilità economica, l’equilibrio rispetto ad altre fonti ma dobbiamo farlo. Laddove invece c’è un disagio visivo un po’ di cautela in più ci vuole”, ha precisato Pichetto.

Aste sul Fer X transitorio nel giro di un paio di mesi mentre entro l’autunno sono previste le aste per il Macse, il mercato a termine per gli stoccaggi. Infine, correzioni sulla disciplina delle Comunità energetiche rinnovabili. È quanto ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a Key Energy in corso a Rimini.

“NEL GIRO DI UN PAIO DI MESI ASTE FER X TRANSITORIO, ENTRO L’AUTUNNO QUELLE DEL MACSE”

“Nel giro di un paio di mesi facciamo”, le aste sul Fer X transitorio “ho firmato il provvedimento qualche giorno fa ed è alla Corte dei Conti, non vorrei fosse già tornato” ha detto il ministro. “Entro l’autunno facciamo quelle del Macse”, ha aggiunto rispondendo a una domanda a margine.

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LE CORREZIONI SULLE CER

Mentre intervenendo dal palco di Key Energy ha ricordato che una delle correzioni che si stanno facendo sulle Cer “riguarda lo spostamento dal 31 marzo al 30 novembre, è già firmato, stiamo studiando un innalzamento da 5000 a 30 mila abitanti e il terzo elemento è una ridefinizione della platea, c’erano dei dubbi su consorzi, enti di bonifica li abbiamo messi dentro e abbiamo fatto la correzione mettendo anche l’autoconsumo a distanza con una flessibilità che arriva a giugno 2026”, ha sottolineato Pichetto.

” PIÙ IMPIANTI AGRIVOLTAICI CHE FOTOVOLTAICI PER IL DECRETO”

Il ministro si è poi soffermato sugli impianti agrivoltaici spiegando che ne vengono autorizzati di più di quelli fotovoltaici “perché sono venute meno le istanze sul fotovoltaico dovute al decreto che ha fermato il fotovoltaico nelle aree agricole” e “automaticamente anche i proponenti han mandato avanti l’agrivoltaico, molti li hanno trasformati”, ha chiarito il ministro che invece sulla troppa discrezionalità riguardante le aree idonee, ha detto: “Se non do discrezionalità si lamentano che il Governo impone, se dai la discrezionalità il Governo lascia troppa libertà, per l’equilibrio confido nella capacità delle regioni di raggiungere gli obiettivi in modo serio poi se c’è qualche situazione di esagerazione la valuteremo quando presenteremo la legge regionale”.

“EOLICO OFFSHORE VA FATTO, DOVE C’È DISAGIO VISIVO PIÙ CAUTELA”

Sull’eolico offshore invece “oltre le 12-15 miglia quello che non si vede dobbiamo farlo, certamente c’è una valutazione sul costo la compatibilità economica, l’equilibrio rispetto ad altre fonti ma dobbiamo farlo laddove c’è un disagio visivo un po’ di cautela in più ci vuole”, ha precisato Pichetto.

“ENTUSIASTA PER RIGASSIFICATORE RAVENNA, SIAMO IN SICUREZZA”

“Sono entusiasta e sono stato a Ravenna a vedere la piattaforma al momento della costruzione, viaggio con le foto quotidiano che mi mandano gli operatori di Ravenna, fa parte dell’obiettivo di raggiungere il 50% almeno del nostro fabbisogno con i rigassificatori. Con i 5 mld di mc della Singapore noi andiamo a 28 mld di mc, praticamente siamo al 50%. Questo chiamasi sicurezza, ci permette di dire che siamo quantitativamente sicure perché il gas che è il vettore di transizione che dobbiamo utilizzare sappiamo che non ci mancherà. Poi abbiamo una questione prezzo ma è quello internazionale del Ttf e noi che siamo tanto dipendenti dal gas siamo anche quelli che ne pagano le maggiori conseguenze”, ha ammesso il ministro. Che ha parlato anche dei prezzi del gas: “Noi abbiamo un meccanismo di prezzo molto dipendente da fossile insieme alla Germania, in questo momento da prezzo del gas produciamo il 40% della nostra energia ma fa oltre il 70% del prezzo ma guarda caso il rimanente si alza un po’ anche se le rinnovabili costano meno”.

“ITALIA HA CENTRALITÀ NEL MEDITERRANEO, PUÒ ESSERE HUB NUOVE ENERGIE”

Proseguendo il ministro ha sottolineato che “l’energia è la discriminante della crescita mondiale di questo secolo, i primi che riescono ad arrivare ad avere energia abbondante a prezzo compatibile sono quelli che vincono. In questa sfida siamo parte integrante, il quadro rispetto a tre anni fa è cambiato di molto, noi abbiamo una centralità nel Mediterraneo che può esserci utile per diventare l’hub delle nuove energie parlo di solare, eolico, idrogeno come ponte anche verso l’Africa e abbiamo una capacità di innovazione figlio della ricerca che è importante con molte aziende”.

“STRETTO RAPPORTO CON NORDAFRICA, SIAMO PONTE NATURALE PER IDROGENO E RINNOVABILI”

“Noi siamo in mezzo al Mediterraneo, siamo il ponte naturale, il nuovo quadro di domanda energetica con quel ruolo che abbiamo inserito nel Piano Mattei ci vede integrare le nostre economie con le esigenze dei paesi del Nordafrica. Dove ci sono oltre il fossile che ci aiutato ad avere la sicurezza quantitativa, il vento e il sole per poter essere luogo di produzione di energia elettrica da poter poi smistare sul continente europeo. L’idrogeno. Ho firmato con Austria e Germania l’impegno per quello che è il Corridoio dell’Idrogeno di 3.300 km che può essere via pipeline o via nave. Questo significa produrre in Nordafrica e per l’esportazione dal Nord Africa ecco dov’è il rapporto con il Nordafrica”, ha continuato Pichetto.

“COME GOVERNO DOBBIAMO CREARE LE CONDIZIONI PER UN MIX COMPLETO DECARBONIZZATO”

Il ministro ha poi ribadito ancora una volta che nucleare e rinnovabili “non sono incompatibili. Dobbiamo distinguere tra la contingenza ora e al programmazione al 2030 che prevede di arrivare a due terzi di rinnovabili rispetto alla domanda e oggi siamo al 45% tenendo conto che importiamo anche un 15% di energia nucleare dalla Francia, l’altro è pensare al futuro che non è la risposta di oggi e noi dobbiamo avere un quadro giuridico che permetta nei prossimi 10-15-20 anni, dove l’aumento della domanda previsto da tutti gli analisti è almeno il doppio, quindi passare da 300 mld di KW a 600-700 con intelligenza artificiale, data center e un maggior utilizzo anche ordinario, a una condizione per cui ci possa essere un’integrazione con qualcosa di continuità il fotovoltaico produce di giorno poi ci devono essere accumuli, ma tra la dispersione dell’impianto e degli accumuli vado a metà, l’eolico quando c’è vento. La Germania che ha spinto tantissimo sull’eolico si è trovata in certe ore ad avere prezzi di 800-900 euro al MWh importando energia dall’Italia che ha un prezzo altissimo. Noi dobbiamo creare le condizioni come Governo per il futuro decennio, non oggi, per avere un mix completo tra tutte le energie decarbonizzate per poter abbandonare il fossile al 2050”.



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