domanda per gli sgravi dal 31 marzo 2025

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Cessione crediti fiscali

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  • Con la proroga delle misure per la Zes unica del Sud Italia confermata dalla manovra 2025, le aziende potranno accedere ad importanti agevolazioni a partire dal 31 marzo 2025.
  • Le imprese del Mezzogiorno possono ricevere un sostegno sui costi per attrezzature, macchinari e impianti su nuovi stabilimenti o per intervenire su strutture esistenti.
  • le percentuali di credito di imposta a copertura delle spese ammissibili cambiano in base alla regione in cui vengono effettuati gli investimenti e anche in relazione alla dimensione dell’azienda.

Con la legge di bilancio 2025 sono tornati anche gli incentivi a favore della Zes unica, la zona economica speciale che comprende le Regioni del Sud Italia. Per accedere agli sgravi stabiliti per le aziende del Mezzogiorno, per quest’anno viene messo a disposizione un arco temporale limitato dal 31 marzo al 30 maggio 20251.

L’obiettivo di questa tipologia di sostegno è quello di incentivare l’imprenditorialità delle zone più a sud del paese, caratterizzate negli ultimi anni da una diminuzione sostanziale del numero di attività presenti nel territorio.

Intorno alla Zes unica sono state introdotte numerose agevolazioni negli ultimi anni, non solo per favorire la nascita e la crescita delle imprese, ma anche per migliorare l’occupazione sul territorio, tramite sgravi fiscali e contributivi appositi per chi assume.

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Cos’è la Zes unica Sud e agevolazioni attive

Vediamo brevemente cosa si intende per Zes unica Sud: la zona economica speciale comprende alcune regioni italiane specifiche, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Qui vengono garantiti dallo Stato sostegni mirati per il rilancio dell’economia e per l’imprenditorialità, di diversa tipologia.

All’interno di questa zona, le imprese esistenti o di nuova apertura possono percepire agevolazioni fiscali e diverse semplificazioni di tipo amministrativo. L’obiettivo delle iniziative è quello di sostenere un’area storicamente svantaggiata a livello economico in Italia, che ogni anno vede lo spostamento di molti cittadini verso le Regioni del Nord o verso l’estero, con tessuti imprenditoriali più solidi.

Per quest’anno viene garantita la possibilità di accedere ad un contributo a copertura delle spese per macchinari, attrezzature e impianti per quegli investimenti che le imprese portano avanti dal 1° gennaio al 15 novembre 2025.

I soggetti interessati dovranno quindi presentare la richiesta di accesso ai fondi entro il 30 maggio 2025, con le previsioni di quali investimenti intendono portare avanti entro il 15 novembre. Va ricordato che tutti i costi sostenuti devono essere finalizzati ad innovare i sistemi di produzione (con ampliamenti, diversificazioni, rinnovamento dei processi o recupero di stabilimenti chiusi).

Credito di imposta per il Sud: gli importi

In base alle disposizioni comunicate dal governo2, le percentuali di copertura delle spese variano in base alla regione e alla dimensione dell’impresa:

  • credito al 40% delle spese sostenute per gli investimenti ammissibili per Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
  • credito al 30% delle spese sostenute per gli investimenti ammissibili per Basilicata, Molise e Sardegna;
  • credito al 50% e al 40% per gli investimenti presso le zone indicate con il Fondo per una transizione giusta in Puglia e Sardegna;
  • credito al 15% delle spese sostenute per gli investimenti ammissibili per le zone assistite della regione Abruzzo.

Nella pratica, il credito di imposta può poi essere fruito tramite compensazione con il Modello F24, inserendo il codice tributo apposito 7034. L’investimento minimo deve essere di 200.000 di euro.

A chi sono rivolti gli sgravi

Va ricordato che tutte le imprese che si trovano nel Mezzogiorno possono accedere agli sgravi proposti, ad esclusione di quelle che rientrano nei seguenti settori:

  • industria siderurgica, del carbone o della lignite​;
  • settore trasporti e infrastrutture (ad esclusione dei servizi di magazzinaggio e del supporto ai trasporti);
  • produzione, gestione e distribuzione di energia;
  • settori creditizio, finanziario e assicurativo​.

I contributi sono esclusi anche nel caso di imprese in liquidazione o fallimento, secondo le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate. Possono accedervi tutte le attività indipendentemente dalla forma con cui sono organizzate, per cui non vi sono distinzioni in base all’organizzazione giuridica oppure al regime contabile adottato.

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Zes unica 2025: sgravi per le assunzioni

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Oltre a questo, sono state proposte agevolazioni per promuovere le assunzioni presso le imprese nel Mezzogiorno, con un intervento valido fino alla fine del 2025. A questo proposito, le imprese che decidono di assumere a tempo indeterminato dal 1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025 accedono ad un’esenzione totale dei contributi previdenziali a carico del titolare, per un totale di 650 euro al mese a lavoratore.

Ricordiamo che questo sostegno è rivolto alle imprese di piccola dimensione con un massimo di 10 dipendenti e si applica per l’assunzione di lavoratori oltre i 35 anni, disoccupati da almeno 24 mesi. Per accedere a questo sgravio, le aziende devono inviare una richiesta all’INPS inserendo i dati dell’attività, dei lavoratori coinvolti e altre informazioni come il contratto di lavoro, la paga e la sede.

Come accedere al contributo per la Zes unica

Per accedere al contributo, le imprese dovranno rispettare due step:

  • inviare comunicazione, dal 31 marzo 2025 al 30 maggio 2025, sul totale delle spese ammissibili sostenute nel periodo che va dal 16 novembre 2024 al 15 novembre 2025 (in questo caso tramite previsione);
  • inviare una seconda comunicazione, dal 18 novembre 2025 al 2 dicembre 2025, all’Agenzia delle Entrate, che conferma l’avvenuta realizzazione entro il 15 novembre 2025 degli investimenti.

Se non si procede in questo ordine, decade qualsiasi possibilità di accesso al contributo sui costi eventualmente sostenuti. I modelli3 aggiornati per l’invio delle istanze si possono trovare sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.



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