Dopo il mega incendio i boschi di Oristano rifioriscono. E le api tornano dove prima c’era la cenere- Corriere.it

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Dopo il mega incendio i boschi di Oristano rifioriscono. E le api tornano dove prima c’era la cenere
Alcune delle piante messe a dimora a Sennariolo

Secondo la saggezza popolare, � l’araba fenice – una creatura mitologica – a risorgere dalle proprie ceneri. Ma c’� un altro animale, capace di spiegare le sue ali, che pu� rinascere dalla distruzione, pi� precisamente da quella del bosco che lo ospita. E farlo davvero. Cos� la vita, coi suoi colori, torna a sbocciare. Protagonista di questa trasformazione � l’ape mellifera, cuore pulsante del progetto A Forest for Bees (Una Foresta per le Api), promosso dalla Fondazione MEDSEA per far rifiorire i boschi di Sennariolo, in provincia di Oristano, devastati da un mega-incendio nell’estate del 2021. Grazie alla messa a dimora di tremila piantine, si former� un vero e proprio avamposto di biodiversit�.

L’iniziativa “A Forest for Bees”, condotta dalla Fondazione MEDSEA, si ripropone di ripristinare 15 ettari di foreste nettarifere in Sardegna, da nord a sud dell’Isola. Si parte dall’area del Montiferru, nell’oristanese, dove nel 2021 gli incendi nel 2021hanno sconvolto l’ecosistema boschivo

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Gli organizzatori dell’iniziativa, pi� nello specifico, si ripropongono di piantare almeno 15 ettari di foreste nettarifere in Sardegna, da nord a sud dell’Isola, come sostiene Maria Francesca Nonne, agronoma e coordinatrice del progetto. Nei boschi ripristinati troveranno spazio, oltre alle gi� citate api mellifere, anche ulteriori insetti impollinatori. Si tratta di creature straordinarie, fondamentali per garantire – come suggerisce il loro nome – l’impollinazione: un processo che consiste nel trasferimento del polline dalle antere (la parte terminale degli stami, gli organi riproduttori maschili dei fiori) allo stigma del pistillo (l’organo riproduttivo femminile). Attratti dal nettare zuccherino, gli insetti diventano inconsapevoli “postini” di gameti delle piante, in un rapporto di mutualismo: l’animale si sazia, mentre le piante assicurano la perpetuazione della specie (riproduzione entomofila). Questo equilibrio � cruciale per la riproduzione di oltre il 90 per cento delle specie arboree selvatiche, il 75 per cento delle colture alimentari a livello mondiale e il 35 per cento dei terreni agricoli globali.

A favore della biodiversit�

Il progetto sardo si � articolato in tre fasi. �Inizialmente, abbiamo condotto uno studio preliminare per individuare le aree idonee alla creazione di foreste nettarifere�, spiega Nonne. Una volta trovate, la seconda fase ha riguardato il lancio della campagna e la ricerca di sostenitori, sia pubblici sia privati, disponibili a supportare l’iniziativa. �Il terzo passaggio ha portato all’identificazione della prima area di intervento, circa quattro ettari nel colle di Santa Vittoria, nel piccolo comune di Sennariolo (Oristano), colpito dal mega-incendio del 2021. Dopo l’ideazione, si � passati alla pratica�, ricorda Nonne. Il resto � storia. �Stiamo, infatti, concludendo i lavori di piantumazione di circa 1,5 ettari e la creazione di piccole pozze naturali per permettere agli insetti di abbeverarsi�, aggiunge. Le specie scelte per la piantumazione, che si integrano perfettamente con le rocce affioranti, non solo hanno un valore estetico, ma rispecchiano appieno la composizione tipica della macchia mediterranea. �Abbiamo piantato corbezzoli, elicrisi, ginestre, lavande, prugnoli, rosmarini, specie adatte a terreni superficiali e che, grazie alla loro fioritura, coprono gran parte dell’anno�.

Le idee per il futuro

Come dice il proverbio, non c’� rosa senza spine. I lavori iniziali sono stati finanziati grazie al sostegno di privati in forma singola o aziende e associazioni private internazionali e locali tra cui i Roamers, Patagonia, Extreme-E, PlanBee e CoopAgri Oristano. �Ma reperire fondi per andare avanti sar� una delle difficolt� principali: infatti, parlare di insetti, nonostante siano fondamentali, forse fa poca notizia�, mette in guardia Nonne. Le difficolt� tecniche constano, invece, nel reperimento in loco di tutte le piante da mettere a dimora (�ci siamo scontrati con una situazione drammatica rispetto al settore vivaistico sia isolano sia nazionale�), nonch� sulle specificit� pedologiche e di approvvigionamento idrico dell’area di Sennariolo. �I metodi di impianto sono e saranno sempre quelli che rispondono ai criteri della restoration ecology (ecologia restaurativa) utilizzando specie prevalentemente autoctone, quindi localmente adattate�.

Il significato pratico

Sul lato pratico, ci� significa prediligere gli arbusti piccoli in luogo degli alberi, utili per l’entomofauna (l’insieme degli insetti propri di un determinato ambiente o territorio, n.d.r.), e materiali degradabili o organici a cominciare dal terriccio e dal concime per l’impianto. Nei siti saranno sempre rilasciate, se presenti, specie con valenza nettarifera o utili per l’avifauna adottando schemi di impianto flessibili. �Auspichiamo inoltre che, nonostante le difficolt�, le associazioni di apicoltori e agricoltori biologici possano sostenerci e collaborare con noi nella progettazione, valorizzando un approccio condiviso e orientato al bene comune, senza individualismi�, afferma Nonne. Perch�, differentemente dall’araba fenice che rinasce dalle proprie ceneri (dice il proverbio: �Che vi sia, ciascun lo dice; Dove sia, nessun lo sa�), la residenza delle api deve essere nota: qui, nella foresta dei miracoli. Il luogo dove dalla cenere si genera la vita, ronzio dopo ronzio.



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