Vediamo quali sono i requisiti e a cosa hai diritto con l’invalidità civile. Come si ottiene il riconoscimento, come funzionano le percentuali e quali sono le tutele, i benefici economici e le agevolazioni fiscali che spettano. – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata. Entra nei nostri gruppi WhatsApp e Telegram.
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Cos’è l’invalidità civile?
L’invalidità civile è una condizione riconosciuta dallo Stato italiano quando una persona, per malattie presenti dalla nascita o sviluppate nel tempo, ha una riduzione stabile della capacità di lavorare. Non dipende da incidenti sul lavoro, ma da una situazione di salute che limita in modo significativo le attività quotidiane o lavorative.
Sono invalidi civili i cittadini con un problema fisico, psichico o intellettivo, oppure un deficit della vista o dell’udito (dalla nascita o acquisito). Questa condizione può causare:
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- una diminuzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo (33%);
- per i minorenni, difficoltà nello svolgere i compiti adatti alla loro età.
Solo per assistenza socio-sanitaria e per ottenere l’indennità di accompagnamento, sono invalidi civili anche le persone con più di 65 anni che hanno difficoltà a svolgere le normali funzioni della loro età o a relazionarsi.
La legge 118/1971 disciplina questa forma di tutela, stabilendo chi può chiedere il riconoscimento e i benefici previsti. Chi ottiene l’invalidità civile può avere pensioni, assegni, esenzioni fiscali e assistenza sanitaria. Il riconoscimento dell’invalidità dà anche diritti a servizi e supporti di tipo sociale e sanitario.
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Requisiti e a cosa hai diritto con l’invalidità civile
L’invalidità civile è espressa in percentuale, dal 33% al 100%. Ogni valore dà accesso a diritti diversi, valutati tramite visita medico-legale.
Possono ottenere l’invalidità civile, in base alla gravità della patologia e alla categoria di appartenenza:
- Mutilati e invalidi civili: persone con menomazioni dalla nascita o acquisite (anche progressive) che hanno una riduzione stabile della capacità lavorativa di almeno un terzo, oppure minori con difficoltà a svolgere le funzioni tipiche della loro età.
- Ciechi civili: chi ha cecità totale o un residuo visivo non oltre un ventesimo in entrambi gli occhi (per cause congenite o sopraggiunte).
- Sordi (sordomuti): individui con sordità congenita o acquisita prima dei 12 anni, tale da impedire lo sviluppo normale del linguaggio parlato. Per la pensione, è prevista un’ipoacusia di almeno 75 decibel.
- Persone con talassemie o drepanocitosi.
Non rientrano nell’invalidità civile:
- invalidi di guerra;
- invalidi del lavoro;
- invalidi per servizio.
A queste categorie possono spettare indennità specifiche.
Cosa spetta con l’invalidità civile?
Con l’invalidità civile, si possono ottenere prestazioni economiche e non economiche, in base al grado di inabilità accertato. Conoscere i benefici legati a ogni percentuale di invalidità aiuta a decidere come procedere con la domanda da presentare all’INPS.
Il grado minimo di invalidità richiesto è il 33%. Da qui si può arrivare fino al 100%. A ogni fascia corrispondono agevolazioni diverse.
- Dal 33% al 73%: diritto ad assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali.
- Dal 46%: iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’Impiego, per l’assunzione agevolata.
- Dal 66%: esenzione dal ticket sanitario.
- Dal 74% al 100%: diritto a prestazioni economiche, come l’assegno mensile (se in possesso dei requisiti di reddito).
In particolare, gli invalidi civili possono ottenere:
- pensione di inabilità civile (se invalidi totali al 100%);
- assegno di invalidità civile mensile (se invalidi parziali dal 74% al 99%);
- indennità di frequenza (per i minori invalidi);
- indennità di accompagnamento (per chi non è autosufficiente).
Ciechi civili e sordi (sordomuti) hanno anche queste prestazioni:
- ciechi civili: pensione ai ciechi assoluti, pensione ai ciechi parziali, indennità speciale, indennità di accompagnamento;
- sordi (sordomuti): pensione e indennità di comunicazione.
Gli importi per l’invalidità civile
Di seguito i principali importi riconosciuti dall’INPS per il 2025, soggetti a revisione annuale.
Assegno mensile di assistenza (invalidità dal 74% al 99%)
È destinato a chi ha un’invalidità tra il 74% e il 99%. Per il 2025 è di circa 336 euro al mese. Spetta a chi:
- non svolge attività lavorativa;
- ha un reddito annuo sotto una soglia specifica (circa 5.771,02 euro).
Non è compatibile con altri redditi da lavoro o con pensioni di invalidità di diversa natura.
Pensione di inabilità (invalidità al 100%)
Spetta a chi ha invalidità totale e redditi molto bassi. Per il 2025, l’importo è di circa 336 euro al mese, con un limite di reddito annuale pari a circa 19.772,50 euro.
Per chi non è in grado di deambulare o di compiere atti quotidiani senza aiuto, esiste l’indennità di accompagnamento, senza limiti di reddito.
Indennità di accompagnamento
È un aiuto economico per chi ha invalidità totale e non è autosufficiente. Nel 2025 ammonta a circa 542,02 euro al mese. Non è legata al reddito.
Esenzioni fiscali e sanitarie
Chi è riconosciuto invalido civile può beneficiare di:
- riduzione dell’IVA per acquistare ausili tecnici e sanitari;
- esenzione dal ticket per visite mediche, esami diagnostici e farmaci.
Come ottenere l’invalidità civile
La procedura coinvolge vari passaggi: medico di base, INPS e Commissione Medica dell’ASL.
Certificato medico introduttivo
Il primo passo è rivolgersi al medico curante, che prepara un certificato e lo invia telematicamente all’INPS. Il paziente riceve un numero di protocollo da usare per la domanda successiva.
Domanda telematica all’INPS
Con il certificato medico, si presenta la domanda online sul portale INPS o attraverso un patronato. Servono i dati personali, il certificato medico introduttivo e l’indicazione del tipo di invalidità richiesta.
Convocazione per la visita medica
L’INPS convoca il richiedente per una visita presso la Commissione Medica dell’ASL di competenza. Un gruppo di specialisti valuta lo stato di salute esaminando la documentazione medica. È bene portare tutti i referti, le diagnosi e le prescrizioni disponibili.
Esito della valutazione
Dopo la visita, la Commissione redige un verbale con la percentuale di invalidità. L’esito può essere:
- favorevole, con riconoscimento dell’invalidità e dei relativi benefici;
- negativo, se la documentazione è ritenuta insufficiente.
Se la richiesta non viene accolta, si può fare ricorso entro 180 giorni al tribunale competente.
Come funziona il ricorso
Se la domanda viene rifiutata o la percentuale di invalidità appare inferiore rispetto allo stato di salute, si può avviare un ricorso legale. Bisogna presentare ulteriore documentazione sanitaria al tribunale. La procedura può durare mesi, ed è utile farsi supportare da un patronato.
Quali sono i tempi
I tempi variano a seconda della regione, della complessità del caso e delle richieste in corso. Di solito, da 2 a 6 mesi, con queste fasi indicative:
- Rilascio del certificato medico: in pochi giorni.
- Presentazione della domanda: subito dopo aver ottenuto il certificato.
- Convocazione per la visita: spesso entro 30-90 giorni dalla domanda (ma può essere più lunga in zone con molte richieste).
- Esito: entro 30 giorni dalla visita.
- Inizio dei pagamenti: dal mese successivo alla comunicazione del riconoscimento.
Se la Commissione richiede più esami o respinge la domanda, i tempi si allungano. Per seguire la pratica, è possibile usare il portale dell’INPS o rivolgersi a un patronato.
Fase | Tempo stimato |
---|---|
Certificato medico | Pochi giorni |
Domanda all’INPS | Immediata |
Convocazione visita ASL | 30-90 giorni (variabile) |
Esito della valutazione | Circa 30 giorni |
Erogazione assegni/pensioni | Dal mese successivo |
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